Perugia - Questi i pareri degli organizzatori che hanno risposto alla domanda: diverse realtà organizzative hanno deciso di non consegnare al ciclista che partecipa alla propria manifestazione il pacco gara, sostituendolo con uno sconto sulla quota d'iscrizione. Che cosa ne pensa?
“L’eliminazione del pacco gara sarebbe una cosa saggia: mi risulta che all’estero in quasi tutte le gare non esista. Il ciclista paga la quota d’iscrizione e basta. Fare lo sconto sulla quota d’iscrizione mi sembra una cosa ridicola - afferma Enrico Picchetti organizzatore la cronoscalata Arabba Passo Pordoi - qual è la quota d’iscrizione giusta per una gara? Se io organizzatore ho deciso che ogni ciclista deve pagare X euro per partecipare alla mia gara così copro le spese e guadagno quello che mi sono prefissato, se faccio X+1 meno 1 di sconto penso che sto prendendo in giro tutti, o no?”
“Può essere una soluzione, tutto dipende dagli sponsor che una società organizzatrice ha a disposizione e quali sono i loro interessi” è il commento di Renzo Prefumo della Gran Fondo Casella
Lapidario Alessandro Fasciani del Pedale Fermano Eventi che da vita alla 7 Muri Fermani: “Per quel che riguarda la 7 Muri Fermani abbiamo già adottato questa linea, tanto che noi non citeremo assolutamente il pacco gara. Ai nostri iscritti consegneremo una bottiglia di vino e abbiamo confermato il costo di soli 18 euro per tutto il periodo che precede la manifestazione”
“Ritengo possa essere una buona idea, anche perché spesso e volentieri nel pacco gara non si trova nulla di utile. Gli integratori e le barrette il granfondista se le porta da casa, mentre i gadget sono inutili e quasi sempre orribili. Forse sarebbe meglio fare un piccolo omaggio, come un prodotto tipico locale, che almeno serve a promuovere veramente il territorio” sottolinea Daniele Cutaia, organizzatore della prima edizione della Valle del Templi. “In questo modo i comitati organizzatori farebbero meno fatica sia in termini di tempo sia in termini economici e si eviterebbe di proporre pacchi gara poco dignitosi che servono solo a fare un pubblicità (sostanzialmente gratuita) alle aziende che producono integratori”
“Io sono contrario all’abolizione del classico pacco gara – dichiara convinto Raffaele Di Giovanni, organizzatore della Gran fondo Città di Teramo - il ciclista che torna a casa senza premi e senza pacco gara dimentica in fretta la manifestazione. Secondo me si dovrebbe consegnare un pacco gara costituito da prodotti tipici locali, offrendo i migliori prodotti della propria terra”.
"La vedo una cosa utile per il ciclista e talvolta anche per gli organizzatori, che devono reperire materiale o prodotti alimentari a buon prezzo, perché tanto non te li regala nessuno. Inoltre ci vogliono tempo e persone per preparare i pacchi gara" Mauro Falsetti organizzatore del 20° Giro del Valdarno e la 2^ Sterrata.
“Buongiorno! Mi permetto vista l'attuale condizione di mercato di ribadire l'estrema importanza del pacco gara, veicolo pubblicitario per eccellenza e, soprattutto, valore aggiunto di ogni gara. Penso, senza ombra di dubbio, che il pacco gara sia importante per contribuire ad avere un ricordo positivo della gara stessa, oltre a veicolare i prodotti del territorio, gli articoli tecnici e così via. Certo - continua Cristian Berti, Team Manager dell’Asd S. Luis Zen che da vita alla GF Zen Air - i margini ormai sono ridotti all'osso. Chi organizza gare fa fatica ad avere dei tornaconti economici. Pertanto finché ci sarà passione tutto filerà liscio. Comunque il sunto è che il pacco gara è migliore dello sconto”.
Per Antonio Falcone, organizzatore della Gran Fondo Chianciano “è un errore. Il pacco gara è un ricordo della manifestazione e non c'entra con i costi. Ridurre i costi dell'iscrizione, considerata la crisi, è giusto, ma occorrerebbe che lo facessero tutti. Oggi organizzare le granfondo è sempre più difficile. Aver mantenuto l'iscrizione a 25 euro non lo so alla fine dell'anno se per gli organizzatori sarà stata una buona scelta. Va considerato che la benzina è aumentata del 20% e cosi via”.
Il sammarinese Romeo Casadei, colonna della XIII Gran Fondo Internazionale San Marino, glissa sul pacco gara: “Per ridurre la quota iscrizioni è semplice. Basta trovare uno sponsor che copra la cifra che viene a mancare. Altrimenti bisogna dire addio alla granfondo, oppure l'organizzazione ha dei soldi da buttare”.
“Potrebbe essere una scelta giusta per diminuire i costi, noi come team organizzatore l’abbiamo presa in considerazione. Forse per l’edizione 2013 della Granfondo delle Cerase Moser consegneremo un gadget simbolico, tipo un tris di integratori e niente altro - ci dice Paolo Imperatori - mantenendo i costi dell'iscrizione come in questa edizione e valuteremo se togliere qualche euro. Considerando i tempi che corrono credo che possa essere un modo per non far lievitare i costi, sia dell'iscrizione che quelli della gara stessa”.
Domenico “Pizzi” Mantella della Ciclo Amateurs Mondovì che organizza il Giro delle Valli Monregalesi sottolinea: “Il pacco gara per noi non è un costo, né deve esserlo. Ridurre l'iscrizione vuol dire non poter più garantire certi servizi, a nostro avviso indispensabili, per la sicurezza dei partecipanti. Con i tempi che corrono non è più possibile, almeno per noi, contare su finanziamenti da enti pubblici e tantomeno da privati”.
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