Passano gli anni e ti ritrovi a fare, più che il padre, il nonno della creatura. L'Eroica, quella con Elle apostrofo, quella mamma di Gaiole in Chianti, arriva alla ventesima edizione. La celebriamo in modo soft perché per noi non invecchia mai, perché anche tanti dei suoi protagonisti vi hanno trovato un modo per allungarsi la vita. Come per le loro biciclette, scampate alla sega a ferro, come per tanti ex professionisti che la storia aveva sfiorato e accantonato subito e che stanno vivendo una seconda stagione di gloria, acclamati e celebrati talvolta oltre l'effettivo merito.
Voglio celebrare i pochi che ci hanno creduto sin dall'inizio, che hanno aiutato a crescere la creatura, che hanno accompagnato un'idea ed un sogno fino al cospetto del mondo. E non posso neanche mettermi a fare un elenco delle formidabili figurine, ormai riconosciute icone di questo nostro ciclismo. Tutti riconoscono le autentiche passioni, moltissimi sanno ormai distinguere le autenticità dai tentativi di imitazione, le passioni dalle mode, il grano dal loglio, che non manca mai in tutte le storie di successo.
Voglio solo dire, per festeggiare la ricorrenza, che non cito i dati di macroeconomia, così favorevoli alla fenomenologia de L'Eroica. Mi piace, semmai, dire che se oggi anche il professionismo ha riscoperto le strade bianche e si interroga se un altro ciclismo è possibile lo deve ad un piccolo evento, condiviso da 92 pionieri, datato 5 ottobre 97, proposto per regalo a chi veniva a fare la "Bartali", legato ad un progetto molto romantico che si chiamava "Parco Ciclistico del Chianti". Era un atto di amore verso un grande sport ed un bellissimo territorio, entrambi posti sotto assedio; ad entrambi L'Eroica ha offerto una formidabile prospettiva.
Giancarlo Brocci
L’Eroica, festa mondiale per tutti i Gaiolesi, festa popolare per il mondo
Pochi giorni fa mi chiamava il mio amico californiano Wesley: “Ciao Michele, arriviamo il 26 da San Luis Obispo, siamo in 13”. San Luis Obispo è la nostra città gemellata oltreoceano e Wesley è il simpatico ed eclettico organizzatore di Eroica California, che si tiene da quelle parti già da due anni. Mi piace parlare di questi aspetti, principalmente umani, perché questa è per noi L’Eroica oggi, ma soprattutto questa è L’Eroica per chiunque nel mondo. Il Chianti è una terra di gente genuina che sta godendosi un momento di celebrità quanto mai meritato, dovuto alla loro capacità di rimanere uguali a sè stessi. Ma è anche un luogo da sempre connesso con il mondo che, in questi inflazionati tempi moderni, ha saputo anche trasmettere quella sua caratteristica popolare imperniata sui rapporti umani. E in maniera contemporanea Gaiole in Chianti è uscito dai suoi confini portando con sé, in modo contagioso, il senso di comunità che lo ha reso il paese più vivibile.
Dalla prima edizione del lontano 1997 sono passati vent’anni… eppure ancora non abbiamo trovato la risposta alla domanda più banale e più frequente che ci viene rivolta quotidianamente dai nostri ospiti: ma l’Eroica che cos’è? Nelle intenzioni dei Gaiolesi una festa popolare per sé stessi in cui la bicicletta aveva un ruolo fondamentale perché capace di trasmettere quel gusto dell’impresa che tanto unisce chi lo prova. Ma anche un modo divertente e trasparente per vivere e trasmettere il patrimonio ambientale di queste terre fortunate. Da qua il ‘manifesto per la manutenzione delle strade bianche’, fatte dalle mani sapienti dei nostri cantonieri che con il martello spaccavano quei sassi rimasti oggi a fondamento inestimabile dei celebri tracciati. Diciamo la nostra biodiversità!!!
Ripercorrere tutte le 19 edizioni che ci hanno portato fin qua sarebbe difficile in così poche righe ma vale la pena ricordare quando la passione ci faceva svegliare alle 4 del mattino per dare il via, prima ai pochi e poco tempo dopo ai tanti eroici, che ci credevano quanto e più di noi. Centinaia di volontari che dedicavano giorni e notti all’illusione di poter mostrare al mondo sé stessi e la loro storia, compresi tutti coloro che ancora era necessario ‘precettare’ per allestire i punti di ristoro e l’assistenza sul percorso. Il lavoro non bastava mai a soddisfare la sete dell’Eroica in tutte le sue esigenze da predestinata, tanto che lo storico striscione su tela, d’epoca anche quella, che recitava ‘Traguardo’, veniva sempre e viene ancora attaccato in piazza Ricasoli alle 1.00 del mattino da quei 5 o 6 che, ubriachi di goliardia, tirano più tardi degli altri la notte della vigilia accorgendosi della dimenticanza.
Il vino, i Castelli, i paesaggi sono sempre rimasti a fare da contorno a uno spirito ‘fortunato’ che dalle nostre parti è sempre esistito ma che l’Eroica ha saputo esaltare.
Non credo esistesse sistema migliore per festeggiare il Suo 20° compleanno se non facendola diventare il luogo in cui si coltivano rapporti umani fra appassionati di ciclismo ma anche di vino, di ambiente di cultura chiantigiana e toscana.
Wesley e i suoi amici, ormai anche nostri, vengono qua per questo e alla fine era l’unica cosa che abbiamo sempre voluto… Perché l’importante è che la nostra storia rimanga davvero uguale a sé stessa e sono sicuro che anche quest’anno, puntualmente, qualcuno a mezzanotte farà notare che quello striscione è rimasto da attaccare.
Buon compleanno L’Eroica...
Michele Pescini / Sindaco di Gaiole in Chianti
Ufficio Stampa Livio Iacovella-Angela Towey