Il richiamo più forte per tutti gli appassionati sono senza dubbio i percorsi, che in parte vanno a lambire alcuni dei tratti interessati dal leggendario tracciato della “regina” delle granfondo invernali. Lo start quest’anno sarà dato nel cuore del paese di Predazzo, una nuova location che sostituisce quella precedente nei pressi dello stadio del salto, al momento in pieno restyling in vista dell’appuntamento iridato dei Campionati del Mondo di sci nordico Fiemme 2013. La logistica è stata pensata nel dettaglio e tutti i servizi post-gara, dalle docce al pasta party, verranno allestiti presso lo Sporting Center a poche centinaia di metri dal centro. Dunque si respirerà un’aria nuova, grazie anche alle insistenze del Comune di Predazzo che ha voluto la gara nel cuore del paese. Così il pubblico e gli accompagnatori in attesa degli arrivi possono spendere un po’ di tempo a spasso per il centro. I tracciati, come al solito, sono due, un percorso granfondo di 135 km e 3.279 metri di dislivello, e un mediofondo con arrivo fissato all’80° km e 1.894 metri di dislivello.
Dopo la partenza da Predazzo, per i concorrenti ci sarà tempo per riscaldare i muscoli con una ventina di km per lo più pianeggianti o in leggera salita attraverso i paesi della Val di Fiemme, come Ziano, Panchià, Tesero e Cavalese. Arrivati a San Lugano ci si imbatterà nella prima discesa di giornata, un tratto ampio e scorrevole che nei suoi 7 km non presenta particolari difficoltà tecniche. Ritornati “in piano” alle spalle si avranno circa 30 km di percorso, e la tabella di marcia segnerà l’ora della prima vera salita da affrontare, quella che porta verso Aldino – Monte S. Pietro (circa 1.400 metri d’altitudine). In tutto bisognerà gestire 9 km di ascesa, con un’attenzione particolare ai primi e più impegnativi 4 km, caratterizzati da pendenze che arrivano anche oltre il 10%. A Monte S. Pietro ci sarà giusto il tempo per alimentarsi al primo ristoro (posto a 500 metri dallo scollinamento), dopodiché sarà ora di scendere a tutta alla volta di Nova Ponente, affrontando anche un breve salita. La località si trova attorno al 45° km del tracciato, e mentre i concorrenti del percorso “lungo” saranno ancora agli inizi della loro fatica, i mediofondisti a questo punto saranno oltre metà gara e lanciati verso il momento clou della corsa. Dopo Nova Ponente, infatti, ci sarà una discesa breve (3 km circa) ma molto tecnica e ripida, che conduce dritta dritta alla prima prova “d’alta montagna”, quella di Passo Lavazè (1.805 m slm) e il Gran Premio della Montagna Craft. Si tratta di una salita lunga circa 9 km, che soprattutto nel primo tratto metterà a dura prova la preparazione atletica dei concorrenti con picchi di pendenza oltre il 12%. Il passo dolomitico offrirebbe certo lo spunto per una piacevole sosta, ma la logica di gara impone di carburare in tutta fretta al secondo ristoro e di precipitarsi nella lunga e tecnica discesa che porta fino a Tesero, una strada montana da affrontare con concentrazione (in particolare nel tratto iniziale e in quello finale).
Superata questa prova, per i mediofondisti la corsa si avvicinerà all’epilogo, caratterizzato da una seconda sfilata attraverso la Val di Fiemme, questa volta in senso inverso rispetto alla partenza, fino all’arrivo di Predazzo.Per chi sceglierà invece il percorso granfondo, restano ancora i due passi dolomitici da affrontare: dopo il passaggio all’esterno di Predazzo (si prosegue infatti lungo il torrente Avisio senza entrare in paese), si inizierà dunque a salire verso l’abitato di Moena, in Val di Fassa, per dirigersi al valico San Pellegrino (a quota 1.918 m). Questa salita di circa 11 km è degna di una vera e propria tappa dolomitica del Giro d’Italia, tantè che negli anni passati il Passo S. Pellegrino ha già ospitato la gara rosa, ed è stato arrivo di tappa nel 2006. La pendenza massima che si incontrerà sarà del 14%, per un dislivello in salita di circa 800 metri, un tour de force che incoronerà il vincitore del GPM Itas Assicurazioni. A questo punto, meglio usufruire del terzo e penultimo ristoro (il successivo sarà al Passo Valles), perché dopo la fatica del S. Pellegrino arriva un punto piuttosto delicato della corsa. I granfondisti saranno chiamati a dosare bene velocità e lavoro di freni nella lunga discesa che dal passo conduce al bivio per il Valles, caratterizzata da tornanti e curve a gomito in rapida successione e da pendenze importanti. Questo tratto tecnico precede l’ultima grande fatica in tabella, la scalata al Passo Valles, che con i suoi 2.038 metri di altitudine costituisce il punto più alto toccato dalla gara. L’ascesa finale misura circa 7 km dalla difficoltà progressiva, un impegno notevole visto che i km già macinati saranno più di 100. Una volta scollinato quest’ultimo valico, resterà la lunga discesa verso Predazzo, con passaggio attraverso le località di Paneveggio e Bellamonte e con vista sul Lago di Fortebuso.
La zona di arrivo sarà animata dalle premiazioni di rito e dall’area Expo, con la suggestiva piazza SS. Filippo e Giacomo a fare da teatro (anche nella giornata di vigilia) a una grande festa, grazie anche alla Fiera della Bicicletta e ai sempre apprezzati stand gastronomici, un’occasione di ritrovo e divertimento per tutti, grandi e piccini, sportivi e non. Tra i tanti nomi da seguire il 31 maggio ce ne sono già di famosi, come l’olimpionico di sci di fondo Cristian Zorzi e il vincitore dell’edizione 2009 Antonio Corradini. La quota di iscrizione a partire dal 2 maggio subirà un rialzo di 5 euro, meglio affrettarsi. Info: www.marcialonga.it
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