Dom01122025

Aggiornamento:04:26:33

Back Strada Jarno Calcagni: "Torno alla Mountain Bike per continuare a divertirmi pedalando"

Jarno Calcagni: "Torno alla Mountain Bike per continuare a divertirmi pedalando"

Jarno Calcagni, nonostante i buoni risultati conquistati nell'attività su strada, hai deciso di tornare al passato e dedicarti alla MTB. I motivi di questa scelta

“La mia scelta di tornare al passato e dedicarmi alla MTB è legata alla voglia di tornare a divertirmi praticando lo sport che amo cioè la bici, coinvolgendo sempre la mia famiglia, aspetto per me fondamentale. Mi spiego meglio, tra la strada e la mtb c'è una grandissima differenza e non mi riferisco al mezzo meccanico ma all'ambiente, all'aria che si respira prima e dopo le manifestazioni, sembra strano ma è veramente un altro mondo.  Ultimamente nell'attività su strada non mi divertivo più sopratutto gareggiando qui nelle marche, e questo discorso va oltre al risultato o alla prestazione”.

Un'attività esasperata quella su strada, anche se stiamo parlando delle categorie amatoriali, che richiede un impegno impossibile per quanti devono affrontare giornalmente l'attività lavorativa e la famiglia

“ Parliamo di categorie amatoriali anche se di amatoriale c'è ormai rimasto ben poco. Ogni anno sempre più professionisti o dilettanti non ottenendo risultati soddisfacenti nelle loro categorie approdano nel nostro mondo, questo ha fatto si che il livello si sia alzato in maniera esponenziale, non solo quello atletico ma anche il livello tecnico.
I Team più importanti ed attrezzati assomigliano a vere e proprie squadre professionistiche e non a formazioni amatoriali, in gara usano le radioline e possono contare su di un gioco di squadra avendo quattro, cinque, sei elementi di altissimo livello.
È chiaro poi che un conto è andare in bici per mestiere un’altro è ritagliarsi del tempo fra lavoro e famiglia, questa è la differenza fra il ciclista amatore e il professionista, attualmente però queste realtà convivono nello stesso movimento ed ecco il motivo per cui l'attività su strada è diventata troppo esasperata e di conseguenza ci si diverte meno.
La Mtb invece è più una sfida con te stesso, dopo pochi chilometri dalla partenza ognuno ha il suo passo e fa la sua gara, ma oltre al risultato finale c'è il gusto di guidare il mezzo ci si diverte davvero tanto e chi come si dice in gergo ha il "manico" la differenza la fa anche in discesa.
Questo è il mio personale pensiero ma è chiaro che ognuno è libero di interpretare questo sport come meglio crede e con lo spirito che vuole perche alla fine di tutto comunque che sia professionista, amatore, cicloturista o semplice appassionato il ciclista soffre e fa fatica sempre, quella fatica che alla fine ti fa star bene qualsiasi sia il tuo livello”.

Come nasce la tua passione per il ciclismo? Chi ti ha spinto a salire in bici?

“Mio padre è un grande appassionato di ciclismo, ed ha corso per tanti anni con ottimi risultati, finche per una grave malattia nel 1990 è venuta a mancare mia mamma, da li ha smesso l'attività agonistica per dedicarsi a me e a mia sorella, ormai sono passati 22 anni ma non ha mai smesso di pedalare tuttora è in forma smagliante sembra un ragazzino. Proprio crescendo al suo fianco e a questa sua passione piano piano me ne sono dapprima interessato e poi innamorato e a 22 anni ho comprato la mia prima Mtb”

Quali gli obiettivi della prossima stagione tra i biker e con quale formazione gareggerai?

“Nella prossima stagione farò parte del Bici Adventure Team di Gagliole, il team pioniere della MTB nelle Marche, ormai prossimo il 25º anno di attività.
Un team che rispecchia il mio modo di vivere il ciclismo mettendo valori come amicizia, famiglia e serietà al primo posto al di là delle prestazioni e dei risultati, insomma una formazione dove è importante divertirsi e fare gruppo.
Fra l'altro un Team composto da ottimi atleti uno su tutti Pierpaolo Pascucci un vero veterano delle ruote grasse con tanta esperienza in questo settore da cui c'è molto da imparare.
La prima cosa da fare per la prossima stagione è colmare il gap tecnico nella guida che attualmente ho con i migliori dato che sono più di tre anni che non salgo in sella ad una Mtb, proprio per questo prenderò parte a qualche gara nel finale di stagione per riprendere un po' confidenza col mezzo.
Il mio obbiettivo per il 2013 è quello di ripagare la fiducia che mi è stata data ben figurando nelle principali manifestazioni marchigiane, quali la Conero Cup, la 9 Fossi e la Rampiconero e magari prendere parte anche a qualche bella gara nazionale, Ma soprattutto divertirmi, divertirmi, divertirmi”