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Granfondo: tante novità per il Trofeo dell’Amore del 26 febbraio

Terni Appuntamento a domenica 26 febbraio 2012  con il 3° Trofeo dell’Amore - Granfondo Francesco Cesarini. La manifestazione, organizzata a Terni dall’Asd il Salice, si propone agli appassionati con molte novità. La partenza avverrà da Terni, in via del Centenario, alle ore 9,30 e gli atleti potranno scegliere tra due percorsi: la granfondo di 126 chilometri e la mediofondo di 88 chilometri, a cui sono state apportate delle modifiche. Gli atleti attraverseranno i comuni di Narni, Sangemini, Montecastrilli, Baschi, Avigliano Umbro, Amelia, Montecchio e Todi. 

 

Importante novità del 2012 è la nascita della TerniLonga: partenza libera, creata per tutti quelli che vogliono godersi il bellissimo paesaggio delle colline umbre e che non hanno velleità di classifica individuale, mentre saranno fondamentali per la classifica di società. Gli atleti che opteranno per la TerniLonga potranno partire liberamente dalle ore 08,00 alle ore 08,45, sempre da via del Centenario, e oltre ai due percorsi già citati, i meno allenati troveranno un terzo percorso di 60 chilometri.

 

Altre novità sono l’inserimento della gara come prima prova del circuito Umbria Green Cycle e come prima e unica tappa umbra del Giro d’Italia Amatori Fci. La manifestazione aprirà anche Circuito Interforze. Sono state stipulate con alberghi della zona convenzioni particolari, che daranno la possibilità a chi volesse di poter trascorrere un week-end a Terni e visitare la città di San Valentino, protettore degli Innamorati di tutto il mondo.
Tutta la logistica della manifestazione (iscrizioni, pasta party, area espositiva, docce, spogliatoi e partenza) si trova nell’arco di 100 metri e quindi facilita lo spostarsi degli accompagnatori.

 

Il sabato pomeriggio e la domenica verrà allestita un’area espositiva di settore e di prodotti alimentari tipici locali. La manifestazione sarà trasmessa sui canali del digitale terrestre e sarà inserita nel palinsesto di Rai Sport.

ISCRIZIONI - Le quote di iscrizioni sono di: € 20,00 –  dal 1 novembre 2011 fino al 18 gennaio 2012.
€ 25,00 – dal 19 gennaio 2012 al 24 febbraio 2012 alle ore 14,00.
€ 35,00 – Sabato 25 febbraio 2012 dalle ore 15,00 alle ore 19,30 – Domenica 26 febbraio 2012 dalle ore 07,00 alle ore 08,45, presso il punto chip sul posto della gara.
Per i partecipanti della TerniLonga la quota è fissata sempre a 20,00 Euro.
L’A.S.D. IL SALICE vi aspetta il 26 febbraio a Terni per una grande giornata di ciclismo.
Per informazioni visitare il sito www.asdilsalice.it oppure telefonare a Diego Persichetti 389.5852806

 

 

TERNI

La storia di Terni inizia in tempi lontanissimi. Tra le nebbie dell'antichità più remota. Un popolo si insediò nella valle solcata da due fiumi, in mezzo ad un anfiteatro di montagne, lungo una via di collegamento naturale che dagli Appennini giungeva fino al Mar Tirreno. Erano i Naharki: una popolazione con caratteristiche umbro-sabine, ma con un'identità propria. Il loro nome veniva dal fiume lungo il quale vivevano: il Nahar, l'attuale Nera. I Naharki erano un popolo di pastori e di guerrieri; con ogni probabilità ebbero un ruolo di primo piano nella fondazione di Roma. Di quell'epoca si conservano ancora delle testimonianze importantissime: migliaia di tombe in estesissime necropoli, le più antiche delle quali risalgono al X secolo avanti Cristo. Di recente sono venuti alla luce, in località Maratta, i resti di un insediamento abitativo in un'area vasta tre ettari, con delle capanne coperte di tetti in terracotta risalenti all'800 avanti Cristo. I diversi nuclei abitativi si fusero man mano e dettero vita alla città vera e propria: la data di fondazione di Terni viene fatta risalire da un'antica tradizione al 672 avanti Cristo. In questo stesso periodo vennero edificati dei templi e dei santuari sulle alture che circondano la conca ternana. Ne restano testimonianze importanti sul Monte Torre Maggiore. Intorno al 300 avanti Cristo i Naharki, così come le altre popolazioni umbre, dovettero cedere di fronte alla nascente potenza di Roma che sottomise definitivamente gli Umbri, alleati con gli degli Etruschi e con i Galli, nella cosiddetta "battaglia delle nazioni" dell'antichità: la battaglia di Sentino. Terni, da quel momento prese il nome latino di Interamna, città tra le acque, conservando però l'appellativo di Nahars. Interamna Nahars, per la sua importanza, venne riconosciuta come municipium ed i Romani le dettero ricchezza ed un'impronta ben definita. Interamna venne dotata di possenti mura di 500 metri di lato (di cui restano ancora delle parti integre, presso il parco della Passeggiata), di una struttura urbanistica basata sulla divisione per linee ortogonali a partire dal cardo (Via Roma, Corso Vecchio) e dal decumano (Via Cavour - Via Garibaldi) che si intersecavano nel Foro (l'attuale Piazza della Repubblica), di terme, di un grande anfiteatro (l'Anfiteatro Fausto, costruito nel 32 dopo Cristo ed attualmente in fase di restauro), di un teatro. Interamna ricambiò, dando a Roma personaggi di primo piano: lo storico Gaio Cornelio Tacito e l'imperatore Marco Claudio Tacito.

La fortuna di Interamna fu dovuta all'abbondanza delle sue acque ed alla sua posizione strategica lungo un'importantissima via di comunicazione. Una fortuna che si tramutò in malasorte alla caduta dell'Impero Romano. Proprio a causa della sua posizione, particolarmente esposta, Interamna fu più volte devastata e saccheggiata: da Totila nel 546, da Narsete del 554 e dai Longobardi nel 755. Dopo un periodo di sottomissione al ducato longobardo di Spoleto, venne nuovamente distrutta dall'Arcivescovo Cristiano di Magonza per ordine di Federico Barbarossa nel 1174. Nel XIII secolo la città si apre alla predicazione di san Francesco che ne fa una delle sue mete preferite. Del passaggio del "Poverello" restano importanti tracce in città e nel suo comprensorio. Nei secoli successivi la città rialza la testa. Si dota di un proprio statuto e, a partire dal 1353 amplia le proprie mura. Vengono aperti nuovi canali e risistemati quelli più antichi. Non mancano le lotte intestine tra le fazioni, prima tra Guelfi e Ghibellini, poi tra "Nobili" e "Banderari". Nel 1574 si arriva ad una vera e propria rivolta dei "Banderari" che uccisero il governatore pontificio e sterminarono alcune famiglie nobili, provocando una durissima repressione da parte del Papa che inviò a Terni delle truppe al comando di monsignor Montevalenti. Così nel '600 la città appare normalizzata sotto il governo pontificio. Terni conta allora circa 9mila abitanti: vengono costruiti nuovi ed importanti palazzi per i signori, viene completamente rifatto il Duomo, si edifica la basilica di San Valentino, primo Vescovo di Terni, del quale vengono ritrovate le reliquie. Da quel momento il popolo di Terni lo elegge come proprio patrono. Successivamente tutto il mondo lo onorerà come protettore degli innamorati. Città dell’Acciaio. Tra alti e bassi, fino agli anni '70 l'industria ternana cresce, ma poi deve scontare la crisi mondiale della siderurgia. In pochi anni si perdono migliaia di posti di lavoro. Nel 1994 l'IRI, al termine di una riconversione industriale con la quale la "Terni" viene trasformata in produttrice di acciai speciali, procede alla privatizzazione. La maggiore industria cittadina viene rilevata da una cordata italo-tedesca in cui la parte del leone la fa la Krupp. Nasce così l'Acciai Speciali Terni (AST). Altre aziende multinazionali straniere entrano nella chimica ternana. Più in generale, per la prima volta dall'inizio dell'industrializzazione, si assiste a Temi ad un forte processo di terziarizzazione che punta soprattutto sui settori della multimedialità, della comunicazione e del commercio. Una nuova sfida verso il futuro per una città che ha già alle spalle tremila anni di storia.

 

San Valentino

San Valentino detto anche san Valentino da Terni o san Valentino da Interamna (Interamna Nahars, ca. 176 – Roma, 14 febbraio 273) fu un vescovo e un martire cristiano. Venerato come santo dalla Chies cattolica, da quella ortodossa e successivamente dalla Chiesa anglicana, è considerato patrono degli innamorati. La più antica notizia di S.Valentino è in un documento ufficiale della Chiesa dei secc.V-VI dove compare il suo anniversario di morte. Ancora nel sec. VIII un altro documento ci narra alcuni particolari del martirio: la tortura, la decapitazione notturna, la sepoltura ad opera dei discepoli Proculo, Efebo e Apollonio, successivo martirio di questi e loro sepoltura. Di famiglia patrizia e fu convertito al Cristianesimo ed ordinato vescovo di Terni nel 197 a soli 25 anni. Nell'anno 270 Valentino si trovava a Roma, giunto su invito dell'oratore greco e latino Cratone, per predicare il Vangelo e convertire i pagani. Invitato dall'imperatore Claudio II il Gotico a sospendere la celebrazione religiosa e ad abiurare la propria fede, rifiutò di farlo, tentando anzi di convertire l'imperatore al Cristianesimo. Claudio II lo graziò dall'esecuzione capitale affidandolo ad una nobile famiglia. Valentino venne arrestato una seconda volta sotto Aureliano, succeduto a Claudio II. L'impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cristiani e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città lungo la via Flaminia per flagellarlo, temendo che la popolazione potesse insorgere in sua difesa. Subì il martirio e la decapitazione il 14 febbraio 273, a 98 anni, per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell'imperatore Aureliano.

Sono molte le storie entrate a far parte della cultura popolare, su episodi riguardanti la vita di san Valentino:

  • Una storia narra che Valentino, graziato ed "affidato" ad una nobile famiglia, compie il miracolo di ridare la vista alla figlia cieca del suo "carceriere", Asterius: Valentino, quando stava per essere decapitato, teneramente legato alla giovane, la salutò con un messaggio d'addio che si chiudeva con le parole: dal tuo Valentino....
  • Un'altra narra come un giorno il vescovo, passeggiando, vide due giovani che stavano litigando ed andò loro incontro porgendo una rosa e invitandoli a tenerla unita nelle loro mani: i giovani si allontanarono riconciliati. Un'altra versione di questa storia narra che il santo sia riuscito ad ispirare amore ai due giovani facendo volare intorno a loro numerose coppie di piccioni che si scambiavano dolci effusioni di affetto; da questo episodio si crede possa derivare anche la diffusione dell'espressione piccioncini.
  • Secondo un altro racconto, Valentino, già vescovo di Terni, unì in matrimonio la giovane cristiana Serapia, gravemente malata, e il centurione romano Sabino; l'unione era ostacolata dai genitori di lei ma, chiamato dal centurione al capezzale della giovane morente, Valentino battezzò dapprima il giovane soldato e quindi lo unì in matrimonio alla sua amata, prima che entrambi cadessero in un sonno profondo.
  • e sue spoglie furono sepolte sulla collina di Terni, al LXIII miglio della Via Flaminia, nei pressi di una necropoli.
  • Sul luogo sorse nel IV secolo una basilica nella quale attualmente sono custodite, racchiuse in una teca, le reliquie del santo. Le reliquie pare siano state portate nella città dai tre discepoli del filosofo Cratone, Apollonio, Efebo e Procuro, convertiti dal futuro santo, e che per questo trafugamento furono martirizzati.
  • Altre reliquie sono presenti presso svariate chiese. Una parte si trova nella cattedrale di Maria Assunta di Savona. Reliquie del santo sono conservate inoltre presso la chiesa medievale di San Valentino di Sadali , in Sardegna e nella chiesa Matrice di Vico del Gargano dove viene venerato come protettore della città e degli agrumeti. "pinto no cuo, gosava san valentino" San Valentino è di Sadali SAnto Patrono e viene festeggiato oltre che il 14 febbraio il 6 ottobre di ogni anno. Quest'anno ( 2010) in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono a Sadali si terrà la cerimonia della "Promessa d'amore innanzi a San Valentino". Chi vorrà promettersi amore per l'eternità potrà farlo il 10 ottobre nella Chiesa dedicata a San Valentino. Secondo altri, alcune reliquie di San Valentino si trovano a Ozieri, centro principale del Logudoro, a una cinquantina di chilometri da Sassari. Ce le avrebbe portate, nel 1838, un frate benedettino nativo del luogo, che le avrebbe poi sepolte nella cinquecentesca chiesa dedicata ai santi Cosma e Damiano, sul Colle dei Cappuccini.

 

Francesco Cesarini

E' nato a S. Giacomo di Spoleto (Pg) il 24 marzo 1962. Tra i rari corridori umbri ad emergere a livello nazionale. Buon dilettante (nel 1982 vinse il Giro d'Italia e giunse 7° nel Mondiale della cento km), ottimo passista, da professionista svolse spesso compiti di gregariato. È stato professionista dal 1984 al 1992 ottenendo 3 vittorie, tra le quali il Trofeo Pantalica nel 1986. Ha partecipato a due edizioni dei mondiali (1989 e 1990) ma in entrambe le occasioni non ha concluso la gara.