Nella giornata di lunedì 21 luglio la cittadina di Ripa (PG) ha celebrato il grande Gino Bartali nella ricorrenza del centenario della sua nascita. A lui è stataintitolata una via nella frazione, un gesto che dà seguito ad un altro, datato 2011: allora gli sportivi di Ripa avevano tributato onore al Ginettaccio con l’apposizione di una targa nella piazza del paese, posta accanto a quella dedicata al suo storico rivale, Fausto Coppi.
La cerimonia di lunedì 21 luglio (il tavolo d'onore nella foto Frex 8/Sportclic), che ha visto la partecipazione di Renato Di Rocco (Presidente della Federazione Ciclistica Italiana), Roberto Bertini(assessore allo sport della Provincia di Perugia) e Dramane Diego Wagué (assessore del Comune di Perugia in rappresentanza del sindaco Romizi), è stata organizzata dall’APD Ripa in collaborazione con il Comitato Regionale Umbria della Federazione Ciclistica Italiana, la Pro Loco Ripa, l’associazione Palmira Federici e le associazioni Culturali Arnati nell’ambito della 27ª Sagra del Tartufo di Ripa.
La manifestazione ha ricordato il campione, il grande ciclista capace di tante imprese sui pedali, ma anche il grande uomo Bartali, che tanto ha dato alla sua gente negli anni drammatici della Seconda Guerra Mondiale. Oltre ai grandi risultati sportivi, tra cui tre Giri d’Italia e due Tour de France, Bartali ha infatti ricevuto nel 2005 una medaglia d’oro al valor civile (postuma) e nel 2013 è stato dichiarato “Giusto tra le Nazioni” per il suo impegno in favore della comunità ebraica: si calcola che abbia contribuito a salvare dalla deportazione più di 800 ebrei.
Tante le testimonianze portate da parte di chi lo ha conosciuto, di chi ha vissuto accanto a lui, di chi ne ha assaporato la straordinaria generosità e la sua carica umana:
-Andrea Bartali, figlio di Gino;
-Fabrizio Amadio, speaker;
-Giampiero Tasso, giornalista;
-Ivo Faltoni, meccanico di Gino;
-Paolo Mirti, studioso della vita di Gino Bartali;
-Ugo Sciamanna, accompagnato dal figlio Marco, discendente della famiglia Brizi, proprietaria della tipografia che stampò i documenti che garantirono la salvezza a centinaia di ebrei perseguitati;
-Marina Rosati, curatrice del Museo della Memoria di Assisi;
-Massimo Massetti, assessore allo Sport del Comune di Città di Castello (dove Bartali si rifugiò per cinque mesi per sfuggire alla polizia fascista);
-Claudio Ricci, sindaco di Assisi;
-Angelina Magnotta, autrice del libro “Gino Bartali e la Shoah”;
A rendere omaggio a Gino Bartali sono stati davvero in tanti. Tra i presenti anche Leonardo Miccioni e Stefano Mignini (consiglieri Comune di Perugia), Andrea Capponi (sindaco di Costacciaro), Marcello Nasini (sindaco di Torgiano), Alfio Todini (sindaco di Marsciano), Diego Minelli (consigliere Comune di Valfabbrica), Augusto Rinalducci (consigliere UNPLI), Aldo Amoni (presidente Confcommercio Umbria), Paolo Fratini, Marino Casini e Pietro Natalino Pergolari (dirigenti nazionali Federciclismo), Maurizio Marchesini (consigliere Comitato Regionale Toscana della FCI), Pino Berrettoni e Ugo Fagiolo (vicepresidenti Comitato Regionale Umbria FCI), Gaetano Castellani (consigliere regionale), Giancarlo Montedori (tecnico regionale), Giuseppe Donati, Enzo Amantini, Giampaolo Paoletti, Salvina Urbani, Wladimiro Rellini, (presidenti e componenti delle commissioni regionali), Antonio Lupattelli (consigliere provinciale Perugia). Tantissimi anche i tecnici e i dirigenti delle società umbre.
«Iniziative come questa – ha detto Renato Di Rocco, presidente della Federazione Ciclistica Italiana – sono da lodare perché fanno bene al mondo dello sport. Ricordare un personaggio come Gino Bartali con l’intitolazione di una via ed una cerimonia così ricca di testimonianze è stato il giusto riconoscimento verso il campione e l’uomo nel centenario della sua nascita».
«Ripa – ha aggiunto Carlo Roscini, Presidente del Comitato Regionale Umbria della FCI – ama Gino Bartali. Lo aveva dimostrato già nel 2011 con l’apposizione di una targa nella piazza del paese, posta accanto a quella di Fausto Coppi. Lo ha fatto ancora una volta oggi con l’intitolazione di una via ed una cerimonia davvero molto toccante, che ci ha regalato le testimonianze di tante persone che lo hanno conosciuto negli anni apprezzandone i valori e la straordinaria umanità».
Comunicato Stampa a cura di Nicola Freddii
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