“Sono nato senza gambe e forse per questo le sfide mi hanno sempre appassionato”. La prossima si chiama D+ Ultracycling Dolomitica, la grande corsa che scatterà venerdì 26 agosto da Cison di Valmarino (Treviso) e si svilupperà, senza soluzione di continuità, per 624 chilometri, andando a scalare 16 passi montani e dolomitici.
Mirco Bressanelli è un ingegnere bresciano, esperto di robotica e telecontrollo, che, in sella alla sua handbike, una speciale bicicletta spinta dalla forza delle braccia, affronta le imprese più incredibili: nel 2015 ha completato, in 88 ore, i 1.200 chilometri della Paris-Brest-Paris. Ma è stata sua anche l’idea di una staffetta che, nel ventennale della strage di via d’Amelio, in cui morirono Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta, unì Brescia e Palermo, nel nome della legalità e della memoria.
Nell’edizione 2016 della D+ Ultracycling Dolomitica, il quarantacinquenne alfiere della Polisportiva Disabili Valcamonica cercherà di tagliare quel traguardo, da autentico eroe della fatica, che ha mancato l’anno scorso, quando fu costretto al ritiro dalle pessime condizioni meteorologiche incontrate tra le vette dolomitiche.
Nove le nazioni rappresentate, oltre all’Italia, nell’edizione 2016 della D+ Ultracycling Dolomitica. Tra i partenti, venerdì 26 agosto a Cison di Valmarino, anche Dorina Vaccaroni. L’ex fuoriclasse della scherma azzurra (un oro, un argento e un bronzo alle Olimpiadi e quattro Coppe del Mondo vinte nel fioretto), è un’appassionata di ciclismo e, dopo aver preso parte a diverse granfondo, si è avvicinata al mondo dell’ultracycling partecipando a gare in Italia e all’estero. Sarà la sua prima D+ Ultracycling Dolomitica: una sfida contro sé stessa più che contro gli avversari.
Valida come terza e ultima prova del campionato italiano e come prova di qualificazione per la Race Across America, la corsa del mito a stelle e strisce, la D+ Ultracycling Dolomitica (anche nel 2016 dedicata a Vito Favero, ciclista trevigiano dei tempi eroici) si svilupperà per 624 chilometri attraverso Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, toccando sei province (Treviso, Vicenza, Belluno, Trento, Bolzano e Pordenone) e 76 Comuni.
Sedici i passi montani e dolomitici da affrontare: in successione, il Combai-Madean-Pianezze, il Monte Tomba-Monte Grappa e poi i passi Gobbera, Broccon, Manghen, San Pellegrino, Fedaia, Pordoi, Campolongo, Valparola, Giau, Staulanza, Duran e Forcella Aurine, per poi concludere con il Nevegal e La Crosetta. Totale: 16 mila metri di dislivello positivo. Con passaggio finale sul celebre Muro di Ca’ del Poggio, la salita dei campioni tra i vigneti di San Pietro di Feletto.
Previste tre categorie di partecipazione: Solo (con ammiraglia al seguito), Solo Self-Supported (in totale autosufficienza) e Team (una sorta di staffetta per squadre formate da 2 o 4 atleti). Il sipario sulla D+ Ultracycling Dolomitica si alzerà giovedì 25 agosto, alle 17.30, nella splendida cornice di Castelbrando, in occasione del briefing tecnico pre-gara. Il conto alla rovescia prosegue.