San Maurizio al Lambro (Mb) - Le voci parlavano di un Campionato italiano di mtb senza salite, anzi di un tracciato interamente piatto poco adatto alle “rampichino”. E invece nulla di più sbagliato: il tracciato di San Maurizio al Lambro, disegnato dai ragazzi della fratelli Rizzotto Coop Lombardia, è di quelli che non danno respiro. O si sale o si scende dalle colline ricavate negli anni Settanta con gli scarti delle lavorazioni dell’attigua fonderia e poi ricoperte con terra e folta vegetazione, ricavandone un parco degno di ospitare manifestazioni di rilievo per la sua accogliente logistica, non ultimo il fatto di trovarsi a due passi dalle diverse uscite della tangenziale ovest di Milano.
Unica pecca, la non corposa partecipazione, vuoi per il momento economico poco felice, che sconsiglia lunghi viaggi senza la certezza del risultato, e forse anche il momento di transizione che sta attraversando la nostra associazione. Quello che conta è però l’alta qualità dei partecipanti, che hanno offerto un spettacolo che è stato in alcuni casi elettrizzante e incerto sino alla volata finale. Sono le nove quando i Debuttant si lancino sul tracciato da ripetere quattro volte, seguiti a ruota dai Superg. A e B e dalle due categorie femminili. In coda i primavera che si misurano sui due giri, e la prima maglia di giornata premia Stefano Bertamini della cicli Pederzolli di Trento, l’equipe di Giorgio Pederzolli giunta a Cologno Monzese in forze, il battuto è il Biellese campione uscente Alberto Barengo. Nei primavera prima fascia maschile vince Christian Tempestin su Mattia Ropelato, mentre tra le giovanissime ancora in trionfo la Biellese Gloria Manzoni che alterna le stesse belle prestazioni sia in bicicletta che sui libri di scuola per la gioia dei suoi genitori. Lotta infinita nei debuttanti, assente il campione uscente che ha cambiato categoria, il favorito è il corridore di casa Cristian Rizzotto, che in effetti passa al comando nelle prime due tornate, con lieve margine, poi un scivolata e Kevin Bertamini, prima lo raggiunge e poi lo lascia sul posto giungendo con 55 secondi di vantaggio. Sorprese in campo femminile con due atlete che vestono entrambe per la prima volta il segno del primato nazionale, la Bergamasca Erika Marta, si prende il lusso di lasciarsi alle spalle la tricolore invernale Alessia Della Valle, mentre Tiziana Corazza, alla sua prima esperienza in una gara tricolore di Mtb supera con apparente facilità le titolate Simona Etossi e Elena Zappa, entrambe con una gara sempre all’attacco come se si trattasse di una crono individuale, la gioia unita alla sorpresa trapela dai loro visi stravolti dallo sforzo e dal gran caldo, altro vero nemico di giornata. Intanto i super “A” danno spettacolo, Roberto Zappa s’invola e Lucio Pirozzini, il rullo compressore dell’Albertoni naviga con un ritardo lieve, che però aumenta gradatamente ad ogni giro, e nell’ultima tornata, persa ogni ambizione di vittoria deve impegnarsi per contenere il ritorno di Gianpiero Garofolin. Tre super “B” incendiano la gara dei più giovani di spirito, Ferdinando Dal Zovo, il tricolore degli ultimi due anni si scontra frontalmente con Claudio Guarnieri che dal 2008 non riesce a cogliere il risultato pieno, con loro anche il portacolori della Mtb Suisio Alessandro Lazzaroni, i tre cercano più volte la soluzione di forza, poi al suono della campana Claudio Guarnieri rompe gli indugi, mentre Ferdinando Dal Zovo rompe il mezzo meccanico, iella nera, che lo relega il terza posizione alle spalle di Alessandro Lazzaroni che deve cedere alla veemenza del corridore di casa. Passano le ore e la temperatura sale vertiginosamente mentre sulla linea di partenza si allineano i Veterani e i Gentlemen che daranno vita a due gare incertissime nonostante la durezza del tracciato, si forma un trenino di dieci unità al comando tra i veterani, attacchi e contrattacchi servono solo a ridurre ad otto unità il gruppetto sino al suono della campana con Davide Bertoni e Gabriele Bortolotti il campione uscente tra i più attivi, a detta di Davide Vecchio, il Lecchese al quale quasi riesce il colpo gobbo, si presenta al comando sul lungo rettilineo d’arrivo il salita con il fondo ghiaioso e sconnesso, con un rapporto impossibile, alle sue spalle Davide Bertoni con un rapporto se possibile ancor più duro inizia la rimonta, e a trenta metri dalla fettuccia d’arrivo affianca all’esterno Davide Vecchio che sfinito dallo sforzo si siede e si arrende, per Bertoni la ventunesima maglia tricolore nel fuoristrada, e la terza nella specifica disciplina. Vittoria e dedica per la moglie e la figlia che con tanto amore e passione lo seguono per dodici mesi l’anno. Leggermente più semplice da descrivere la gare dei gentlemen con una coppia a dettare legge, il campione uscente Gianpaolo Fappani e il sorprendente Renato Cecchetto che dopo due apparizioni sul podio decide che è giunta la sua ora, le forze sono livellate e nessuno dei due riesce ad avere la meglio sull’altro sino alla volata conclusiva dove il Veneto riesce a mettere la sua ruote davanti a quella del dieci volte tricolore Fappani, una vittoria da incorniciare. Due ore di pausa per ritemprare le forze anche per gli organizzatori, e alle quattordici si riparte con senior, junior e cadetti, quest’ultimi orfani del campione uscente passato ad altro ente, ma con una stella nascente, Gianluca Boaretto, il tricolore debuttanti di Golasecca, vincitore già a febbraio del tricolore invernale cadetti che anche a San Maurizio vuole lasciare il segno. Nelle prime tornate c’è l’attacco del Mantovano Diego Stanghellini, ma poi un incidente meccanico lo attarda e Gianluca Boaretto allora in terza posizione, si porta in seconda e poco dopo raggiunge il battistrada il veronese Luca Marocchini, con cui s’impegna in una convulsa volata che lo vede netto vincitore. Da segnalare l’uscita di scena alla prima tornata del favoritissimo Luca Camarella per una caduta che lo ha costretto al ritiro Junior e senior fanno gara fotocopia, troppo forti i due campioni uscenti Luca Testa e Fabio Pasquali sono gli incontrastati dominatori di questa edizione tricolore, il solo Ivan Testa, il senior tricolore invernale per alcune tornate tiene il ritmo di Fabio Pasquali, poi ci si deve accontentare delle posizioni di rincalzo.
Arnaldo Priori
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