Il ciclismo è da sempre fatica e sudore, gli ingredienti di chi nella bici da corsa trova il grande romanzo della vita. Un viaggio pedalato nella fantasia inseguendo campioni e imprese antiche. E nei panni dei pionieri del ciclismo si sono davvero sentiti i cento ciclisti che si sono radunati fra le antica mura del borgo di Montelparo, per pedalare sulle tante strade bianche che si snodano sulle colline del Fermano. La giornata più calda dell’anno ha accolto “i Forzati della Strada” e li ha accompagnati lungo le strade che puntellano lo splendido paesaggio marchigiano. Sullo sfondo la corona dei Sibillini incornicia i forti contrasti del verde brillante del foraggio e dell’intenso giallo dei girasoli.
Un paesaggio che può competere ad armi pari con quello molto più celebrato della Toscana, come hanno fatto notare gli stessi partecipanti provenienti da ogni parte d’Italia e qualcuno persino dall’estero. In gruppo, infatti, hanno pedalato anche due olandesi, un inglese e un americano. Tutti sorpresi dal colpo d’occhio offerto dal panorama e dalle tante strade sbrecciate che costituiscono la scenografia ideale per questa rievocazione delle gare epiche che hanno fatto la storia e costruito la leggenda di questo sport. E con il caldo afoso di questa giornata di fine luglio, affrontata ovviamente con le pesanti maglie di lana e con le diverse salite previste dal percorso rese arcigne dalle bici storiche, spesso munite di rapporti inadeguati, i ciclisti si sono sentiti dei veri “Forzati”, proprio come il celebre giornalista francese Albert Londres aveva definito i corridori del Tour de France negli anni ’20. Per fortuna i due percorsi erano ricchi di ristori, ben cinque, e di fontanelle che hanno alleviato la fatica dei corridori d’epoca.
E come i pionieri del ciclismo, prima della partenza, qualcuno si è premunito contro il caldo indossando foglie di fico sotto i berrettini. Al via si sono schierati anche due campioni del passato, felici di prendere parte a questo salto nel tempo: Pietro Guerra, storico compagno di squadra di Felice Gimondi, uno dei pochi con licenza di vincere (anche al Tour de France) e di indossare persino la maglia rosa, e Giorgio Furlan, uno dei più forti corridori degli anni ’90, con un palmares da brividi che comprende, fra l’altro, Milano Sanremo, Freccia Vallone, Giro di Svizzera, Tirreno Adriatico e una tappa del Giro d’Italia come quella con il traguardo posto in cima al mitico Bondone.
Ma la sorpresa più grande è stata la forte presenza di giovani, tantissimi ventenni che hanno scoperto la bici e il suo grande valore culturale. Un valore che è un costante punto di riferimento di questa manifestazione: “i Forzati della Strada” attraverso il “gioco” di calarsi nei panni dei pionieri del ciclismo, si propone di recuperare una mobilità dolce e di riscoprire l’importanza del paesaggio e le tradizioni troppo frettolosamente accantonate dall’euforia modernista. Inoltre, si vuole recuperare le strade secondarie come vie di comunicazione alternative, soprattutto per i ciclisti, e cercare di salvaguardare quell’immenso patrimonio costituito dalle strade bianche. Tutti elementi preziosissimi anche dal punto di vista economico, se visti in una prospettiva turistica.
E lo splendido borgo di Montelparo è molto sensibile a questo tema, una attenzione ripagata dalla folta presenza turistica, soprattutto in estate. Così, l’Amministrazione comunale, sotto la convita spinta del sindaco, ha sposato in pieno questo particolare tipo di manifestazione, tanto che un assessore si è persino schierato al via in sella alla sua bici. E la rinomata cucina della Pro Loco per l’occasione ha preparato un menù con i piatti della tradizione contadina del Fermano: dai vincisgrassi ai fagioli con le cotiche, dal ciauscolo alla galantina, dalle olive fritte al vino cotto.
Al valore promozionale della manifestazione hanno creduto anche alcune industrie come Omm, Itar, Conti pubblicità, L’araba Fenice, Comaf, Giemme Sport, Altoprogetto e Ortofrutta, che hanno sostenuto l’impegno del Vc Tiralento e della Ss Mario Pupilli. Oltre 40 i premi estratti a sorte fra i partecipanti a questa tappa del Giro d’Italia d’Epoca, fra i quali due paia di scarpini realizzati dal famoso artigiano Carlo Corvaro, abbigliamento del maglificio sportivo Alexander (calzamaglie, giubbini invernali, guanti e calzini) e della Silver Skin (sottomaglie e manicotti tessuti in fibra d’argento), cornici, portagioie e immagini sacre in lamina d’argento della Asa, oltre a scarpe e pantofole. A tutte le partecipanti, poi, sono state donate le preziose collane della Surprise.
Oltre alla pedalata “i Forzati della Strada” ha offerto una mostra sulla storia del ciclismo – curata da Ugo Pallotti -, con una sezione dedicata alle Marche, e una esposizione di memorabilia ciclistica su Fiorenzo Magni, il “terzo uomo” dell’era di Coppi e Bartali, al quale era dedicata la manifestazione.
Fonte: Giuliano Traini