Sab11232024

Aggiornamento:12:12:59

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Ciclismo amatoriale: riflessione sul futuro

Il ciclismo amatoriale ha ereditato vizi e virtù del movimento agonistico. E nelle stagioni ha avuto la capacità di creare attraverso l’attività di fondo un movimento capace di destare grande interesse nelle pubbliche amministrazioni e tra quelle aziende che credono nel ciclismo come veicolo pubblicitario. Le Gran Fondo, anche quelle medie, garantiscono una presenza di almeno 700 persone nel territorio in cui si svolge l’evento, sino ad arrivare ai 25000 di manifestazioni ormai storiche e creano un flusso turistico rivolto alle strutture ricettive, che altre manifestazioni ciclistiche non sono in grado di realizzare. Le aziende trovano ampio spazio pubblicitario, grazie all’impegno delle strutture organizzative, dell’impegno e presenza delle testate giornalistiche e agenzie di stampa, oltre ai successi di ciclisti ex professionisti e alle fatturazioni. Tutto questo per molte stagioni è stato probabilmente sottovalutato da chi avrebbe dovuto guidare questo sviluppo e per la bravura di dirigenti che sono riusciti a creare tale e tanto interesse intorno al movimento.

Riflettendo su quelli che sono gli ultimi eventi che coinvolgono questa specialità del ciclismo, una domanda ci sorge spontanea. Forse qualcuno vuol modificare radicalmente quello che in diverse stagioni è l’equilibrio, l’interesse e il flusso di risorse, anche economiche, che il movimento amatoriale è riuscito a conquistare per dare ossigeno all’attività giovanile e quella agonistica che va dagli allievi agli Elite e Under 23 o gli stessi professionisti, che rappresentano il futuro di questa attività? La nostra è una riflessione, non una certezza e non siamo certo noi a dettare regole o interventi per risolvere le problematiche. Ma da semplici appassionati riflettendo su quelli che sono gli interventi e i progetti dei vari dirigenti della FCI e Enti della Consulta, speriamo almeno che l’intervento che si prospetta per la prossima stagione nel movimento amatoriale, abbia il solo fine di dar ossigeno al movimento giovanile e agonistico, pur coscienti che non si può raggiungere questi obiettivi  calpestando i diritti degli altri

Buona Pasqua