I percorsi de L’Eroica sono come quelli attuali da almeno un decennio, salvo piccole modifiche. Una delle modifiche più importanti ebbe luce dalla disponibilità data dal Barone Ricasoli al passaggio davanti al Castello di Brolio, attraverso la famosa strada costeggiata da cipressi e diventata, negli anni, una delle icone de L’Eroica, con le fiaccole ad illuminarne i bordi nelle ore prima dell’alba. L’anno scorso è stato modificato seppur di poco, il percorso da 46 km, con il piccolo allungamento verso Dievole. Da un paio di anni è stata abbandonata la strada bianca di Montauto, tra Monteroni d’Arbia e Asciano, ormai impraticabile con bici d’epoca, sostituita con la altrettanto bella e panoramica strada asfaltata della Campana.
Quest’anno abbiamo inserito un quinto percorso. Il Consorzio, in occasione dei festeggiamenti per i 300 anni di storia del Chianti Classico, ha fortemente voluto un percorso di media lunghezza che attraversasse tutti i comuni del Chianti storico, con l’obiettivo di farne l’ossatura di un tracciato cicloturistico dal quale, con piccole digressioni, raggiungere la maggior parte delle migliori cantine del territorio. La successiva frecciatura permanente e la messa a sistema dei relativi servizi turistici ne agevolerà la fruizione durante tutto l’anno.
Percorso km 46
E’ il percorso che tradizionalmente scelgono i neofiti de L’Eroica, il più facile ma comunque d’un certo impegno. Condivide con tutti gli altri percorsi la fase iniziale di circa 20 km passando dal Castello di Brolio per poi pianare su Pianella, dopo una sosta fotografica presso il “Leccione” del 17° chilometro.
Abbiamo confermato il piccolo allungamento, quasi tutto su strada bianca, per passare attraverso le vigne e i casali di Dievole, una delle più belle zone di produzione del Chianti Classico. In totale saranno 46 km. I primi 26 e gli ultimi 9 saranno identici al passato.
Percorso km 75
Percorso interamente all’interno delle zone di produzione del Chianti Classico, con i “must” dei passaggi dal Castello di Brolio, da Vagliagli e la vallata dell’Arbia ancora giovane, il centro storico di Radda in Chianti che si trasforma per l’occasione in un paesino d’altri tempi, con il popolo in costume ad offrire ristoro e assistenza ai ciclisti de L’Eroica. La stessa cosa farà a Panzano il Cecchini, il re della “ciccia”. Dopo aver affrontato la parte più dura del percorso, attraverso lo sterrato che conduce verso il poggio di Volpaia, vi aspetterà il ristoro più rinomato de L’Eroica, in uno dei casali della Fattoria di Lamole. Non riuscirete a stare leggeri perché resistere al piatto di ribollita che vi aspetta sarà dura. Ma poi le strade favorevoli verso la Villa di Radda, San Donato in Perano, Vertine, con le viste sul traguardo finale di Gaiole, vi faranno letteralmente estasiare.
Percorso km 115
Il nuovo percorso transiterà per tutti i comuni del Chianti Classico. Sarà identico agli altri percorsi chiantigiani fino alle prime case di Vagliagli, quando devierà a sinistra, subito duro, attraverso una rampa al 12%. Si proseguirà poi in cresta, su strada bianca, fino quasi a Castellina in Chianti per poi discendere attraverso Fonterutoli e San Leonino fino a Lilliano, Bibbiano e Fizzano. Poi Cispiano e Sante Dame. Nel tratto da Bibbiano a Sante Dame, quasi tutto di strada bianca, si salirà con pendenze anche oltre il 26%. Fonterutoli è il punto dove fu tracciato il confine tra le Repubbliche di Siena e Firenze. La leggenda narra che, nel periodo in cui le due repubbliche si contendevano il territorio del Chianti, deciso di tentare di dare fine alle dispute e stabilire un confine definitivo adottando un sistema singolare. Fu stabilito di far partire all’alba dai rispettivi capoluoghi due cavalieri e di fissare il confine nel loro punto d’incontro. Il via sarebbe stato dato dal canto del gallo. Scelta in accordo con le usanze del tempo, quando i ritmi erano dettati dalla natura. La “giuria” assegnò un gallo ciascuno ai due contendenti, libera fu la scelta del destriero e del cavaliere. I senesi ebbero in sorte un gallo bianco, i fiorentini uno nero, che tennero al buio e quasi a digiuno per diversi giorni. Il giorno convenuto per la partenza, non appena fu liberato, il gallo nero cominciò a cantare fortemente anche se l’alba era ancora lontana. Il cavaliere fiorentino partì così molto prima dell’alba, con grande vantaggio su quello senese, che dovette attendere le prime luci del giorno, quando il suo gallo, regolarmente, cantò. Il cavaliere senese percorse solo poche miglia in solitudine e incontrò il cavaliere fiorentino appunto a Fonterutoli. Fu così che il Gallo Nero divenne il simbolo delle Lega del Chianti e poi il simbolo del vino più conosciuto al mondo.
Tornando al percorso, dopo Pietracuta, su asfalto, si passerà dalla sede del Consorzio del Chianti Classico a Sambuca e poi dalla salita di Fabbrica, Tignanello. Si ricomincia con le strade bianche da Santa Maria a Macereta e, sfiorando la Badia a Passignano, si sale a Testalepre con punte del 18/20%.
Da Testalepre, proseguendo sullo spartiacque Pesa/Greve, ci si ricongiungerà con il percorso da 75 chilometri a Panzano, per arrivare al tradizionale ristoro di Lamole, dove si potranno ritrovare gli amici che avranno scelto di fare meno chilometri.
Percorso km 135
Si cambia totalmente scenario. La partenza all’alba, il passaggio da Brolio in chiaroscuro illuminato dalle fiaccole a olio, il sole che sorge mentre si incominciano a vedere le torri di Siena all’orizzonte. Emozioni che vi resteranno, indelebili, nella mente e nel cuore. Poi Murlo, con il passaggio attraverso il Castello, i cui abitanti pare conservino nel loro sangue l’ultimo DNA etrusco. La Valdarbia e le Crete di Asciano, lo spauracchio del Monte Sante Marie, il rientro in Chianti. Perderete molto tempo per guardarvi intorno ma a L’Eroica il tempo non conta.
Percorso km 209
Fino alla Valdarbia, strade e sensazioni saranno le stesse del percorso da 135. Poi il gioco si farà duro. Si salirà verso Montalcino da Castiglion del Bosco, la salita santificata dall’arrivo del Giro del 2010, quando i ciclisti avevano tutti la maglia dello stesso colore, quello del fango. Si riprenderà poi fiato anche grazie al tempo che potrete dedicare a buttare un occhio a destra e a manca per godere delle viste sulla Valdorcia che vi si pareranno davanti, fino a ritornare a Buonconvento attraverso Pieve a Salti. Luoghi che molti conoscono già grazie a Eroica Primavera. Poi ci si ricongiungerà con il percorso da 135km, per Asciano, Monte Sante Marie, Castelnuovo Berardenga, Radda. Quando riuscirete a vedere le prime case di Gaiole scendendo da San Donato e Vertine, anche se saranno illuminate nella notte, potrete incominciare ad assaporare l’emozione di potervi definire “veri eroici”!
Ufficio Stampa Livio Iacovella-Angela Towey