Sab01112025

Aggiornamento:06:14:22

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Pedalare per scoprire la nostra penisola guidati dall'ex professionista Rodolfo Massi

Mondolfo (PU) - E' Sabato mattina finalmente! Una passeggiata in bicicletta ci sta proprio bene, magari  in gruppo visto il vento che tira. Sono le 7.15 non è caldo, anzi piuttosto nuvoloso, e lungo la strada Adriatica procedendo verso  Ancona non si intravede un'anima viva che pedala! Continuo rassegnata per il mio solitario itinerario: Fano - Marotta - Mondolfo – Monterado e poi fin dove le forze mi assistono, per altro a durata limitata. Peccato! Questa volta non è andata come speravo! Sono oramai le otto e di già a Ponte Rio, quando intercetto Rodolfo Massi (ciclista ex professionista fino al 2003) seduto come sempre al tavolino del bar vicino al suo negozio di biciclette, il Massi Cycling Point, in giubba da lavoro e immerso nella lettura della Gazzetta dello Sport alla pagina di ciclismo.

 

Non è che abbia una gran voglia di sfiancarmi oggi – penso tra me – magari provo a scambiare quattro  chiacchiere con lui. E' presto e tutti dormono, almeno così pare. E' appena tornato dal giro con i turisti norvegesi, effettuato tra maggio e giugno in Italia, magari lo intervisto o almeno ci provo. La giornata diventa di buon auspicio vista la sua risposta affermativa. Si è mostrato piuttosto divertito dalla insolita proposta ed io invece mi son sentita una principiante e quasi senza parole da quel momento in poi. Non lo nego, come dire una specie di strana soggezione nell'immaginare me calata in quel ruolo. E' buona regola, se non ricordo male, iniziare a parlare del più e del meno, così decido di partire dal suo motto.

“Bella la vita Rodolfo” e sempre mattiniero! Gira voce che hai portato a zonzo sui pedali intere frotte di turisti norvegesi...

E' proprio vero “bella la vita” e fortunato io che svolgo uno dei lavori più  gratificanti aldilà della fatica e dei sacrifici, si tratta di pedalare in buona e simpatica compagnia spesso internazionale sentito da me come un privilegio, un piacere e un lusso. Il gusto della bici nella mia filosofia sta nel pedalare divertendosi. La bici ti offre l'opportunità di un viaggio in grado di stupirti ogni volta e che consente di apprezzare non solo il paesaggio, ma anche l'arte e la storia, la cultura e l'enogastronomia che il nostro paese Italia sa regalarti. Tutto questo ha attirato il popolo di sportivi e cicloturisti norvegesi.

Quando è nata l'idea a cui sono seguiti i fatti di evidente successo? Solo  alla fine di Giugno si sono contati trentacinque gruppi e ciascuno composto da quindici–venti cicloturisti per un totale di più di cinquecento visite...

Il successo dell'iniziativa ha sorpreso anche me ed in particolar modo il trend di crescita del 200% da un anno all'altro. Per altro prevedo un incremento del 20% per il prossimo 2012. Lo start up di progetto è partito nel 2007 in occasione della fiera del fitness tenutasi a Rimini ed è lì che ho conosciuto il mio amico norvegese Eric Burglund nonché titolare dell'agenzia turistica “Arcadia”. Insieme abbiamo creato un rapporto di collaborazione chiamato “Progetto Vero Turismo in Bici” a cui hanno aderito anche i “Bike Hotels”.

Cosa prevede il “Progetto Vero Turismo in Bici”?

L'adesione e partecipazione all'iniziativa offre ai nostri visitatori l'occasione di svolgere giri in bici della durata di una settimana, la fornitura completa di tutto il materiale tecnico compreso il noleggio bici, l'accomodation in alberghi e strutture convenzionate “Bike Hotels”, la scorta di un pulmino-ammiraglia per la sicurezza dei ciclisti ed il trasporto, relativo fotografo e meccanico a seguito, la ristorazione viene invece stabilita di volta in volta sulla base degli itinerari scelti.

“Attraversare l'Italia in Bicicletta 2011” è il nome dato ai vostri ciclo giri . Per quali affascinanti luoghi vi ha condotto?

L'itinerario privilegiato nell'anno 2011 è stato il tour Rieti – Pesaro. Il giro ha previsto un tracciato lungo circa trecentocinquanta chilometri con più di duemila metri di dislivello spalmati nell'arco della settimana. Alle passeggiate sono seguite visite alle bellezze storiche delle più rappresentative città. Ad esempio Rieti è considerata il centro geografico dell'Italia. Notevole è il fascino dei monumentali sotterranei che circondano la cittadina ed anticamente inondati dal fiume, non a caso Rieti è chiamata “la città pensile” in quanto tutta sopraelevata.

A quando i prossimi  ciclo tour?

E' nuovamente in programma il giro del tracciato Rieti – Pesaro per le prossime tre settimane di Settembre. Il weekend invece che va dal 24 al 26 Settembre sarò personalmente impegnato alla fiera della bici a Padova. In questa occasione mi affiancherò all'espositore, fabbricante e ideatore del “Progetto Bici Doc” nato nella comunità di San Patrignano a San Vito di Pergine e sede di uno dei più illustri laboratori artigianali del panorama nazionale nella costruzione delle biciclette. Quando io  seguirò la promozione del Made in Italy esteso alla costruzione di bici, una delegazione di miei collaboratori e guide turistiche invece seguirà i ciclofili norvegesi in Toscana. Sarà questo un tour che prevede un tracciato di centocinquanta chilometri e millecinquecento metri di dislivello intorno  al territorio della città di Lucca.

Cosa colpisce delle tue passeggiate tanto da attirare i turisti dalla lontana Norvegia?

Il piacere di stare insieme pedalando e divertirsi sentendosi comunque assistiti e protetti, non mi stancherò mai di affermare questo concetto. Anche tra loro c'è del sano spirito agonistico che li porta a generare sfide di gruppo e sfide con se stessi. Sia pure stanchi dopo la traversata si mostrano entusiasti prenotando per l'anno successivo con la promessa di migliorare i tempi di percorrenza al prossimo tour.

Qual'è il differente approccio sportivo che noti durante le competizioni ciclistiche amatoriali che si svolgono sul nostro territorio?

L'imprinting che ho cercato di dare al ciclo tour con i norvegesi promuove lo sport come strumento di carattere educativo, una piccola oasi in cui rifugiarsi. Recentemente lo spirito che anima le corse agonistiche amatoriali è lontanissimo da questo concetto. Non provo alcuna meraviglia verso il fenomeno del calo di presenze alle competizioni tra amatori, la cui causa credo stia principalmente nell'atteggiamento spiccatamente “mercenario” di alcune società del settore e di alcuni atleti. Ben venga ad esempio la partecipazione di ex professionisti, purchè si vada verso un ormai dimenticato  spirito di “far play” lontano dal gigantismo, da carichi di allenamento eccessivi, dall'assolutizzazione della vita asservita allo sport e da guadagni esagerati. E' l'avere il giusto approccio mentale che ti porta a scalare il Pordoi senza rimanerci secco.

Da quel che so, l'iniziativa portata avanti con i norvegesi  non è la sola che segui, quasi una “vita randagia, nomade, superficiale ed autentica e quando ti abitui hai un bisogno fisico di girare” come direbbe Marco Pastonesi giornalista della Gazzetta dello Sport...

Ho partecipato a una manifestazione competitiva amatoriale la “Vatternrundan 2011” in Svezia il 17 e 18 Giugno. La gara consiste nel percorrere trecento chilometri nel minor tempo possibile. La start lista  ha visto schierati ben 22.871 cicloamatori provenienti da tutto il mondo di cui 3.426 donne e 19.445 atleti maschi. Ogni squadra composta da cinquanta atleti andava a costituire il gruppo (ben 361 gruppi al via). I vincitori hanno compiuto l'intero tracciato in poco più di sei ore la mia squadra invece ha concluso con un tempo inferiore alle otto ore.

Nessuno è profeta in patria come dice il detto e pare starti a pennello così calato nelle vesti di guida turistica. Cosa ti auguri per il prossimo anno?

Il mio auspicio è naturalmente quello di vedere l'adesione anche di ciclofili italiani. E' solo un caso che tutte le mie iniziative vedano coinvolti soprattutto ciclisti stranieri. Forse dipende dal mio passato da professionista che mi ha visto partecipare a diversi Giri d'Italia, due Tour de France, la  Vuelta ed altro ancora.

Un mio particolare augurio è rivolto ora ai mei amici e compagni di pedalate norvegesi per il grave lutto che ha colpito Venerdì 22 Luglio in un duplice attentato il centro, i palazzi governativi della città di Oslo ed un'isola poco vicina. Ho ricevuto delle immagini e mi è parso di vedere un città in guerra, vuota e silenziosa, sotto shock, gli stessi luoghi sede di un mio giro gemellato in MTB. Mi sento vicino a loro nonostante la distanza e li attendo presto a Settembre  con tutta la voglia di superare con successo questo particolare momento di difficoltà e dolore.

 

 

Fonte: Ines Macchiarola