Questo il comunicato a firma del responsabile nazionale Acsi Settore Ciclismo, Emiliano Borgna, pubblicato dal sito Udace1: "Come indicato nell’ articolo 11 del Regolamento dell’attività di Gran Fondo sono a comunicare che in tutte le nostre manifestazioni del settore sarà vietato il seguito di tutte le ammiraglie, le motociclette e di tutti gli automezzi privati. Pertanto sarà consentito esclusivamente l’accesso dei veicoli adibiti ad organizzazione e muniti del contrassegno fornito dagli organizzatori della gara, previo accordo con il direttore di gara. Ciò in quanto è intendimento dell’Acsi Settore Ciclismo garantire maggiormente l’incolumità di tutti i partecipanti eliminando il traffico veicolare che i veicoli privati creano in molte manifestazioni. Inoltre si ritiene che tutti i partecipanti debbano usufruire esclusivamente dei servizi e dell’assistenza fornita dall’ organizzazione a tutti i corridori. Qualora un’ammiraglia o un veicolo privato acceda al percorso di gara fornendo assistenza ai propri corridori gli stessi saranno squalificati ed eliminati insindacabilmente dall’ordine d’arrivo".
Alcune considerazioni. Ma siamo sicuri che tutte le strutture organizzative siano in grado, finanziariamente e organizzativamente, di garantire ai partecipanti un'adeguato servizio? Nella nota si legge "si ritiene che tutti i partecipanti debbano usufruire esclusivamente dei servizi e dell’assistenza fornita dall’organizzazione a tutti i corridori", sicuramente sarà bravissimo chi riuscirà a garantire assistenza a tutti i corridori, soprattutto se parliamo di manifestazioni non inserite nel calendario nazionale o internazionale dell'ente. Passi la norma per le motociclette o le auto private, ma le ammiraglie sono sempre più spesso utili ad assistere il ciclista o i ciclisti, non solo per quel che riguarda la parte meccanica o rifornimento, ma anche a difendere la loro incolumità in gara. E a questo punto se il ciclista che paga la quota d'iscrizione, chiede all'organizzatore un'incremento della struttura che deve sovrintendere alla tutela e salvaguardia dei ciclisti e all'assistenza meccanica, visto che non potrà più avere il conforto della propria ammiraglia, chi pagherà le conseguenze di questo aumento dei costi?
Questo l'articolo 11 del Regolamento attività di Fondo 2013 Acsi che raccoglie il 17° Campionato Italiano di Gran Fondo e Fondo Acsi e il 15° Campionato Italiano di Fondo Acsi. Al penultimo punto si legge: "proibire l’accesso delle moto e di qualsiasi automezzo al seguito delle manifestazioni, se non autorizzato espressamente dalla A.S.D." Dunque non possono essere estromesse a priori le ammiraglie se il regolamento assegna alle Asd organizzatrici l'opportunità di consegnare o meno il permesso. Invece nel comunicato si legge: "Come indicato nell’articolo 11 del Regolamento dell’attività di Gran Fondo sono a comunicare che in tutte le nostre manifestazioni del settore sarà vietato il seguito di tutte le ammiraglie, le motociclette e di tutti gli automezzi privati."
Art. 11 – Le A.S.D. organizzatrici devono rispettare tutte le norme tecniche, giuridiche e legislative che disciplinano l’attività e sono tenute a mettere in atto tutte le norme di sicurezza e di tutela dei partecipanti come previsto dalle norme legislative e sanitarie vigenti.
Precisamente:
richiedere tutti i permessi alle autorità competenti, ai comandi della Polizia Stradale, dei Carabinieri, dei Vigili Urbani, della Guardia di Finanza, della Forestale;
predisporre un adeguato spazio di partenza per la formazione delle griglie;
predisporre una scrupolosa segnalazione dei percorsi;
predisporre un servizio corsa e di protezione agli incroci e nei punti più pericolosi con l’ausilio delle Forze dell’Ordine, della Protezione Civile, delle moto staffette, degli A.S.A., o del volontariato, ma questi dovranno indossare pettorali ben visibili;
predisporre un servizio assistenza sanitaria proporzionato al numero dei partecipanti (medico e autoambulanze);
predisporre un servizio meccanico e d’intervento per il recupero dei ritardatari;
predisporre punti di ristoro max ogni 40 km (esempio: due sul percorso ed uno all’arrivo su distanza di 120 km);
predisporre, ove possibile, un servizio docce all’arrivo;
predisporre con l’aiuto dei C.B. un servizio radio per qualsiasi evenienza;
proibire l’accesso delle moto e di qualsiasi automezzo al seguito delle manifestazioni, se non autorizzato espressamente dalla A.S.D.;
predisporre spazi adeguati al controllo antidoping
accordarsi con i timer della manifestazione per fornire al delegato ACSI Settore Ciclismo le classifiche finali comprensive di codice società, numero di tessera e data di nascita e l’elenco dei prendenti il via.
Dovranno inoltre riservare vitto e alloggio ai referenti di turno della Commissione A.F. previo accordo con gli stessi.
Fonte: Udace1
Mirko D'Amato