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Calo... Elettrico. Tricolore il piccolo grande sogno di un figlio del Sud: Euprepio Calò

Un titolo tricolore FCI su strada è un traguardo ambito da tutti i ciclisti, come i giovanissimi che mulinando i loro rapporti cortissimi sulle strade e piste della penisola sognano un giorno di passare professionisti e conquistare Giro, Tour e maglia iridata, noi ciclisti che abbiamo superato anche quella fase in cui avremmo potuto mettere a frutto le nostre doti e tentare il passaggio alla massima categoria che vuoi per sfortuna o per altre situazioni non si è tramutato in realtà, sognamo di vestire il tricolore tra gli amatori.

Quella che sto per raccontarvi è l’impresa di un giovane del meridione, orgoglioso di appartenere a questa terra ricca di storia e tradizione, ma che fatica ad offrire opportunità per riuscire ad imporsi nel panorama nazionale, anche se grazie all’intraprendenza di molti appassionati da diverse stagioni qualcosa sta cambiando anche da noi e il ciclismo cresce in maniera esponenziale qualunque sia la sua espressione.

Quello tricolore è un sogno che viene da lontano.

Partiamo da quest’inverno quando mi sono trasferito dal mio piccolo paese Oria per andare a vivere nella città dei sassi, Matera. Mi chiederete il perché e ve lo spiego subito… La maglia tricolore è stata sin da piccolo uno dei miei obbiettivi principali, purtroppo mai raggiunto. E le ragioni sono molteplici. Io non mi nascondo dietro a giustificazioni di sorta, diciamo un pò per la mia testa e un pò per la mia non costanza nel fare le cose per bene, ma da qualche anno, grazie alla pazienza e al sostegno di Tommaso Elettrico, colui che oggi reputo uno dei miei punti di riferimento in tutto, ho iniziato a capire quel che si doveva fare per raggiungere i massimi livelli. Ha dovuto lavorare tanto Tommaso per farmi capire come ci si allena, come ci si alimenta, come preparare per un’obbiettivo, ecc ecc…

Dopo le varie granfondo vinte negli ultimi tre anni, arriviamo al giorno tanto atteso!! Sapevo che il percorso sarebbe stato uno dei più duri degli ultimi anni, ma sapevo anche di aver lavorato bene e quindi di essermi migliorato in salita.
Partita la gara e tutto quello che di positivo avevo in mente si trasforma in un vero e proprio incubo..si perché pronti via e mi stacco da 30 corridori sulla prima salita..incredibile! Non sapevo, o meglio non potevo pensare a nulla quindi testa bassa e cuore oltre l’ostacolo con la speranza di sbloccarmi, e infatti dal km 60 la mia gamba si trasforma, non sudo più, il mio viso è asciutto e inaspettatamente sono nel gruppo dei primi al suono della campana.
Manca un giro, 13,8 km ma con l’ultimo passaggio sulla salita che porta a Telve.
Stringo i denti ma non basta per tenere la ruota di chi in quel momento era più forte di me, scollino con 15 secondi di ritardo. Sono da solo e devo chiudere il gap rischiando il tutto per tutto in discesa. Un rischio che però porta buoni frutti e cosi ci si presenta all’ultimo km in cinque, parte la volata che è il mio “forte” e con un urlo liberatorio alzo le braccia al cielo. Sono campione italiano!!!
Ora vestirò la maglia sapendo di portare in giro per l’Italia il tricolore da onorare sempre, ma soprattutto vesto un simbolo che unisce un’intera nazione da Nord a Sud, perché la nostra penisola non è soltanto opulenza, ricchezza e vita frenetica del settentrione, ma anche e soprattutto storia, tradizione, cultura di quelle regioni che rappresentano il meridione, la mia terra

Euprepio Calò