L'Italia del paraciclismo grande protagonista nella quarta giornata di gare ai Campionati del mondo di Zurigo 2024. Dopo l'argento inaugurale nel Team Relay, la Nazionale guidata dal CT Pierpaolo Addesi ha continuato a brillare, raccogliendo un ricco bottino di medaglie nelle prove a cronometro per handbike e tricicli. Gli azzurri hanno conquistato due titoli mondiali, tre medaglie d’argento e un bronzo, dimostrando una straordinaria competitività e consolidando la propria posizione di vertice nel panorama internazionale. La prestazione complessiva della squadra ha confermato l’ottimo stato di forma degli atleti e la preparazione di alto livello, rendendo ancora più memorabile questa edizione dei mondiali per i colori italiani.
A salire sul gradino più alto del podio sono stati Luca Mazzone (MH2) e Fabrizio Cornegliani (MH1). Il primo, ormai veterano del gruppo azzurro, ha raccolto oggi il suo 19esimo titolo mondiale e si lascia cadere qualche lacrima: “Non pensavo di indossare più questa maglia. Il tempo passa e sinceramente non credevo che mi sarebbe ricapitato. Avevo preparato la stagione in previsione delle Paralimpiadi di Parigi, ma il percorso non si addiceva alle mie caratteristiche. Qui, invece, su questo tracciato piatto, mi sono sentito a mio agio ed arrivato questo nuovo titolo iridato. Il lavoro di questi mesi ha pagato. Il lavoro paga sempre. Ogni volta che metto al collo una medaglia penso alla strada percorsa, agli affetti che mi sono sempre stati vicini a cominciare da mia moglie e mio figlio, al team e allo staff della Nazionale e alla Federazione, che ci ha messo nella condizione di poterci esprimere al meglio”.
Fabrizio Cornegliani ha la sfida contro il tempo nel DNA. Già medaglia d'oro ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024 (e argento a quelli di Tokyo), oggi ha aggiunto un altro capitolo alla sua straordinaria carriera, conquistando il suo quinto titolo mondiale a cronometro. L'azzurro è un fiume in piena, un travolgere di emozioni e sorrisi contagiosi per chi gli sta vicino: “Una medaglia ha un valore che travalica il significato prettamente sportivo. E’ una cosa che dico spesso quando vado nelle scuole a raccontare la mia storia: la Nazionale ti regala la cosa più preziosa per una persona, l’autonomia. Indossare la maglia azzurra ti spinge ad alzare continuamente l'asticella delle aspettative, sia tue che di chi ti circonda. Ti abitua a superare le difficoltà e ti insegna a contare su te stesso, rendendoti più autonomo. Per questo motivo, ogni medaglia ha un valore più grande della precedente, ma questa è senza dubbio la più speciale di tutte".
Le tre medaglie d'argento sono finite al collo di Giorgio Farroni (T1), Roberta Amadeo (WH2) e Luisa Pasini (WH1). L'azzurro, nato con una distonia emiplegica che colpisce la parte destra del corpo, ha fatto del triciclo il suo strumento di riscatto e dello sport la sua vera forza. Da Sydney 2000 a Parigi 2024, la carriera del paraciclista è stata costellata di successi e traguardi importantissimi. E a 47 anni ha ancora voglia di raccogliere successi e soddisfazioni. Per Roberta Amadeo è stata "la migliore performance della mia vita". E aggiunge: "Nonostante il forte vento mi sono difesa veramente bene e posso dire di essere veramente contenta". Sulla stessa lunghezza d'onda Luisa Pasini, oggi seconda al traguardo alle spalle della spagnola Manuela Vos van den Bouwhuijsen: "Sono arrivata al trguardo veramente stanca, ma felice di un altro bel risultato".
A conquistare il bronzo è stata infine Ana Maria Vitelaru, che ha raggiunto questo traguardo con la handbike donatale da Alex Zanardi, simbolo di amicizia e ispirazione che l'ha accompagnata anche in questa impresa. Le sue parole a fine gara: "Non ho mai sviluppato un vero feeling con la cronometro, disciplina che non è mai stata nelle mie corde. L'ho affrontata comunque a testa alta non solo per mettermi alla prova, ma soprattutto per utilizzarla come un'opportunità di preparazione in vista della gara in linea, dove so di poter esprimere al meglio le mie capacità e puntare a un risultato importante".
Gli altri azzurri: nella categoria MH3 miglior azzurro Martino Pini, ottavo, seguito da Davide Cortini, 11esimo, Mirko Testa, 14esimo, e Federico Mestroni, 17esimo. Sesta piazza infine per Giulia Ruffato tra le WH4.
DONNE JUNIORES - La gara di apertura del quarto giorno di gare a Zurigo per i mondiali di ciclismo e paraciclismo è stata la crono donne juniores. Ha vinto la britannica Cat Ferguson, davanti alla slovacca Chladonova (a 34") e alla connazionale Wolff (a 36"). 27^ posizione per Misia Belotti, al suo primo mondiale: "Una grande emozione e una prova che mi soddisfa. Al mio primo mondiale per la vittoria è già esserci". Elena de Laurentiis è 40°: "Una giornata no, peccato perché il percorso mi piaceva. Forse l'emozione di correre un mondiale".