Cambia il percorso della Gran Fondo Leopardiana. Il comitato organizzatore dell’evento che si terrà domenica 16 settembre nella città che ha dato i natali a Giacomo Leopardi, a causa della concomitanza con la data di svolgimento di un’altra manifestazione è stato costretto a modificare il tracciato della prova regina: la Gran Fondo.
“Quest’anno abbiamo voluto caratterizzare i due percorsi di gara che si sviluppano nel territorio della provincia maceratese e soprattutto – ci tiene a sottolineare Agostino Nina coordinatore del comitato organizzatore - grazie all’impegno e alla collaborazione di appassionati ciclisti, abbiamo inserito strade secondarie lontane dal traffico veicolare che presentano un ottimo fondo stradale. Un ulteriore impegno nella tutela e la salvaguardia dei ciclisti in gara, perché la sicurezza è da sempre il nostro obiettivo primario”.
Nelle Marche la geografia e la storia hanno sempre disegnato una realtà complessa e articolata. Ma Agostino Nina e i suoi collaboratori sono riusciti a modificare il tracciato di gara, escludendo l’impegnativa ascesa che conduceva al Passo della Cappella, mantenendo inalterato il fascino e la selettività del percorso.
I primi 73 chilometri di gara ricalcano il tracciato precedente, con l’ascesa di Capo di Rio (1,2 chilometri con pendenza media dell’11% che potrebbe decretare una prima svolta della gara per ciò che riguarda l’aspetto agonistico. Dopo la discesa da Bivio Moscosi (quattro chilometri di salita pendenza media 6%), coloro che avranno optato per il percorso lungo saliranno sino a Bivio Pitino. A questo punto non procederanno più verso il Passo della Cappella, ma scenderanno in direzione Pitino e attraverso strade collinari dell’entroterra di Treia, raggiungeranno il Bar di San Lorenzo, provenendo da direzione opposta, in salita, rispetto alle precedenti edizioni, per immettersi nel precedente tracciato di gara.
Diciotto chilometri di gara modificati, che presentano tratti mai percorsi dalla Gran Fondo Leopardiana e l’altimetria che sale da 2500 metri precedenti agli attuali 2850 spalmati su 136 chilometri di gara, evidenzieranno l’orografia del territorio marchigiano e nonostante la mancata scalata della salita del Colle della Cappella regalano agli appassionati del pedale una seconda parte del tracciato ricca di salite brevi che presentano tratti con pendenza superiore all’11% e offrono maggiori opportunità per i passisti scalatori di mettere a segno l’allungo vincente. Sarà importante saper dosare le energie, lungo il percorso, vista l’assenza della pianura che in alcune occasioni permette di recuperare quanto speso in termini di energie e dunque preservare forze fresche per rispondere anche a continui allunghi degli avversari.
Per coloro che non ambiscono alla conquista del successo finale o di un piazzamento, il piacere di pedalare su un tracciato paesaggisticamente fantastico che evidenzia la fascia collinare preappennica marchigiana e strade lontane dal traffico che presentano un ottimo fondo stradale. Ricchi ristori e l’opportunità di trasformare in poesia i sacrifici compiuti durante i 136 chilometri di gara.