Andrea Pasqualon è il vincitore del 65° Gran Premio Città di Peccioli – Coppa Sabatini. Il corridore veneto della Wanty – Groupe Gobert si è aggiudicato lo sprint in salita superando il vincitore uscente Sonny Colbrelli (Bahrain Merida), che puntava al tris personale sul traguardo di Peccioli, e terzo Francesco Gavazzi (Androni Sidermec). I primi due, a parti invertite, erano già saliti sui primi due gradini del podio lo scorso anno. Colbrelli ha contestato la vittoria per una presunta scorrettezza in volata, ma la giuria alla fine ha confermato la vittoria di Pasqualon. Il secondo successo consecutivo della Wanty, dopo quello di Martin ieri a Volterra, consegna anche la vittoria finale nella challenge Memorial Alfredo Martini a Pasqualon. Quarta affermazione tra i professionisti per il 29enne di Bassano del Grappa, originario di Enego con un passato da sciatore, che sul palco ha festeggiato con in braccio la piccola figlia Joyel presente a Peccioli anche con mamma Tanja. Sono in 123 i corridori che hanno preso il via dal centro sportivo di Peccioli. Alla corsa toscana ha partecipato anche il Team Sky, in aggiunta alle 15 squadre protagoniste negli ultimi giorni al Giro della Toscana, schierando anche gli italiani Diego Rosa ed Elia Viviani, campione olimpico dell’omnium. La corsa pisana si è svolta sulla distanza di 195,900 chilometri così suddivisi: un tratto in linea di 57,600 chilometri comprendente le salite di Terricciola, Chianni, Lajatico e la salita dell’arrivo a Peccioli; 3 giri di un circuito di 21, 700 chilometri (da scalare i colli di Terricciola e Peccioli); 6 giri finali del circuito breve (12,200 chilometri) con l’erta del traguardo quale unica difficoltà altimetrica. Dopo soli 11 chilometri dal via nasce la fuga più importante della giornata.
A promuoverla 7 atleti: Eugert Zhupa (Wilier Selle Italia), Mekseb Debesay (Dimension Data), Alessandro Tonelli (Bardiani CSF), Andrea Vendrame (Androni Sidermec), Hideto Nakane (Nippo – Vini Fantini), Oscar Pelegri Farrandis (Caja Rural) e Patrick Gamper (Tirol Cycling Team). L’accordo davanti è ottimo, il gruppo lascia fare e i sette battistrada guadagnano il vantaggio massimo di 6’45” al chilometro 23 di gara. In testa al gruppo inseguitore sono soprattutto le maglie di UAE Team Emirates e Bahrain Merida a scandire il ritmo e nel corso dei giri a ridurre progressivamente il gap. I battistrada iniziano i sei giri del circuito finale con un vantaggio di poco inferiore ai 3 minuti. All’esposizione del cartello dei meno 4 giri alla conclusione esce dal gruppo all’inseguimento dei fuggitivi il piemontese Jacopo Mosca (Wilier Selle Italia) con il plotone che accusa un ritardo di 1’38”. Al passaggio successivo ci prova anche Francesco Manuel Bongiorno (Sangemini – MG. Kvis) ma anche lui viene riassorbito. All’inizio del penultimo giro, a meno di 25 chilometri dall’arrivo, il divario tra i fuggitivi ed il gruppo si è ridotto a soli 49 secondi. Nel frattempo prende l’iniziativa in testa al gruppo anche il Team Sky. Al suono della campana gli ultimi superstiti della fuga sono Tonelli, Debesay e Vendrame, ma il gruppo li ha ormai nel mirino e riduce il distacco a soli 10 secondi. A 10 chilometri dalla conclusione restano in testa solo i due italiani Vendrame e Tonelli (quest’ultimo premiato come corridore più combattivo, presente in fuga anche ieri nell’ultima tappa del Giro di Toscana). L’azione della coppia al comando si esaurisce a poco meno di sette chilometri dalla conclusione. Gruppo compatto e volata finale che premia il coraggio e la forza di Andrea Pasqualon.
LE DICHIARAZIONI: Il vincitore Andrea Pasqualon è raggiante dopo il traguardo: “Quest’anno ho cambiato squadra e con la Wanty ho avuto modo di correre gare importanti come le Classiche del Nord ed il Tour de France che mi hanno fatto crescere tanto. Proprio dopo il Tour ho acquisito una grande condizione sia mentale che fisica. Oggi in particolare sentivo una grande gamba. Questa mattina con il mio direttore sportivo e i miei compagni abbiamo deciso una tattica. Abbiamo cercato di non lavorare noi se non solo nel finale per chiudere sulla fuga. E così abbiamo fatto. Solo negli ultimi dieci chilometri abbiamo collaborato e poi mi sono tenuto quei tre-quattro uomini nel finale per prendere bene la curva che immetteva sullo strappo decisivo. Credo che oggi la differenza sia stata quella di avere avuto il coraggio di anticipare la volata. Mi hanno fregato Ulissi e poi Colbrelli negli ultimi anni e questa volta ho voluto uscire per primo, disegnarmi io la mia traiettoria e prendermi questa vittoria. Non capisco perché Sonny si sia lamentato. Se aveva energie per passarmi poteva farlo a destra, io ero già davanti”. Infuriato Sonny Colbrelli dopo l’arrivo che ha accusato: “Mi ha stretto contro le transenne. Mi ha visto arrivare e mi ha chiuso”, ma la giuria non ha ravvisato alcuna scorrettezza. Il terzo classificato Francesco Gavazzi rende gli onori delle armi all’avversario: “Col senno di poi è sempre facile parlare, probabilmente dovevo anticipare perché sentivo la gamba buona, ma l’attimo giusto l’ha colto Pasqualon che ha vinto una grande volata”.
Alessandro Brambilla - Giorgio Torre (Ufficio Stampa Coppa Sabatini)