Il 24enne di Peschiera arriva solitario al traguardo di San Giacomo bruciando sul tempo tutti i favoriti. Daniel Oss cede il primato al compagno di squadra australiano
Se Davide Cassani è un uomo fortunato, lo scopriremo presto. Edoardo Zardini, 24enne di Peschiera, diplomato e studente universitario in aspettativa, ha acceso una luce nel pallido inizio di stagione dei corridori italiani. Forse è nata una stella: è presto per dirlo, ma il modo con cui questo ragazzo ha conquistato la seconda tappa del Giro del Trentino, arrivando tutto solo sul traguardo in quota di San Giacomo di Brentonico, legittima più di qualche speranza. Dalla fucina di giovani campioni della Bardiani spunta un altro elemento molto interessante: ha dato scacco matto ai campioni ma nessuno sembra deluso, è sempre un privilegio assistere ad un talento che si rivela.
La salita di San Giacomo non fa grandi distacchi: Niemec, Duarte, Evans, Pozzovivo, Aru e Pellizotti arrivano in una manciata di secondi, Scarponi poco dietro, tutti ancora pienamente in corsa per la classifica, di cui Cadel Evans ha preso intanto il controllo con 9” di margine sul giovane eroe di giornata. “Mi piace questa corsa, figurarsi se non mi batterò per la vittoria finale”, ha ammonito l’australiano a fine gara con tono risoluto, tipico di chi ha puntato la preda.
Le prossime salite diranno di più: domani la terza tappa da Mori a Roncone (loc. Pozza) promette un duello rusticano sull’ultima rampa. E poi venerdì il gran finale del Bondone: gli scalatori avranno pane per i loro denti, dopo aver mangiato polvere nel vano inseguimento al giovane Zardini. Partito a 10 km dalla conclusione insieme a Pirazzi, Caruso e Van Rensburg (poi raggiunti da Landa), Zardini ha lasciato la compagnia ai meno 6 sorprendendo chilometro dopo chilometro chi lo riteneva una vittima predestinata. “Avevo capito che era l’unica carta da giocare, altrimenti ci avrebbero ripreso e per me sarebbe svanito un sogno. Vincere una tappa come questa, al Giro del Trentino, a pochi chilometri da casa…” Intorno a lui, il chiasso e l’euforia del gruppo dei fedelissimi, guidati dal babbo visibilmente commosso. Felicissimo anche Bruno Reverberi, il team manager, “perché questo ragazzo ha qualità ed una grande educazione, due doti che raramente vanno di pari passo”.
Teoricamente il giovane leone potrebbe anche fare un pensierino alla classifica finale, “ma so bene chi ho di fronte, sono già contento così”, confida. In effetti Cadel Evans sembra avere intenzioni molto serie dopo aver preso la maglia fucsia al compagno Daniel Oss (finito oggi in retrovia a quasi dodici minuti, come da pronostico, dopo la giornata di gloria ad Arco). Se l’australiano a questo punto diventa il logico favorito del Giro del Trentino n. 38, tuttavia, la partita da giocare è ancora lunga. Scarponi sembra competitivo, anche se probabilmente il suo giovane compagno di squadra Fabio Aru è più brillante di lui. Pozzovivo e Pellizotti sono nomi da non trascurare. Ma a questo punto nel pronostico si inseriscono con autorità anche il polacco Niemec e il colombiano Duarte, oggi sul podio e non nuovi a belle imprese sulle strade trentine. Anche Igor Anton e Tiago Machado non vanno persi di vista. Ed il giovane Bongiorno va seguito con interesse.
Si era detto alla vigilia che San Giacomo di Brentonico avrebbe detto soprattutto chi non vincerà il Giro del Trentino, e così è stato: Ivan Basso (oggi attardato di 1’49”), Bradley Wiggins (a 2’46”), Dario Cataldo (a 3’30”), Moreno Moser (a 6’02”) sono fuori gioco. Il resto lo scopriremo vivendo questa corsa, che si conferma più bella che mai: anche per gli italiani, e questa è la notizia del giorno. Domani giovedì terza puntata, da Mori a Roncone per 184,4 km, partenza alle 10,30, sintesi su RaiSport2 dalle ore 18.
Giro del Trentino Vitesse Press Office