Il team Borgo Molino-Rinascita Ormelle sta sostenendo e contribuendo in modo incisivo alla sensibilizzazione alla lotta ad una malattia rara contro la quale non c'è ancora una cura: la distrofia muscolare di Duchenne. In occasione della cronometro di sabato 23 maggio, la Treviso-Valdobbiadene del 98° Giro d'Italia, il glorioso sodalizio trevigiano ha fornito assistenza all'Associazione onlus Amici di Edy e Maurizio Guanta che prima della partenza degli assi del pedale si è cimentato nella maxi crono del Prosecco, così come aveva fatto l'anno prima in occasione della crono di Barolo. A scortarlo lungo tutti i 60 km l'ammiraglia della Rinascita Ormelle con il direttore sportivo Cristian Pavanello che lo ha messo in bici disponendo del mezzo prestato dal team grigioverde.
La lotta di Maurizio è iniziata 8 anni fa, quando a suo figlio Edy è stata diagnosticata la distrofia muscolare di Duchenne. L'Associazione Amici di Edy è nata grazie agli tifosi del Messina.
"Ho iniziato a pedalare due anni fa - ha spiegato Maurizio Guanta -perché ho conosciuto Vincenzo Nibali che ha preso a cuore questa causa. Ogni anno organizziamo la pedalata con lui per le vie di Messina alla quale partecipano tanti altri corridori come Valerio Agnoli e Giovanni Visconti. Due anni fa ho chiesto al direttore del Giro d'Italia, Mauro Vegni, se c'era la possibilità di anticipare una crono: volevo pedalare per sensibilizzare il grande pubblico a questa terribile malattia e quest'anno ero a Treviso ".
"Qui ho trovato una importante collaborazione con il team Borgo Molino del presidente Pietro Nardin, titolare dell'omonima azienda di vini, che dimostrando estrema sensibilità ha sostenuto il progetto mettendo a disposizione non solo l'ammiraglia e l'amico Cristian Pavanello, ma anche la bici da crono e il materiale tecnico".
"Mi preme ringraziare anche la Fondazione XI di Marca del presidente Marco Varisco - ha proseguito - . Seguivo il ciclismo grazie a Marco Pantani, ma dopo l'incontro con Nibali ho iniziato a seguirlo di più. Nel ciclismo ho visto l'umiltà, persone umane e sensibili: i corridori mi sono vicini veramente, non fanno la toccata e fuga durante l'evento. Non è una critica agli altri sport, ho visto semplicemente delle persone diverse, più umane ".
"Il ciclismo sposa al meglio il progetto di Maurizio - hanno precisato i dirigenti del team Borgo Molino-Rinascita Ormelle - quando si pedala in una cronometro bisogna lottare contro il tempo. Noi dobbiamo fermare in tempo la Duchenne. E nel ciclismo si trova quell'ambiente familiare ideale, dove tutti vogliono aiutarsi l'uno con l'altro". Per fare questa corsa così particolare, Maurizio alcuni amici li ha trovati, come la trevigiana Luigina Sponchiado, che gli ha organizzato la logistica trovando la disponibilità del team Borgo Molino Rinascita Ormelle.
Il sogno per il futuro è quello di poter fermare la Duchenne. Nel frattempo Guanta non si vuole fermare: dopo il Giro, l'obiettivo è partecipare anche al Tour de France. "Dato che Duchenne era uno studioso francese - ha concluso - mi piacerebbe poter fare una pedalata di sensibilizzazione anche al Tour de France. Spero di poter ricevere risposte positive ".
Francesco Coppola
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