Il dato forse più interessante dal punto di vista tecnico del Mondiale Marathon che si celebrerà in Val Gardena è quello del dislivello complessivo: circa 4700 metri; come scalare il Monte Bianco partendo dal mare (qualcosa in meno, ma poca roba). Gli organizzatori dell’evento hanno impegnato oltre 600 volontari non solo per segnalare, indicare e gestire il grande numero di persone presenti, ma anche per rendere l’evento, in uno degli scenari più belli del mondo, a basso impatto ambientale. Proprio per questo il presidente Di Rocco, in apertura della conferenza stampa, portando i saluti della FCI e dell’UCI, ha ricordato: “La Federazione Ciclistica Italiana è orgogliosa che questa organizzazione e questo territorio rappresentino il nostro Paese in un evento così importante come il Mondiale; siamo felice che tutto il mondo possa ammirare le bellezze di questi luoghi.”
Un mondiale per veri “eroi”, com’è tradizione di questa corsa che in breve tempo si è ritagliata uno spazio fondamentale nel calendario internazionale, grazie alla qualità organizzativa e al valore tecnico del percorso.
Per quanto riguarda gli uomini, saranno 87 i chilometri da percorrere per un dislivello, come detto, di 4700 metri, con i quattro passi che collegano le valli interessate all’evento: Gardena, Campolongo, Pordoi e Duran. Leggermente meno impegnativa, ma pur sempre una corsa per veri biker, come hanno ricordato tutti i campioni intervenuti in occasione della presentazione, la prova femminile, di 60 km. e 3400 metri di dislivello; invece del Passo Duran nel finale il Passo Sella.
“Abbiamo preparato questa gara da questo inverno – ha detto Hubert Pallhuber in occasione della presentazione -, facendo diverse ricognizioni del percorso; siamo forse quelli che lo conoscono meglio. Veniamo da due settimane in altura e solo un mese fa abbiamo fatto uno stage di preparazione qui. Siamo pronti ma, per battere gente come Sauser, Kulhavy e, soprattutto Paez, bisogna metterci qualcosa in più. Dal punto di vista della condizione Mensi, Longo e Ragnoli sono quelli sicuramente più informa.”
Da parte sua Tony Longo, presente anche lui alla conferenza stampa, ha detto: “Sono in condizione. Il successo in Austria nell’Alpentour Trophy mi ha dato un’ulteriore carica. Ho corso la Hero già due volte, sempre nei primi cinque. Sono convinto che domani saremo protagonisti...”
Anche Daniele Mensi arriva a questa gara con condizione e morale al top. “La vittoria nell’Atesina Superbike, lottando spalla a spalla con Paez, mi ha dato una grande carica. Speriamo solo che domani non faccia troppo freddo..”. Purtroppo, però, per Daniele le condizioni climatiche invece promettono freddo e possibile pioggia.
Morale alle stelle infine anche per Juri Ragnoli, 27 anni, fresco vincitore della Bike Four Peaks in Austria “lottando fino alla fine con Sauser – ci tiene a precisare l’azzurro -. Questo successo mi ha dato la convinzione delle mie potenzialità. La Hero l’ho già corsa, la conosco e penso che domani sarà importante non contenere gli attacchi nella prima parte della gara, poi, dopo il Pordoi, si deciderà la corsa.”
Partenza alle 7,10 le donne e 7,20 gli uomini. Diretta Rai dalle 10,00, arrivo previsto verso le 12.
< Prec. | Succ. > |
---|