Travedona Monate (VA) - Si sposta per problemi logistici di viabilità, al sabato la terza tappa del giro della provincia di Varese, e il vernissage da subito i suoi frutti, aumentano gli iscritti e diminuisce il traffico caotico del lunedì lavorativo dello scorso anno, la formula funziona e sarà certamente ripetuta. Terza tappa e si invertono ancora le partenze, tocca ai gentlemen e super partire alle ore 13,30 e la giornata seppur soleggiata è di quelle che invoglia alla battaglia sportiva.

Sei i giri in programma, tutti in gruppo al primo passaggio, poi al secondo se ne vanno in cinque, tutti gentlemen, mauro Costantini, Emanuele Moschetti, Rodolfo Adamoli, Franco Rivoltini e Massimo Cereser, al passaggio successivo hanno già cinquanta secondi di vantaggio, e il ricco traguardo volante se lo aggiudica Franco Rivoltini, poi la svolta che deciderà la corsa, Rodolfo Adamoli prende venticinque secondi di vantaggio sugli ex compagni d’avventura, mancano ancora tre giri e il tentativo sembra destinato a fallire, anche perché alle sue spalle gli inseguitori diventano dodici e il ritardo del gruppo si avvicina al minuto.

Al suono della campana Rodolfo Adamoli, ha ancora 22’ di vantaggio sui primi inseguitori che sono diventati dieci, ma il gruppo è in forte rimonta, solo a 39’, e infatti il gruppo li riprenderà tutti nell’ultima tornata, ad eccezione dell’ex campione regionale Lombardo che giunge sull’arrivo con ancora buon margine. La volata del gruppo, è regolata dal Pavese Dario Cornaglia, un super “A” che mette tutti d’accordo, scintille poco più indietro con i super “B” che hanno imparato a fare le volate zigzagando tra le ruote delle categorie inferiori (d’età) e il più lesto è il portacolori delle Cere di Finassi Mario Corti vincitore della prima tappa di Jerago.

Angelo Panzera, (Gentlemen), Claudio Ruffilli (Super A) e Mario Corti (super B) si vestono delle maglie di capoclassifica ad una prova dal termine. Sette giri per i più giovani, al primo passaggio sul traguardo in leggera salita fuga  di Umberto Cogo, in compagnia di Alessandro Locatelli e Carlo Bino, prende il loro posto alla seconda tornata Roberto Faroni, poi dopo le prove la fuga decisiva di nove uomini con loro Cristiano Parrinello che si aggiudica il traguardo volante bruciando sulla linea Mirko Pinton.

Un solo cadetto-junior, Marco Ebene, tre veterani e cinque senior, con tre arancioni della newsciclismo.com sui nove fuggitivi che non verranno più raggiunti, anche grazie al gioco dei punteggi della classifica finale che crea alleanze trasversali e interessi  comuni. Il leader dei senior Gianmario Rovaletti, vincitore a Jerago e terzo a Cassano Magnago sfodera il manuale da finisseur, gli resta in scia solo il veterano Luca Cerutti, che si rialza per godersi la vittoria di categoria, mentre Rovaletti esulta per la vittoria assoluta, quinto assoluto Marco Ebene che libero da tatticismi, essendo sicuro vincitore da il meglio di se stesso, per i portacolori della newsciclismo.com la soddisfazione di aggiudicarsi il trofeo di società consegnato dalla famiglia Mauriello, in memoria di Nuziante Mauriello, con Raffaele, Giulia e Libero, ritirato dal presidente Sergio Gianoli.

I leader di categoria sono il cadetto-junior Federico Gemme, senza vittorie ma sempre nelle zone alte della classifica, rafforza la sua classifica Gianmario Rovaletti, mentre incertezza nella categoria veterani con Gianluca Vezzoli che viene appaiato al vertice da Marcello Tota, domani ci sarà spareggio solo se entrambi rimarranno fuori dai dieci Gianluca Vezzoli potrà brindare, altrimenti la maglia andrà a chi dei due taglierà per primo il traguardo.

Premiazioni all’interno dell’oratorio di Travedona Monate, con Tiziano Malvestio, anima e promotore della manifestazione che seppur segnato dalle vaste abrasioni testimone di una rovinosa caduta ha diretto e condotto con l’ausilio di Arnaldo priori tutta la premiazione, in rappresentanza dell’amministrazione comunale l’assessore alle pari opportunità Laura Bussolotti. La mente è già all’ultima tappa di domani che assegnerà le magli definitive in quel di Castelseprio.

Fonte: Arnaldo Priori