Gio11212024

Aggiornamento:07:07:33

Nel 2025 il Tour de France torna a casa tra mille salite

 

 

Sulla scia di tre edizioni che hanno portato la carovana del Tour de France in Danimarca, Spagna e, nel 2024, in Italia, nel 2025 la Grande Boucle vivrà un’edizione tutta francese e lo farà con un menù all’insegna delle grandi montagne. Questo il sunto della presentazione della più importante corsa a tappe del mondo, in programma dal 5 al 27 luglio.

Il percorso del 112° Tour de France si snoderà per 3.320 chilometri senza uscire dai confini francesi, portando il gruppo dall’Esplanade du Champ de Mars a Lille nella tappa inaugurale, il 5 luglio, fino al traguardo il 27 luglio, quando la corsa tornerà sugli Champs-Élysées di Parigi per la cinquantesima volta dopo l’anno di esilio olimpico. Il traguardo dei cinquant’anni funge da tema centrale, poiché l’anno 1975 segnò sia la vittoria di Bernard Thévenet che pose fine al regno di Eddy Merckx, il debutto della maglia a pois nel gruppo del Tour de France e l’introduzione della classifica dei giovani corridori premiata con la maglia bianca.

Prime tappe nel Nord della Francia, con visita il quarto giorno a Rouen, città natale di Jacques Anquetil. Nella quinta frazione ci sarà il primo scossone alla generale, con la cronometro di 33 chilometri con partenza e arrivo a Caen su un tracciato completamente pianeggiante. Occhi anche alla sesta frazione, di 201 chilometri, da Bayeux a Vire: nelle pieghe dell’altimetrie si trovano 3500 metri di dislivello, molti dei quali ‘causati’ nel finale, dove si affronteranno anche la Côte de Vaudry (1,2 km al 7,2%) e il muro finale verso Vire (con punte al 14%).

Il giorno successivo il gruppo attraverserà la città bretone di Yffiniac per celebrare i 40 anni dall’ultima vittoria di Bernard Hinault, ma l’omaggio si trasformerà presto in una sfida con un doppio passaggio sulla Côte de Mûr-de-Bretagne nel finale di tappa.

La prima settimana di apertura si concluderà il 14 luglio con una spettacolare frazione nella Francia centro-meridionale, con ben sette salite di 2° categoria prima dell’arrivo nella stazione sciistica di Le Mont-Dore, ai piedi del il Puy de Sancy (tappa 10).

Il Massiccio Centrale sarà il preludio alle grandi montagne: nei giorni successivi la carovana si sposterà sui Pirenei per un trittico micidiale, con gli arrivi ad Hautacam (tappa 12), una cronometro in montagna che porterà a Peyragudes (tappa 13) e, come ciliegina sulla torta, la Luchon-Superbagnères (tappa 14), che prende spunto dal percorso che nel 1986 mise le ali a Greg Lemond.

Dopo i Pirenei, il percorso non diventa certo agevole: la tappa 16 si concluderà sul Mont Ventoux (tappa 16), dodici anni dopo l’arrivo all’osservatorio. Poi il gruppo raggiungerà le Alpi, con la frazione numero 18 a Courchevel e la diciannovesima a La Plagne. Ventesima tappa di transizione fino a Pontarlier, antipasto della sfilata finale sui Campi Elisi.

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