Forse era scritto nel destino, per una corsa che fa del messaggio #LiveUphill il suo emblema. Nella vita, come nelle strade del ciclismo, non bisogna mai arrendersi perché non si sa mai cosa può regalare il giorno dopo. E così è stato nella quinta, ultima e decisiva frazione del Tour of the Alps 2022, 114,5 Km da Lienz a Lienz.
Un finale dal copione entusiasmante, che ha visto due talenti francesi riprendersi la scena dopo stagioni difficili. Due parabole diverse e simili, quelle di Romain Bardet e Thibaut Pinot: entrambi talenti da corse a tappe del ciclismo francese, entrambi caricati di aspettative e attesa, entrambi capaci di ripagarle solo a tratti. E invece il destino è capace di regalare giornate di rivincita quando meno te lo aspetti.
Che Romain Bardet fosse in un ottimo stato di forma lo si era visto già lunedì sul traguardo di Primiero/S. Martino di Castrozza, confermandolo poi negli arrivi successivi, ma l’atleta del Team DSM ha corso le prime quattro frazioni senza mai attaccare. Gli è bastata una sola offensiva, sulla durissima ascesa di Stronach, per distanziare il leader della generale fino a questa mattina, Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), e andarsi a prendere la Maglia Verde Melinda sul traguardo di Lienz.
Una vittoria di forza e astuzia, confezionata insieme al compagno di squadra Thymen Arensman terzo nella generale, che rafforza la posizione del francese in vista del Giro d’Italia. Con loro è salito invece sul podio Micheal Storer (Groupama-FDJ), secondo con un ritardo di soli 14” da Bardet, a conferma di quanto questo Tour of the Alps 2022 sia rimasto aperto fino all’ultimo.
Ma la giornata di Lienz, di venerdì 22 aprile 2022, ha parlato francese anche per quanto riguarda il successo di tappa. Lo avevamo lasciato in lacrime sull’asfalto, dopo il traguardo di Kals am Grossglockner, superato all’ultimo chilometro da Miguel Angel Lopez. Sembrava essere l’ennesima beffa di una carriera spesso sfortunata, e invece il destino ha voluto premiare anche Thibaut Pinot, tornato al successo per la prima volta dalla vittoria sul Col du Tourmalet al Tour de France 2019.
Lo aveva detto alla partenza di Lienz questa mattina: “ci riproverò anche oggi”, e così è stato. Stavolta nemmeno un problema meccanico all’imbocco della salita di Stronach ha fermato la voglia di rivincita del transalpino, che ha provato a liberarsi della compagnia di David de La Cruz già sulle rampe del secondo GPM di giornata, ma ha dovuto attendere lo strappo finale per alzare le braccia al cielo.
Provarci sempre, arrendersi mai. È questo lo spirito promosso dal Tour of the Alps con il suo motto #LiveUphill. Romain Bardet e Thibaut Pinot l’hanno interpretato alla perfezione. Chapeau.
CONTRO LE PENDENZE, LA PIOGGIA E IL FREDDO - Sono serviti 26 Km alla fuga di giornata per prendere il largo. Ad avvantaggiarsi sono stati in quindici, ma rapidamente, già al primo passaggio sulla salita del Bannberg, si sono ritrovati in cinque: De La Cruz, Pinot, Arrieta Lizarraga (Equipo Kern Pharma), Iturria Segurola (Euskatel-Euskadi) e Traeen (Uno-X Pro Cycling Team).
Il gruppo degli uomini di classifica ha lasciato spazio, e la fuga ha iniziato a guadagnare chilometro dopo chilometro. Sulla successiva discesa i due più forti sono rimasti soli al comando, fino ad approcciare la salita finale di Stronach con 12'30" di vantaggio sui leader di classifica.
Superato un problema meccanico sulle prime rampe, Pinot è riuscito a staccare il compagno di avventura, ma lo spagnolo riusciva a rinvenire in discesa.
Sullo strappo verso il traguardo di Lienz Zettersfeldbahn, tuttavia, la voglia di rivincita del francese ha avuto la meglio. Uno scatto secco ai meno 300 metri dall’arrivo ha lasciato sul posto De La Cruz, mentre il podio di giornata veniva completato da un generoso Lennard Kämna a 1’46”.
La lotta per la generale si è decisa invece sull’impegnativa salita di Stronach, 3,1 Km al 12,4% di media. Il Team DSM affrontava l’ascesa davanti fin dalle prime rampe, con Thymen Arensman a fare l’andatura e mettere subito in difficoltà Pello Bilbao.
Dalla selezione sono emersi Bardet, Storer e Arensman, capaci di scollinare davanti e concludere sull’ultimo strappo con 39 secondi di vantaggio su Bilbao: sono loro i tre gradini del podio finale.
BARDET E PINOT: “UNA GRANDE GIORNATA, MA CHE SPETTACOLO IL #TOTA” - "Inizialmente non credevo ad un possibile successo in classifica generale, ma oggi in squadra ci siamo guardati in faccia e abbiamo deciso di provarci. La salita finale è stata la più dura dell’intera settimana, ma il risultato ci ripaga di tutto il lavoro,” ha dichiarato Bardet.
“Non volevo portarmi Bilbao allo sprint finale, per questo ho scelto di forzare insieme ad Arensman: abbiamo concluso insieme sul podio, è andata meglio del previsto.”
“Con Thibaut ci conosciamo da una vita, sono contento per lui, oggi è una grande giornata per il ciclismo francese, e un ottimo segnale per la nostra stagione.”
“Anche quest’anno, il Tour of the Alps mi ha impressionato dal punto di vista tecnico e organizzativo, un’opinione che condivido con tutto il team. È una gara bellissima, e per di più davvero adatta a chi ha caratteristiche da scalatore come me. E se dovessi un giorno trasferirmi, questi territori potrebbero davvero diventare casa mia.”
Per Thibaut Pinot, “E’ una vittoria davvero molto importante per la mia carriera, in una giornata incredibile. Oggi è stata la classica tappa “pazza” ma sono contento di essere tornato alla vittoria dopo tanto tempo”.
“Il Tour of the Alps è una corsa di montagne e paesaggi stupendi, con arrivi molto belli e un’atmosfera fantastica. È certamente la mia gara preferita, La formula con tappe brevi e veloci mi piace molto”.
“Ieri ero molto deluso, avevo sfiorato la vittoria dopo tanto tempo e quasi pensavo di non poterci più arrivare. In realtà, pensandoci bene, il secondo posto di ieri mi ha aperto gli occhi e fatto capire di avere ancora ancora qualche carta da giocarmi, di poter ancora vincere. Posso fare ancora di più, ma sono tornato competitivo.”
CINQUE ANNI SENZA SCARPONI: A TESFATSION LA MAGLIA SPECIALE DEL PIÙ COMBATTIVO - In questa giornata cinque anni fa, appena tornato dal Tour of the Alps che lo aveva visto vincere la prima frazione ad Innsbruck-Hungerburg, Michele Scarponi trovava il suo tragico destino in allenamento sulle strade di casa sua.
Il ricordo del campione marchigiano è rimasto indissolubilmente legato al Tour of the Alps, e nel cuore di tutti coloro che amano il ciclismo. Quest’oggi, la corsa a tappe Euroregionale ha celebrato il ricordo di Michele al ritrovo di partenza, dove una speciale maglia a lui dedicata è stata assegnata a Natnael Tesfatsion (Drone Hopper-Androni), nominato corridore più combattivo di questa edizione.
La maglia realizzata da Alé Cycling, che porta sul petto anche il nome della Fondazione Michele Scarponi, che persegue la missione della sicurezza stradale nel nome del campione scomparso, è stata consegnata sul palco di Lienz dalla famiglia di Michele, rappresentata dal fratello Marco e dalla mamma Flavia, e da Alessia Piccolo, amministratore delegato di APG, società titolare del marchio Alè Cycling.
Foto Credits: Tornanti.cc