Il tappone dolomitico non mente e scrive la storia di questo Giro d'Italia. La Marmolada, in particolare, è salita-santuario del nostro sport, dove si sono celebrate imprese epiche come quella di Marco Pantani nel 1998. Anche questa volta l'Italia del pedale trova il sorriso al termine di questa durissima e bellissima erta. Lo regala un ragazzo predestinato, Alessandro Covi, al quale però mancava ancora l'impresa in grado di consegnarlo alla storia e al futuro. "Sono andato vicino a vincere una tappa l'anno scorso in due occasioni. Puntavo a sbloccarmi ma sono venuto qua al Giro d'Italia principalmente per aiutare Joao Almeida che purtroppo ha lasciato la corsa - ha detto il corridore dell'UAE Team Emirates subito dopo l'arrivo -. Oggi era una buona opportunità, ho attaccato da lontano perchè non sono uno scalatore puro. Sull'ultima salita mi sono difeso ed è fantastico, sia per me che per il team, riuscire a vincere una tappa su queste montagne mitiche."
Covi è in fuga con un gruppetto di audaci quando, alle prese con il Pordoi, saluta la compagnia. Mancano circa 50 chilometri alla conclusione. Il 23enne di Borgomanero costruisce in breve un vantaggio di oltre 1' che diventano 2 nella lunga discesa dalla Cima Coppi. Quando la strada torna a salire il vantaggio pian piano diminuisce. Il suo destino appare segnato nel momento in cui evade, dal gruppetto degli inseguitori, lo sloveno, Novak. Il ragazzo della Bahrain Victorious recupera in due interminabili chilometri oltre un minuto. Poi, improvvisamente, le energie si spengono anche per lui, mentre Covi ritrova coraggio e conserva, sotto il traguardo, mezzo minuto di vantaggio che gli permette di sistemarsi in tutta tranquillità per una foto che resterà nella storia.
Montagne che hanno anche ridisegnato la classifica generale. Jai Hindley quando mancano 5 km alla fine sente il respiro affannoso di Richard Carapaz, fino a quel momento impeccabile e nascosto alle spalle dei suoi Ineos. Non scatta, ma aumenta progressivamente l'andatura l'australiano, proprio nel punto più duro. Carapaz va in crisi. Al termine concederà circa 1'30 al suo giovane avvesarsario, che appare ormai lanciato verso il successo finale.
"Sapevo che questa tappa così difficile sarebbe stata cruciale e che se avessi avuto la gamba giusta avrei potuto fare la differenza. Abbiamo risparmiato le energie per oggi e il piano ha funzionato perfettamente. Avevamo Lenny Kamna davanti e mi è stato di grande aiuto quando lo abbiamo ripreso. E' stata una giornata epica. E' difficile dire come andrà la cronometro, soprattutto al termine di una corsa di tre settimane, ma darò tutto per tenere la Maglia Rosa."
RISULTATO DI TAPPA
1 - Alessandro Covi (UAE Team Emirates) - 168 km in 4h46’34’’, alla media di 35.175 km/h
2 - Domen Novak (Bahrain Victorious) a 32"
3 - Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) a 37"
CLASSIFICA GENERALE
1 - Jai Hindley (Bora-Hansgrohe)
2 - Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) a 1'25"
3 - Mikel Landa Meana (Bahrain Victorious) a 1'51"
LE MAGLIE UFFICIALI
- Maglia Rosa, leader della Classifica Generale, sponsorizzata da Enel - Jai Hindley (Bora-Hansgrohe)
- Maglia Ciclamino, leader della Classifica a Punti, dedicata al Made in Italy - Arnaud Démare (Groupama-FDJ)
- Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum - Koen Bouwman (Jumbo-Visma)
- Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Intimissimi Uomo - Juan Pedro Lopez (Trek - Segafredo)
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