Pozzolo Formigaro (Al) – Dopo un anno ritorniamo a Pozzolo Formigaro per il classico Trofeo Papà e Mamma Palenzona, nonché Trofeo Fornasari Auto, che tutti gli anni si disputa il secondo martedì di agosto. La manifestazione è stata inserita nel Trofeo dell’Unione, challange piemontese agostana che vuole ricordare, riunendo le più belle corse regionali del mese, i 150 anni dell’Unità d’Italia e i 55 di fondazione dell’Udace, dove l’U iniziale sta appunto per Unione.
La manifestazione era già frequentatissima di suo, ma indubbiamente, essere parte del Trofeo dell’Unione, ha richiamato ancora più corridori, provenienti da Piemonte, Liguria, Lombardia, Toscana ed Emilia. Un bel pienone, con 230 concorrenti, distribuiti in tre distinte fasce.
Il percorso è un circuito quasi pianeggiante di poco meno di 12 km, da fare 6 volte. Poche difficoltà sia come altimetria che come lunghezza totale, 70 km, se non fosse che un tratto di esso è sempre flagellato da un tormentoso vento laterale che costringe chi sta a ruota a cercare le scie a lato di chi conduce, con il risultato che dalla terza posizione in giù si viaggia nell’erba del bordo strada. E’ un esercizio tecnico, sottovalutato dai più, ma i numerosi gruppetti che troviamo dopo sole due tornate sono la prova tangibile di questa difficoltà tecnica. Ma ritorniamo alla corsa, con il suo direttore, nonché coorganizzatore, Giorgio Palenzona che da il via alla prima partenza per le categorie cadetti, junior e senior.
Al primo passaggio da Pozzolo, transita un gruppetto di cinque corridori, tra i quali distinguiamo Scuderi, Natali e Achilli. Il vantaggio dei cinque battistrada è di 40” su Mauro Parodi, subito seguito da Santoro, con tutto il gruppo dietro. Nei pochi chilometri che seguono, prima del passaggio successivo sotto la linea del traguardo, la fuga viene annullata, ma una nuova si presenta al numeroso pubblico che osserva da bordo strada. Ad animarla sono, Natali, Volpi, Bardi, Bruzza, Centenaro e Buroni e il vantaggio per il momento è di soli 20” sul plotone allungatissimo del quale, poco dopo, solo una dozzina di unità resta all’inseguimento dei fuggitivi. Tra essi, Sorace, Previgliano, Turco, Santoro, Pavanati, Rapaccioli, Alladio e Amicucci, dietro questi, Davi, Bertolino e Scuderi, cercano disperatamente di portarsi sotto agli immediati inseguitori. Il gruppo ormai è frazionatissimo.
Prima del quarto passaggio, Centenaro e Volpi perdono contatto dai fuggitivi e vengono riassorbiti dagli immediati inseguitori dai quali poco dopo, con una bella azione, Parodi allunga e si riporta sui primi. Inizia l’ultima tornata e cessa l’armonia nei vari gruppetti. Alladio, Rapaccioli e Martinenghi imitano Parodi e si portano sulle scie dei battistrada, ormai solo più governati dall’anarchia. I tre inseguitori si avvicinano sempre più ai fuggitivi e, mentre avviene il ricongiungimento, Bardi scatta e guadagna nuovamente terreno. Tra i sei che seguono Bardi nessuno vuole prendere l’iniziativa. Ai 700 metri risolve tutto Rapaccioli che, con uno scatto poderoso, raggiunge e supera il fuggitivo e va a vincere braccia al cielo. La volata del 3° posto è vinta da Natali su Alladio, Buroni, Martinenghi, Parodi e Bruzza.Terminati gli arrivi della fascia più giovane, si dà il via a quella di veterani e gentleman e, subito dopo, a supergentleman e donne, ben quattro.
Veterani e gentleman transitano tutti insieme al primo passaggio, con Palenzona, Rosario Canino e Grecchi a fare l’andatura ma poco dopo nasce la fuga che caratterizzerà la corsa: nel tratto controvento, Colombo, Grecchi e Rampollo allungano e si portano al comando. Alle loro spalle si forma un gruppetto di nove uomini, tutti veterani, tra essi, Canino, Corati, Bertoni, Merlo e Adorni. Al secondo passaggio i fuggitivi hanno già 30” di vantaggio sui nove inseguitori. Il vantaggio rimane quasi immutato anche nelle tornate successive e a nulla valgono le rincorse di Corati e Canino che vediamo spesso in testa al gruppetto inseguitore. Il grosso del gruppo invece, al suono della campana, naviga a oltre due minuti. Il finale di gara è quasi scontato con i tre forti passisti al comando ormai imprendibili. Due sono del team Pulinet, Rampollo e Colombo. I pronostici che si fanno prima dell’arrivo danno vincente uno dei due, mentre per il pavese Grecchi, si ipotizza il posto d’onore. E così è, i due Pulinet scattano a turno e il povero Grecchi risponde come può. L’allungo decisivo è quello di Colombo che si presenta sotto l’arco rosso del traguardo con una ventina di metri di vantaggio su Grecchi e Rampollo impegnati in una platonica volata per il secondo posto. Ben diversa quella per il quarto posto dove Corati s’impone di misura su Merlo, Simoni, Canino, Triscari, Bertoni, Adorni e Rizzo. Dopo questi arriva solitario il primo gentleman, Alberto Riboni, seguito dalla volata del gruppo, vinta da Berzovini su Rossi e Baietto.
Quasi identico il copione della gara di supergentleman e donne, nella quale, da subito vanno in fuga, Dell’Occhio, Cristiani e Guidotti che al primo passaggio vediamo transitare inseguiti da Migliavacca, Cren, Luriri e Gennari, in testa al gruppo. Il vantaggio dei tre battistrada cresce ad ogni tornata e, a metà gara è di 1’15” su un gruppetto di nove corridori trainato da Gnoatto, Mangiarotti e Valenza, mentre il grosso della corsa è a 2 minuti. Nel quarto giro la reazione degli inseguitori inizia a dare i suoi frutti e il vantaggio dei fuggitivi si dimezza, mentre al suono della campana è solo più di 20”. A metà dell’ultima tornata, Cifarelli e Mangiarotti si riportano sui battistrada. Siamo nelle ultime fasi di gara.
Cifarelli prova ancora ad andare via ma Mangiarotti si riporta sotto. Allora riparte Dell’Occhio ed è Cifarelli che chiude su di lui ma ormai il traguardo è a soli 300 metri. Cifarelli insiste e resiste al ritorno di Mangiarotti, siglando con la sua ruota anche la classica di Pozzolo Formigaro. Terzo è Cristiani, davanti a Dell’Occhio e Guidotti. Poco dopo, in uno sprint ristretto, Gnoatto precede i superB Siviero e Barbangelo. La volata del gruppo invece arriva dopo parecchi minuti e a vincerla è una donna, la torinese Roberta Pilotto che nella sua categoria precede Clara Rampollo, Monica Pavanati e Francesca Aluigi.
L’attenzione del numeroso pubblico che ogni anno viene a vedere questa bella corsa, si sposta adesso nella zona premiazione dove, assistiti, dal Presidente dei Probiviri Udace, Giorgio Palenzona, dal signor Fornasari e dall’Assessore allo Sport di Pozzolo, si assegnano i trofei alle migliori società e si fotografano vincitori e vinti gratificati da omaggi floreali e medaglie d’oro, oltre a borse prodotti per tutti gli altri classificati.
La premiazione dura a lungo, poi poco alla volta, piazza Italia si svuota e i corridori fanno ritorno a casa. Ma la festa continua per le scorte tecniche, il medico, i giudici di gara e quanti hanno aiutato per la buona riuscita del Trofeo Papà e Mamma Palenzona, che si ritrovano ancora una volta, invitati dal figlio Giorgio, all’interno dell’antico Castello, dove le signore della Pro Loco si sono sbizzarrite a preparare abbondanti e appetitosi piatti che tutti noi mostriamo di gustare fino a notte, quando infine è ora di salutare la piacevole compagnia e pensare alla prossima prova del Trofeo dell’Unione, domenica 14 agosto, ad Occhieppo di Biella.
Le foto della manifestazione odierna sono visibili cliccando sul seguente collegamento web:
https://picasaweb.google.com/110336262776895138773/POZZOLOFORMIGARO9Agosto2011
Servizio a cura di Valerio Zuliani
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