Urbino (Pu) – Saranno il Catria e il Nerone le due grandi salite della 10a Granfondo Straducale, che si terrà domenica 30 giugno nella splendida Urbino. Due ascese che richiedono una preparazione mirata e una conoscenza delle loro insidie. A parlarne è il cicloamatore toscano Filippo Mattoli che, originario di Carrara, studia a Urbino ed è iscritto con la Ciclo Ducale, società organizzatrice. Il Catria sarà affrontato dal percorso lungo della Straducale dal versante più temibile, quello del Mandrale: 11 chilometri con 840 metri di dislivello e una pendenza media del 7,65%. Questo versante può essere diviso in due parti: i primi 6 chilometri con circa 500 metri di dislivello che dal bivio di Cà D’Eusepio (punto di inizio della salita) arrivano fino a Valpiana e i restanti 5 chilometri, con 340 metri di dislivello, che arrivano fino allo scollinamento. I primi 3 chilometri presentano pendenze medie attorno al 6,5-7%, con alcuni punti anche all’8%. Sarà bene non strafare e non forzare troppo il ritmo. Al terzo chilometro inizierà il tratto più duro forse dell’intera Straducale: 3 chilometri con pendenza media dell’11,5% e punte che superano abbondantemente il 16-17% e arrivano anche oltre il 20%.
E’ il tratto del Mandrale, lungo il quale bisognerà salire con il proprio passo ed evitare i fuori soglia. Dopo questo tratto che sembra non finire mai si arriva in località Valpiana, dove appunto la strada “spiana” (pendenze del 4-5%) per circa un chilometro abbondante, per poi riprendere a salire fino alla cima. Il peggio è ormai passato anche se vi sono diversi tratti in cui le pendenze sono del 7,5-8%. Quest’ultima parte non va sottovalutata perché sebbene sia più pedalabile della prima metà, il rischio che lo sforzo rimanga nelle gambe è alto. Andrà quindi sfruttato il ristoro idrico posto a Valpiana e quello completo allo scollinamento. Durante la gara sarà bene non farsi prendere troppo dalla foga agonistica, ricordando che ci sarà davanti ancora la salita di Palcano, il Nerone, le cime di Piobbico (o valico di Montecagnero) e le Capute. La parola d’ordine, dunque, sarà gestirsi.
L’altra grande salita della granfondo sarà il Nerone. Con i suoi 1400 metri d’altezza questa montagna copre il duplice ruolo di seconda asperità del percorso lungo e di unica ascesa del medio. La si affronterà dal versante di Pianello: 13,2 chiometri con un dislivello di 1009 metri e una pendenza media del 7,7%. E’ una salita molto più regolare rispetto al Catria, ma anche molto esposta al sole e al vento. Se fosse caldo, quindi, converrà fermarsi alla fontana posta a Pianello, bagnarsi testa, braccia e gambe e fare il pieno d’acqua dato che il ristoro idrico si trova solo a metà salita, seguito da quello completo presente sulla cima. Il primo chilometro di salita è molto pedalabile (circa 3-4% la pendenza media), ma dopo circa 100 metri di discesa inizierà la vera salita: fino alla cima le pendenze saranno sempre costanti (8-8,5%), ma bisognerà guardarsi dalla fatica e dal sole (l’ultimo albero è circa al 5° chilometro e non ce ne saranno più fino ai meno 2) e dal vento, che c’è sempre. Lo scollinamento è posto davanti al monumento al Giro D’Italia del centenario. Da lì una breve discesa e un breve tratto di salita al 5% dividono dalla discesa verso Serravalle.
Parlando dei rapporti più adatti per affrontare queste salite, Mattoli distingue tre livelli di VAM per indicare la preparazione atletica: 600 per un ciclista con una frequenza di allenamento saltuaria, 800 per uno con una preparazione costante ma con poche velleità di classifica e 1000 per un ciclista con buona preparazione e con velleità di classifica. La velocità media sviluppata su entrambi i monti (la differenza di pendenza media è di 0,05% che influisce per meno di 0,1km/h di velocità sulla VAM) per i vari livelli sarà: 600 di VAM 7,9km/h 1h 27’ sul Catria e 1h 41’ sul Nerone, 800 di VAM 10,5km/h 1h 5’ sul Catria e1h 15’ sul Nerone e 1000 di VAM 13,1km/h 52’ sul Catria e 1h sul Nerone. La scelta dei rapporti dipenderà quindi dalla scelta del percorso e dal livello di preparazione. In linea generale il percorso lungo impone, almeno per chi rientra nelle prime due categorie, l’utilizzo di una compatta e di pignoni che impediscano di piantarsi sulle rampe del Mandrale e di cuocersi al sole sul Nerone (34×27 o 34×28 sono fortemente consigliati). Chi invece ha una preparazione costante (quindi abituato a pedalare a rpm inferiori a 60 per lunghi tratti) e sufficientemente mirata o che comunque rientra nella terza categoria può permettersi di montare o una compatta con rapporti meno agili (34×25 sul Mandrale è sufficiente), oppure una tradizionale ma munita di 27(39×27 quindi).
Il percorso medio invece consente maggiore scelta per le ultime due categorie (39×27 è sufficiente, o in alternativa34×25), mentre per la prima si consiglia anche qui di utilizzare una compatta (34×27 tanto per stare tranquilli). La cadenza di pedalata ideale incide sulla scelta dei rapporti, ma va controbilanciata con la necessità per chi scegliesse il lungo di gestire le forze sul Catria per arrivare con una pedalata ancora fluida alle pendici del Nerone. Intanto la Ciclo Ducale, in collaborazione con l’agenzia viaggi Marchionni, ha messo a punto per atleti e accompagnatori diverse soluzioni alberghiere tra cui scegliere.
Iscrizioni: fino al 16 giugno € 35 (€ 30 per gli abbonati al Marche Marathon). Poi € 40 (€ 35 per gli abbonati al Marche Marathon) dal 17 giugno alle ore 17,00 del 28 giugno e il giorno 29 giugno dalle ore 10,00 alle ore 12,00 e dalle ore 14,30 alle 19,00 presso il collegio Raffaello in Piazza della Repubblica di Urbino (luogo del ritiro di pettorali e pacchi gara). Iscrizione gratuita per i diversamente abili. Per le iscrizioni promozionali gara + hotel vedere la sezione specifica sul sito, oppure contattare Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. . Per la randonnée la quota sarà di € 20 compresa la fruizione dei ristori + supplemento di € 15 per il pacco gara.
Info: http://www.straducale.it
Fonte: Ag. Play Full