Back Strada Gare Tricolori Giovanili Terme di Comano: Fiorin, Belletta e Paties Campioni d'Italia

Tricolori Giovanili Terme di Comano: Fiorin, Belletta e Paties Campioni d'Italia

 

 

Si è aperta nel segno della Lombardia la seconda giornata dei Campionati Italiani Esordienti e Allievi delle Terme di Comano, organizzati dalla Società Ciclistica Grafiche Zorzi Storo in collaborazione con l’Apt Terme di Comano-Dolomiti di Brenta.
La corsa Esordienti 2005 è stata letteralmente dominata dalla rappresentativa lombarda, che ha piazzato sei propri atleti nelle prime sei posizioni, sette tra i primi dieci, monopolizzando il podio: nello sprint finale in famiglia si è imposto il promettente brianzolo di Baruccana di Seveso Matteo Fiorin, che ha preceduto i compagni di squadra Milo Marcolli e David Sierra, con Alessandro Dante, Myles Corey Porcelli e Filippo Turconi quarto, quinto e sesto, a completare la festa lombarda. Settimo e ottavo i due umbri Samuele Scappini e Tommaso Brunori, che hanno regolato il primo gruppo degli inseguitori.
Erano 42,100 i chilometri del percorso, distribuiti su quattro tornate del circuito ondulato della “Val Lomasone” e su un giro del circuito “Delle Terme”, quest’ultimo caratterizzato dall’impegnativo strappo di 1000 metri del Ponte dei Servi, passaggio cruciale della corsa. Poco prima dell’imbocco della salita, una caduta ha tagliato fuori dai giochi alcuni degli attesi protagonisti, tra cui il trentino del Veloce Club Borgo Thomas Capra (14 vittorie in stagione per lui), poi ripartito ma costretto ad accontentarsi del 50° posto, preceduto di 10 posizioni dal compagno di squadra Nicolò Cuel (40°).
A chiarire quali fossero le intenzioni della Lombardia ci aveva pensato fin dall’inizio Simone Codenotti, protagonista di una lunga fuga solitaria, dall8° al 36° chilometro, e capace di guadagnare circa un minuto di vantaggio sul gruppo. Il plotone dei 123 partenti è tornato compatto poco prima dell’imbocco del circuito conclusivo. A decidere, come da copione, è stata la salita del Ponte dei Servi. I primi a provarci sono stati il nipote d’arte Edoardo Cipollini, l’umbro Tommaso Alunni e il lombardo Turconi. Soltanto quest’ultimo è riuscito a resistere al successivo forcing degli altri tre corridori della Lombardia Dante, Fiorin e Porcelli, che hanno poi allungato il passo, seguiti anche da Marcolli e Sierra.
La sfida a sei in famiglia, come anticipato, ha premiato lo spunto veloce di Matteo Fiorin, che ha centrato il bersaglio grosso dopo averlo mancato agli Italiani di Ciclocross del gennaio scorso, dove fu secondo.
Il programma dei Campionati Italiani delle Terme di Comano prosegue con la corsa Esordienti secondo anno, con start alle 12,15. Alle ore 15, infine, toccherà agli Allievi.

Il vincitore Matteo Fiorin, non ha più lacrime al termine della cerimonia di premiazione, l’emozione per il successo è incontenibile. «Partire da favorito non è mai un vantaggio – afferma il brianzolo di Baruccana di Seveso – ma nelle ore precedenti la gara sono riuscito a gestire bene la pressione e poi, in strada, sono stato aiutato dai compagni di squadra. Credo sia stata una sfida bellissima, fin dai primi chilometri, iniziata con la fuga di Simone Codenotti, che ha guadagnato fino ad un minuto e mezzo di vantaggio, poi proseguita con altri attacchi. Sono scattato negli ultimi 150 metri ed è andata bene».
Per Milo Marcolli un secondo posto che vale oro. «Dopo il terzo di Roma negli Italiani di ciclocross arriva il secondo qui a Comano, una bellissima doppietta. – afferma il varesino – In salita, nel corso dell’ultimo giro, ad un certo punto ho pensato di non avere più energie, ma ho stretto i denti e sono riuscito a rimanere con i primi. Io e Matteo abbiamo collaborato fino a rettilineo finale, io sono scattato dopo David, ma alla fine ha vinto il più veloce».
Juan David Sierra punta l’attenzione sulla grande prestazione di squadra: «Un bellissimo risultato per la Lombardia – affermo l’italo-colombiano, medaglia di bronzo, e anche se ho sperato di raccogliere qualcosa in più, il terzo posto non è male, dato che alla fine non ne avevo più: ho lanciato la volata per primo, ma il serbatoio ormai era vuoto».

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La Lombardia ha conquistato cinque medaglie su sei nelle due corse Esordienti dei Campionati Italiani di ciclismo su strada delle Terme di Comano. Dopo aver monopolizzato il podio della corsa riservata ai classe 2005, la rappresentativa lombarda ha dominato la scena anche nella gara Esordienti secondo anno: a vestire la maglia tricolore, questa volta, è stato il milanese di Arluno Dario Igor Belletta, che ha fatto la differenza sulla salita finale del Ponte dei Servi e si è presentato tutto solo sul rettilineo d’arrivo, tagliato a braccia alzate con 4” di margine sul bergamasco Gabriele Casalini, già terzo lo scorso anno alla sua prima partecipazione alla rassegna nazionale giovanile.
Sull’ultimo gradino del podio è salito Alessandro Zanetti, che ha regalato la gioia della medaglia alla Toscana battendo nello sprint per il terzo posto il corregionale Federico Savino. Poco più dietro hanno chiuso il piemontese Mirko Bozzola, il ligure Piergiorgio Cozzani e i due trentini Riccardo Galante (portacolori della Grafiche Zorzi Storo, la società organizzatrice) e Lorenzo Cazzaniga, settimo e ottavo.
La corsa, che prevedeva uno sviluppo di 55,3 chilometri, è entrata nel vivo durante il terzo dei sei giri del circuito della “Val Lomasone”, quando una caduta – senza conseguenze – ha permesso di avvantaggiarsi a 14 atleti, tra cui i trentini Galante e Cazzaniga. Dopo una decina di chilometri, però, il gruppo è tornato compatto, a precedere l’attacco portato dal friulano Livio Varutti, dal toscano Filippo Ricci e dal piemontese Luca Rosa.
L’ultimo dei tre a mollare la presa è stato Rosa, che è transitato per la prima volta sotto lo striscione d’arrivo con 10” di vantaggio sul primo gruppo inseguitore. A quel punto, mancavano ancora 6,5 chilometri da percorrere, disegnati lungo il circuito finale “Delle Terme”, con la salita di 1000 metri del Ponte dei Servi. Il primo a provarci è stato il toscano Federico Savino, sulla cui ruota si sono prontamente riportati Dario Igor Belletta, il veneto Davide Ferrari e il bergamasco Gabriele Casalini.
Il più pimpante in salita è stato Belletta, che dodici mesi fa partì troppo da lontano e si piantò proprio sull’erta del Ponte dei Servi. L’esperienza lo ha aiutato e questa volta il milanese ha scollinato per primo, riuscendo poi a resistere al tentativo di rimonta del generoso Casalini, già terzo nel 2016 alle Terme di Comano. Belletta si è potuto concedere il lusso dell’arrivo a braccia alzate, accolto dal numeroso pubblico assiepato ai bordi del rettilineo d’arrivo di via Cesare Battisti a Ponte Arche, nel cuore di Comano Terme.
Casalini ha pagato un ritardo di 4”, mentre dietro è andato in scena il derby toscano per il bronzo, vinto allo sprint da Alessandro Zanetti su Federico Savino. I due hanno pagato un ritardo di 16”, con un altro gruppetto a 19” dal vincitore, regolato in volata dal piemontese Mirko Bozzola, quinto. Sesto il ligure Piergiorgio Cozzani, mentre per il Trentino è arrivato un onorevole settimo posto grazie al beniamino di casa Riccardo Galante, seguito a ruota da Lorenzo Cazzaniga del Cc Gardolo.

Il vincitore, Dario Igor Belletta, milanese di Arluno, aveva un conto in sospeso con questa gara, come spiega: «Anche lo scorso anno avevo attaccato sulla salita finale, ma ero “scoppiato” prima di arrivare in cima: questa volta, invece, mi sono fatto trovare pronto, ma è stata una vera sofferenza, perché gli inseguitori mi avevano quasi raggiunto e a quel punto, nonostante i crampi, ho dato tutto, ripartendo, per andare a prendere questa maglia, che sogno da un anno. È bastato guadagnare quei 5 secondi di vantaggio, difesi poi nella discesa, per arrivare da solo al traguardo. Giungere all’arrivo a braccia alzate con tutta quella gente che applaudiva è stato qualcosa di indescrivibile».
Il compagno di squadra Gabriele Casalini, bergamasco di Azzano San Paolo, festeggia un altro podio alle Terme di Comano. «Tutto molto bello, ma c’è molto rammarico, perché nella penultima discesa, quella che precede l’ultimo giro, sono caduto a causa di una buca e, pur non avendo rimediato particolari danni, ho perso tempo prezioso. Ho provato poi a recuperare sulla salita, ma lo sforzo non è stato sufficiente per agganciare Igor. Chissà come sarebbe andata senza questo inconveniente».
Il toscano Alessandro Zanetti ha conosciuto un destino assi simile quello di Casalini: «Anch’io sono caduto, nel mio caso nella parte pianeggiante di percorso, e ho perso del tempo per rimettere a posto la catena, un vero peccato, perché ho dovuto impiegare risorse preziose per rientrare nel gruppo. Nell’ultima salita ho provato a fare la differenza, ma ho scollinato in quarta piazza, troppo lontano al primo per poter vincere, così non è rimasto che puntare al bronzo».

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Una fuga di 70 chilometri, coronata con l’arrivo in solitaria, a braccia alzate, e con la maglia tricolore sulle spalle, celebrata dai lunghi applausi del pubblico. È questa l’ultima immagine dell’edizione 2018 dei Campionati Italiani Giovanili delle Terme di Comano, che si sono chiusi con l’impresa solitaria del friulano Eric Paties. Il coraggioso corridore di Cordenons ha conquistato il titolo nazionale nella categoria Allievi, precedendo all’arrivo il piemontese Damiano Valerio e il toscano Lorenzo Peschi, argento e bronzo.
I 145 concorrenti in gara hanno coperto 79,4 chilometri, distribuiti lungo quattro tornate del circuito leggermente ondulato della Val Lomasone e su una tornata del più impegnativo circuito “Don Guetti”, disegnato tra la Piana del Lomaso, Fiavé e il territorio del Bleggio, a precedere un nuovo giro dei circuiti “Val Lomasone” e “Don Guetti” e le due tornate del circuito “Delle Terme”, con lo strappo di 1000 metri del Ponte dei Servi da affrontare due volte.
Dopo appena 10 chilometri è nata l’azione che, a sorpresa, ha deciso la corsa, promossa da nove corridori, ovvero dallo stesso Paties, dai piemontesi Alessandro Bona e Damiano Valerio, dai veneti Marco Cao, Marco Dal Bianco e Alessandro Pinarello, dal toscano Lorenzo Peschi, dal marchigiano Filippo Dignani e dal laziale Giuliano Santarpia. La fuga, complice il lavoro di copertura svolto dai rispettivi compagni di squadra, ha preso subito quota e guadagnato terreno chilometro dopo chilometro e i battistrada hanno raggiunto un vantaggio massimo di 3’30” sul gruppo. Un gap che è poi divenuto incolmabile.
Durante il secondo passaggio sul circuito “Don Guetti”, a poco più di 20 chilometri dall’arrivo, Eric Paties ha provato il forcing, provando a giocare le proprie carte con un attacco dalla distanza, dopo che il drappello dei battistrada aveva perso alcuni "pezzi", ridotto a cinque unità (Paties, Valerio, Pinarello, Peschi e Bona). Il coraggio ha pagato, tant’è che il friulano ha imboccato le due tornate del circuito finale “Delle Terme” con circa un minuto di vantaggio sui primi inseguitori. È stato invano il disperato tentativo di rimonta del friulano Lorenzo Peschi, che è riuscito a riportarsi a 20” dal battistrada, con Damiano Valerio poco dietro.
Eric Paties ha stretto i denti e ha coperto in passerella il rettilineo d’arrivo di via Cesare Battisti a Ponte Arche, nel cuore del comune di Comano Terme, raccogliendo i meritati applausi del folto pubblico presente. Non è mancato il doveroso tributo anche per Damiano Valerio, che nel tratto conclusivo è riuscito a riprendere Peschi e a infilarsi al collo la medaglia d’argento, con il toscano comunque ottimo terzo. Quarta piazza per il veneto Alessandro Pinarello, a 31”, quinto il piemontese Alessandro Bona a 53”, mentre lo sprint per il sesto posto ha premiato Lorenzo Balestra (Lombardia), staccato di 1’17” dal vincitore. Il migliore dei trentini è stato il portacolori della Montecorona Cristofer Pellegrini, 19°, seguito al 25° e al 31° posto da Elia Tovazzi (Veloce Club Borgo) e da Andrea Fabiani (Cc Forti e Veloci).
Assieme agli applausi per i vincitori e i medagliati sono arrivati quelli per il comitato organizzatore dei Campionati Italiani, che per il terzo anno consecutivo si sono svolti alle Terme di Comano, grazie all’impegno della Società Ciclistica Grafiche Zorzi Storo, dell’Apt Terme di Comano-Dolomiti di Brenta e dal supporto di un esercito di 200 volontari.

Il vincitore, Eric Paties Montagner, friulano di Cordonons, sa di essere la grande sorpresa di questa edizione dei Campionati italiani. Nessuno aveva pronosticato un suo successo. «Per forza, nemmeno io potevo immaginare di vivere un sogno come questo – esordisce – Lo scorso anno facevo fatica a terminare le gare, in questa stagione ho vinto il Campionato regionale, un bell’acuto, ma non paragonabile in alcun modo a quello di oggi. Credo che grandi meriti in questa svolta siano del nuovo direttore sportivo, che ha cambiato il nostro modo di allenarci».
Come hai costruito questo titolo italiano? «Mi sono accorto che nella salita più lunga, quella verso Fiavé, le gambe giravano bene, mentre sapevo che su quella più corta, ma più dura, del Ponte dei Servi non sarei riuscito a tenere la ruota dei migliori, quindi al secondo e ultimo passaggio dell'ascesa più lunga ho attaccato con decisione. Ho iniziato l’ultimo giro del circuito finale con un minuto di vantaggio sugli inseguitori e ho capito che erano sufficienti per difendermi sull’ultima salita e non rischiare troppo in discesa».
Anche Damiano Valerio, medaglia d’argento, era arrivato alle Terme di Comano senza alcuna certezza e quindi torna a casa con il morale a mille. «Dopo il primo giro in Val Lomasona il mio compagno Alessandro Bona è partito in fuga e io l’ho seguito, uno scatto che ha segnato l’intera gara e che ha funzionato, perché abbiamo collaborato molto bene e perché quando avevamo il vento a favore ne abbiamo approfittato. – racconta l’atleta di San Maurizio Canavese, ad un passo da Torino – Nella seconda salita lunga Patis è scappato via e non sono riuscito a rispondere. Questa stagione era cominciata senza grandi soddisfazioni, nelle ultime settimane le cose erano un po’ migliorate, ma questo è un risultato che non potevo prevedere e che accolgo senza alcun rimpianto».
Lorenzo Peschi, toscano di Massa, è un altro degli audaci che hanno creduto nella fuga iniziata dopo pochi chilometri e che ha raccolto quanto seminato. «Prima del via non avevo grandi speranze – confessa – anche per questo mi sono inserito nella fuga, iniziata un po’ per caso. Dopo aver perso di vista Paties ho dato tutto per prenderlo sull’ultima salita, ma lo sforzo non è stato sufficiente e alla fine ci si sono messi anche i crampi, quindi ho dovuto accontentarmi della terza piazza».
Daniela Isetti, vice presidente vicario della Federazione Ciclistica Italiana, ha chiuso la due giorni trentina con una testimonianza di grande affetto: «In queste tre edizioni dei Campionati Esordienti e Allievi il comitato organizzatore ha dimostrato grandi capacità. In territorio è bellissimo e il Trentino ha un feeling particolare con questa disciplina, ragion per cui continuerà ad organizzare grandi eventi come questo. Grazie a tutti quelli che si sono spesi con passione in questi tre anni».

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