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COPPA CAIVANO: SETTANTOTTO EDIZIONI E NON SENTIRLE

Con un nome che rappresenta un riferimento a livello nazionale, dal lontano 1910 ha segnato pagine memorabili di storia sportiva nonostante le interruzioni a cavallo delle due Guerre Mondiali e negli anni Sessanta: l’intramontabile Coppa Caivano ha sempre proposto agonismo e fascino in un connubio con il percorso cittadino tra Caivano e Afragola che è fatto proprio apposta per accogliere una competizione di ciclismo e applaudire a lungo i futuri campioni del pedale.

A FIRENZE IL TALENTO MATEJ MOHORIC COLPISCE ANCORA

Un anno fa a aveva vinto la gara su strada del Mondiale Juniores in Olanda a Valkenburg, a Firenze s’è ripetuto nella categoria Under 23: Matej Mohoric, sloveno classe ’94, ha conquistato la maglia iridata arrivando tutto solo al traguardo, grazie ad un’azione nata a 25 chilometri dal termine. Storica medaglia d’argento per il sudafricano Louis Meintjes, bronzo al norvegese Sondre Holst Enger, che ha regolato in volata il gruppo principale, ridotto a 18 unità.

Dopo la partenza da Montecatini Terme prende il largo la prima fuga, che comprende lo sloveno Bostner, l’estone Raim, il bielorusso Shurov, il rumeno Sipos, l’eritreo Teshome Agos e il lettone Flaksis. Toccano un vantaggio massimo di 4’30”, che viene annullato nel corso della quinta tornata, dopo 130 km, quando sulla salita di Fiesole i francesi accendono la corsa: scatta prima Gougeard, poi Chevrier, e quando il gruppo torna compatto, in via Salviati, se ne va Dassonville, presto raggiunto dal tedesco Sutterlin, dall’olandese Van Baarle e dallo svedese Ludvigsson. Ma è al penultimo giro che nasce l’azione che poi si rivelerà decisiva: a promuoverla è ancora un francese, Alaphilippe, che a Fiesole raggiunge Dassonville, Van Baarle e Sutterlin (si stacca Ludvigsson). In via Salviati il gruppo riprende tutti, ma non Alaphilippe, che forza l’andatura e resta al comando. In discesa lo raggiunge proprio Mohoric e i due iniziano l’ultimo giro con 20” sul gruppo. Sulla salita di Fiesole scatta l’azzurro Villella, che riporta il plotone a 15”, poi esce il sudafricano Meintjes che si riporta su Alaphilippe e Mohoric. Il francese non regge il ritmo degli altri due in salita, mentre Meintjes non tiene la ruota di Mohoric in discesa, che guadagna quel vantaggio necessario a superare indenne anche lo strappo di via Salviati e l’ultimo tratto pianeggiante, andando così a centrare in viale Paoli il bis iridato. Alle sue spalle, Meintjes resiste al ritorno del gruppo, regolato da Enger davanti all’australiano Ewan. Sesto l’azzurro Villella.

Matej Mohoric (SLO): “Quando ho visto che Alaphilippe stava facendo fatica, pensavo stesse bluffando. Ma quando s’è staccato dalla mia ruota ho capito che era tutto vero, allora ho pensato solo ad andare forte, facendo una sorta di crono da lì fino al traguardo. Sono fiero di rappresentare così bene il mio Paese: la Slovenia non è grande, ma abbiamo diversi corridori forti e oggi la squadra si è comportata benissimo. Il percorso? Non così duro come pensavo. L’anno prossimo passerò professionista alla Cannondale, con Sagan. Sono molto fiero di ciò. Se Peter può vincere domenica? Direi proprio di sì

Louis Meintjes (RSA): “Ho fatto il massimo, in salita mi sentivo bene, ma m’è mancata un po’ di lucidità e in discesa Mohoric è stato più forte. Ho cercato di stare alla sua ruota, ma non mi è stato possibile. Sono comunque soddisfatto

Sondre H. Enger (NOR): “E’ sicuramente il miglior risultato della mia vita, per cui sono molto felice. Ho battuto allo sprint ragazzi di grande talento”.

“Mohoric è un atleta di un’altra categoria – ha detto a caldo Marino Amadori -.Solo un campione, su questo percorso, può riuscire a fare la differenza. Dietro di lui, invece, la selezione alla fine è stata minore del previsto: nel gruppo che si è giocato la medaglia di bronzo c’erano diversi velocisti e noi ci abbiamo provato fino alla fine. La squadra ha fatto un buon lavoro e l’unica disattenzione è stata quando abbiamo permesso al francese di andare in fuga.”

“Mi dispiace – ha detto Villella subito dopo l’arrivo - perché le sensazioni erano buone. La squadra si è mossa bene e ringrazio tutti i miei compagni. Pensavamo che Australia e Gran Bretagna ci dessero una mano a chiudere le fughe, invece ci siamo trovati da soli. In occasione della volata nel gruppo c’erano diversi velocisti ed io non potevo fare di più. Oggi Mohoric ha mostrato di essere di un altro livello.”

Zordan: “Abbiamo corso per Villella, perché era in condizione e durante la gara si sentiva bene. Ad un certo punto ho sofferto di crampi e sono stato costretto a rallentare. La salita di via Salviati si sente anche se corta.”

 

A questo link è possibile visualizzare la classifica ufficiale completa: http://www.toscana2013.it/wp-content/uploads/2013/09/Results-RR-U23.pdf

A questo link è possibile visualizzare l’albo d’oro aggiornato: http://www.toscana2013.it/wp-content/uploads/2013/09/M-U23-Roll-of-Honor.pdf

In allegato la foto del vincitore sulla linea del traguardo e del podio iridato – credit BettiniPhoto

 

Fonte: Federciclismo&Press Toscana 2013

PROFESSIONISTI, DILETTANTI E JUNIORES: IL GRANDE FASCINO DELLA COPPA CAIVANO

La Coppa Caivano è ai nastri di partenza con il suo immancabile valore tecnico e storico capace di tenere alto il proprio blasone, quest’anno più che mai, in quanto sta per tagliare il considerevole traguardo delle settantotto edizioni.

La prima risale al 1910 - seconda soltanto al Giro d’Italia (1909) - riservata ai corridori indipendenti. Durante gli anni venti ottenne maggiore importanza e venne inserita tra le prove di Campionato Italiano, inizialmente per la categoria "Professionisti Juniores" (1925 Cortesia; 1927 Lusiani), in seguito anche per la categoria massima quando, nel 1930, Learco Guerra vinse la sua prima maglia tricolore.

Perse poi progressivamente importanza e rimase riservata alla categoria dilettanti di prima e seconda serie. Tra i vincitori poi diventati famosi Ciaccheri (1923), Servadei (1934), Chiappini (1935), Grosso (1949), Padovan (1950), Ciancola (1952), Poli (1985), Conte (1995) e Figueras (1996).

Fino al 2011 è rimasta nel calendario delle gare élite-under 23 per poi retrocedere nella categoria juniores lo scorso anno in cui si impose Domenico Saldamarco davanti a Giuseppe Sannino e Glauco Castellani.



La società organizzatrice è l'U.S. Boys Caivanese, presente anche nel calcio con la Boys Caivanese, i cui responsabili tecnici sono Mimmo Costanzo, Alfonso Moggio, Franco Chioccarelli, Giovanni Luongo e Franco Verrone.

Il percorso in circuito, adatto ai velocisti, misura 7,7 chilometri da ripetersi per 14 volte per un totale di 107,8 chilometri tra la periferia e il centro di Caivano con partenza e arrivo nel centralissimo Corso Umberto alle 10:00. Le operazioni preliminari di verifica licenze e il ritrovo avranno luogo a partire dalle 8:00 presso lo stabilimento Filmar lungo la strada statale 87 Sannitica.

Con il patrocinio dell'amministrazione comunale di Caivano, sotto l'egida della Federciclismo Campania, sono attesi oltre un centinaio di ragazzi juniores da buona parte della penisola per una gara che rappresenta uno dei simboli della Campania ciclistica. Tanti i partner, gli sportivi e soprattutto gli appassionati delle due ruote che intervengono come sempre in massa perché la Coppa Caivano dimostra come sempre di essere all’altezza della sua fama e della sua tradizione.




IL PERCORSO DI GARA
Stabilimento Filmar, Corso Umberto Alt Civ. 205 (Partenza Ufficiale-chilometro zero), dx via Rosselli, Ponte di Casolla, dx via Trivio delle Ianare, dx via Scotta, dx Corso Umberto (Arrivo).


LE SQUADRE PARTECIPANTI
Polisportiva Flessofab, New Team Balzano Zerokappa, Asd Euro 90 Campania, Progetto Ciclismo Sorrentino (Campania); Pedale Santegidiese, Asd Euro 90 Sacilese (Abruzzo); Civitavecchiese Fratelli Petito, Cicli Montanini-Alice Ceramica Frw (Lazio); Cycling Team Fonte Collina, UC Porto Sant’Elpidio-Foligno, SC Rinascita (Marche); Asd Sant’Egidio, Foligno-UC Porto Sant’Elpidio (Umbria); Giorgione Aliseo Group (Veneto); Sidermec Fratelli Vitali (Emilia Romagna); Gruppo Ciclistico Martina Franca, Bici Club Ostuni (Puglia).

 

Video edizione 2012 al link http://www.youtube.com/watch?v=avcUrJmBS9k

Tris iridato del tedesco Tony Martin nella Cronometro Uomini Elite con i podi di Wiggins e Cancallara

Il tedesco Tony Martin si conferma Campione del Mondo nella Cronometro Individuale Uomini Elite per il terzo anno consecutivo, battendo gli altri due favoriti della vigilia, il britannico Bradley Wiggins e lo svizzero Fabian Cancellara. Martin, che domenica scorsa si era già imposto nella Cronosquadre iridata con l’Omega Pharma, ha percorso i 57,9 km da Montecatini Terme a Firenze in 1h05’36” (alla media di 52,9 km/h), con un vantaggio finale di 46” su Wiggins e 48” su Cancellara. E’ lo stesso podio dei Mondiali di Copenaghen 2011.

Martin, Cancellara, Wiggins e Phinney: ecco la cronometro iridata élite Montecatini Terme-Firenze

 

Oggi pomeriggio ai Mondiali Toscana2013 saranno di scena infatti i corridori Elite Uomini, quelli più amati dal pubblico di appassionati che si confronteranno per uno dei titoli più attesi dell’intero programma iridato; il titolo di Campione del Mondo a Cronometro Individuale.

Si tratta di una delle specialità più spettacolari, viste le caratteristiche tecniche possedute dai corridori che vi partecipano, dei materiali e dei mezzi impiegati. L’albo d’oro della gara racconta di specialisti quali Boardman, Indurain, Zulle, Olano, Rogers, Cancellara, fino al tedesco Tony Martin, il campione uscente e nuovamente iridato della cronometro a squadre, titolo conseguito domenica scorsa con il suo club Omega Pharma-Quick Step.

La gara, con partenza prevista alle ore 13.15, si disputerà su un percorso interamente pianeggiante, di km 57,8 che da Montecatini Terme – Piazza Giusti porta a Firenze – Campo di Marte. Sono previsti tre intertempi in cui confrontare distacchi e ritardi; a Serravalle Pistoiese dopo km 7,3, in località Olmi dopo 24 chilometri dalla partenza e in via Pistoiese a Firenze, quando all’arrivo mancheranno solo 15,5 chilometri.

Intanto il Mondiale di ciclismo appassiona sempre più, specialmente nelle città che hanno il privilegio di allestire una partenza, un passaggio, l’arrivo. Firenze, Pistoia, Lucca, Montecatini Terme registrano gran successo grazie alla suggestione delle immagini televisive che propongono il Mondiale di ciclismo un po’ ovunque nel mondo. Fiesole, invece, si prepara ad accogliere gli appassionati ed i tifosi che venerdì, sabato e domenica, affolleranno il circuito finale delle gare su strada.

E’ questo il mondiale del ricordo, di Franco Ballerini e Gino Bartali. Delle frontiere abbattute, con i 77 Paesi presenti fra cui la Siria. Della mobilità ciclabile. In questi giorni del Mondiale la città di Firenze e la Toscana confermano il dato nazionale: si vendono più biciclette che automobili. Il ciclismo vince la sfida, non solo al campionato del mondo Toscana2013.

ll CT Paolo Bettini è fiducioso:“Arriviamo a questo appuntamento iridato attraverso un lungo cammino. Dopo i mondiali del 2011, dove Pinotti affiancò un giovane Malori, e dopo i Mondiali del 2012, caratterizzati dalla scivolata di Marco e dalla prova di Adriano effettuata sotto la pioggia, arriviamo a Firenze e partiamo tra gli ultimi dieci: cioè tra i top ten del mondo. Questo è il nostro obiettivo. Sulla carta questo percorso dovrebbe esaltare le caratteristiche di entrambi. Aspettiamoci distacchi marcati visto il tipo di circuito”.

Marco Pinotti, campione italiano e grande specialista della disciplina (quinto nel 2009 ai Mondiali di Mendrisio), fa il quadro della sfida che lo attende: “Una lista partenti con Martin, Wiggins, Cancellara e Phinney, un percorso che favorisce corridori pesanti, capaci di esprimersi in potenza. Spero nel vento contrario, per la mia corporatura minuta, perchè potrebbe favorirmi, e di essere costante in gara. Solo attraverso le sensazioni e dando uno sguardo ai watt e alla velocità, capirò, dopo metà gara, come sto andando. C’è comunque margine di rilancio su un circuito di questo tipo. Il mio obiettivo è tra i top ten. Outsider? Rasmussen su tutti” – conclude.

Adriano Malori, iridato della crono nel 2008 a Varese nella categoria under 23, ha speranze diverse: “Mi aspetto di fare una gran fatica! Il percorso è veloce ed è necessario sfruttare la forza, quindi mi auguro sinceramente il vento a favore, anche se durante la stagione ho avuto modo di effettuare la preparazione anche nella galleria del vento di Rho, che mi ha aiutato ad analizzare dati significativi. Il percorso mi si addice e rispetto al mondiale scorso qui c’è margine per recuperare. Vorrei mantenermi regolare durante la prova, anche se solitamente nei primi intertempi arrivo un poco più indietro, ma è nel mio dna. Un nome su tutti? Cancellara! Da un fuoriclasse come lui ci si può aspettare tutto!”.

Oggi sull’ammiraglia che seguirà Marco Pinotti ci sarà il CT Paolo Bettini e Giuseppe Archetti (meccanico). Sull’ammiraglia che seguirà Adriano Malori ci sarà Gabriele Balducci (collaboratore tecnico) ed Enrico Pengo (meccanico). Marco Pinotti partirà alle ore 15 con il dorsale 9, Adriano Malori alle 15.06’ con dorsale 5.

A questo link è possibile visualizzare la planimetria, altimetria e cronotabella della Cronometro Individuale Uomini Elite: http://www.toscana2013.it/wp-content/uploads/2013/08/Crono-Uomini-Elite.pdf

A questo link è possibile visualizzare l’ordine di partenza della Cronometro Individuale Uomini Elite: http://www.toscana2013.it/wp-content/uploads/2013/09/ROA_CM2013_Startinglist_TT_ME.pdf

 

Fonte: Press Toscana 2013&Ufficio Stampa FCI