Già dalla prima frazione, la Volta a Catalunya si è presentata come una corsa dell'alto coefficiente di difficoltà, almeno per quanto concerne il lato altimetrico.
I 178,9 km della tappa inaugurale, con partenza e arrivo a Calella, hanno proposto ben 6 Gpm, con 4 salite concentrate nella parte centrale del percorso, con il clou del Col de Formic (1^categoria) a - 53 km dal traguardo.
Per l'UAE Team Emirates (foto @ElMaillot_, la squdra schierata sul palco alla partenza), le notizie di giornata erano rappresentate dal rientro alle corse di tre importanti atleti: Darwin Atapuma, Louis Meintjes e Anass Ait el Abdia.
Lo scalatore colombiano ha potuto riattaccare il numero di gara sul dorso della maglia dell'UAE Team Emirates a quasi due mesi dalla caduta che lo ha costretto ad abbandonare la Vuelta de San Juan. Dopo essersi misurato con il campionato nazionale (4° posto ottenuto il 26 febbraio), Atapuma ha oggi debuttato in una gara World Tour con la sua nuova squadra.
Per Meintjes, la tappa inaugurale della Volta a Catalunya è stato il 12° giorno stagionale di corsa: dopo l'Abu Dhabi Tour, lo scalatore sudafricano si è concentrato in specifici allenamenti.
Ha iniziato la seconda gara stagionale Ait el Abdia, dopo il convincente esordio con il team nel Tour of Oman e un periodo dedicato agli allenamenti.
Per quanto riguarda la cronaca della gara, nonostante la serie di salite, le squadre dei velocisti hanno lavorato per favorire un epilogo in volata, controllando le fughe che si sono alternate in testa alla corsa (prima un'azione di 4 uomini - Rolland, Antonio Nibali, Affonso e Nazart - con 2'35" come massimo margine, poi il duo di attaccanti Domont e Bol con un vantaggio inferiore al minuto).
Conclusione allo sprint, disputato su strade ampie che hanno consentito ai corridori di esprimere tutta la loro potenza: successo per Cimolai su Bohanni e Sbaragli.
Priva di velocisti puri, la formazione diretta dal duo Maini-Vicino è stata comunque rappresentata nelle fasi finali da Valerio Conti: lo scalatore romano è atleta coraggioso e svelto ha saputo sostituire l'atleta designato a prendere parte allo sprint, ovvero Manuele Mori, rimasto però attardato da una foratura ai -10 km.
Conti, muovendosi bene in gruppo, ha tagliato il traguardo in 20^posizione.
Il ds Maini ha così commentato la giornata: "Siamo dispiaciuti per Mori, perché aveva già battezzato la ruota di Cimolai e avrebbe potuto completare una bella volata. Purtroppo una foratura ha stroncato sul nascere ogni velleità.
Per come si è sviluppata, la tappa è stata perfetta per il rientro alle corse di Atapuma, Meintjes e Ait el Abdia: andatura regolare e mediamente sostenuta, l'ideale per ritrovare il ritmo di gara.
Siamo contenti di aver visto che anche Bono, ritiratosi alla Parigi-Nizza dopo una caduta, ha superato ogni problema".
La seconda tappa proporrà una cronosquadra di 43,1 km a Banyoles: dopo una prima parte collinare su strade tortuose, il percorso diventerà maggiormente favorevole per chi saprà esprimere potenza.
ORDINE D'ARRIVO
1- Cimolai 4h28'21"
2- Bouhanni s.t.
3- Sbaragli s.t.
4- Smith s.t.
5- Greipel s.t.
20- Conti s.t., 53- Atapuma s.t., 73- Ait el Abdia s.t., 74- Bono s.t., 98- Durasek s.t., 102- Meintjes s.t., 116- Niemiec s.t., Mori s.t.
CLASSIFICA GENERALE
1- Cimolai 4h28'11"
2- Bouhanni 4"
3- Sbaragli 6"
4- Smith 10"
5- Greipel s.t.
20- Conti s.t.