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Nasce la Medio Fondo Rocky Marciano Città di Ripa Teatina in programma il prossimo 2 Giugno

Ripa Teatina (Chieti) – Annullata la Gran Fondo Danilo Di Luca a scendere sul ring è pronta la 1° Medio Fondo Rocky Marciano Città di Ripa Teatina, in programma il 2 Giugno 2013. La manifestazione è organizzata dal Team Kyklos Abruzzo del presidente Marco Piersante, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Ripa Teatina guidata dal sindaco Dott. Ignazio Rucci, il vice sindaco Roberto Luciani e l'assessore allo Sport Gianluca Palladinetti. “Devo ringraziare i due amministratori locali Rucci e Luciani per aver accettato con entusiasmo la nostra proposta di organizzare questa manifestazione – afferma Gabriele Marchesani team manager della società ciclistica abruzzese – che vuol legare il nome di un figlio della nostra terra ad una pratica sportiva affascinante come il ciclismo”. Alla manifestazione, che si terrà su percorso unico di cento chilometri, hanno già aderito ciclisti professionisti del calibro di Danilo Di Luca, Matteo Rabottini e Dario Cataldo, che presenzieranno in qualità di ospiti. La prova sarà inserita nel calendario del Circuito del Sole e si tiene sotto l’egida della Uisp Pescara presieduta da Umberto Capozzucco. E in molti promettono già battaglia, a colpi di pedale, in memoria di questo indimenticato campione della boxe

La storia di Rocco Marchegiano

 

Era il marzo del 1947 e il suo avversario si chiamava Lee Epperson: l’irlandese resistette tre riprese prima di cadere, sotto i pugni devastanti di uno sconosciuto pugile italo-americano, al primo incontro professionistico. Per l’anagrafe americana il nome di questo pugile era Rocco Marchegiano ma negli annali sportivi rimase impresso un nome da legenda: Rocky Marciano.

 

Tutto questo non lo poteva certo prevedere nonno Rocco Marchegiano quando si imbarcò alla volta degli Stati Uniti. Erano gli ultimi anni dell’Ottocento, anni in cui l’Abruzzo perse la gran parte delle sue migliori braccia. Anche nonno Rocco intraprese il grande viaggio in cerca di uno spicchio di felicità. Partì Ripa Teatina e arrivò a Brockton, seimila residenti nelle immediate vicinanze di Boston. Non è il West, ma una una piccola comunità industriale del Massachussetts, però è già tanto per chi ha lasciato la miseria alle sue spalle. La famiglia Marchegiano visse con dignità in questo piccolo centro americano e a Brockton nacque anche ( 1 settembre 1923) il nipote di Rocco, quel Rocco Francis destinato a diventare un mito.

Figlio di Pierino e Pasqualina, Roccky frequentò soltanto per qualche anno le scuole; i soldi non bastavano per farlo proseguire negli studi. Il padre Pierino, reduce sfortunato dalle trincee della prima guerra mondiale fu costretto a ripiegare sul lavoro di ciabattino, e Rocky fu il primo di sei figli. Rocky svolse vari lavori nell’infanzia: prima strillone di giornale, poi sguattero di albergo, infine camionista. E intanto il ragazzo cresceva forte e robusto. Con un fisico adatto agli sport faticosi. Fu lo zio John Picciuto a rendersi conto per primo delle potenzialità atletiche del nipote. Chiamato per la guerra in Europa, nel 1943 Rocco Marchegiano, con il soprannome di Rocky Marc, disputò il suo primo incontro. Vincendolo.

Tornato in America iniziò la sua carriera pugilistica nelle riunioni periferiche e non stentò molto ad affermarsi. Il ragazzo picchiava - secondo i critici - meglio degli avversari vincendo le sue piccole battaglie sportive. Il primo a cadere fu l’irlandese Lee Epperson e il successo di Rocky fece subito scalpore, anche per la rapidità dello stesso. Rocky divenne per i suoi fan il “distruttore italo-americano”. Gil Cardione, Artie Donato, Tommy Di Giorgio, Phil Muscato, Carmine Vingo, Rolando La Starza, Gino Buonvino, Archie Moore, Ezzard Charles , Joe Louis: uscirono tutti sconfitti.

Fecero epoca soprattutto gli incontri con Rolando La Starza, vere e proprie battaglie tra colossi muscolari. Il successo irrise sempre a Rocky che divenne, il 2 settembre 1952 a Philadelphia, campione del mondo. Davanti a 45 mila persone, battè Joe Walcott, un avversario che aveva cercato di evitare l’incontro fino all’ultimo! Fu il trionfo. La famiglia Marchegiano venne sommersa di affetto dalla comunità italiana, dalla stampa e dai fotografi. In Abruzzo, nell’unico bar di Ripa Teatina, di proprietà dello zio, si ripeterono le stesse scene di entusiasmo e si attendeva con eccitazione la visita del grande pugile. In America invece Rocky divenne non solo il simbolo di riscatto della comunità italiana, ma anche il ritorno alla gloria dell’atleta bianco, fino ad allora costantemente battuto dai pugili di colore. E il ragazzo non deluse difendendo dal 1952 al 1955 senza problemi la sua corona di peso massimo.

Chiuse la sua attività sportiva a soli 32 anni, praticamente imbattuto in quarantanove incontri disputati. Aveva raggiunto l’agiatezza economica e aveva investito i suoi guadagni con oculatezza. Rifiutate numerose offerte dagli studios di Hollywood (prese le distanze anche dall’unico film dedicato alla sua vita e interpretato da attori italo-americani), Marciano si stabilì in Florida e intraprese un’attività di produzione e spedizione alimentare. La Rocky Marciano Enterprises impaccava e distribuiva patate, aglio, pomodori, i prodotti simbolo della comunità italiana.

Dal 1959 al 1969 Rocky tornò spessissimo in Italia e soprattutto in Abruzzo, nella “sua” Ripa Teatina. Il sogno però terminò a soli 45 anni, e in modo tragico. Rocky perse la vita schiantandosi con il suo piccolo aereo Cessna, mentre viaggiava da Chicago a Des Moines.
La sua morte fece crescere a dismisura il mito sportivo. Nel 1970 arrivò un successo postumo: in un match di simulazione al computer, organizzato per mettere a confronto i due più grandi pesi massimi della storia della boxe, il grande atleta abruzzese batté Cassius Clay, altro protagonista assoluto di questo sport. Per tutti i fan dell’italo-americano questo fu il 50° incontro vinto dal grande Rocky Marciano.

 

Fonte: www.abruzzoemigrazione.it