Una prova di forza, è questo che annualmente la Granfondo Internazionale Gimondi-Bianchi chiede ai suoi seguaci vecchi e nuovi che ben sanno quanto la gara sia esigente con chi l’affronta. Tutti e tre i percorsi presentano un tasso di difficoltà che – abbinato alle bellezze dei paesaggi – ne fanno una prova diversa da tutte: domani, domenica 6 maggio, la tradizione si rinnova a Bergamo con il grande Felice Gimondi in prima fila, orgoglioso starter e apripista di un fiume di biciclette. È l’edizione numero 22, dedicata al trionfo alla Vuelta a España del campione di Sedrina, giusto mezzo secolo fa.
Stavolta una prova di forza la “Gimondi” ha dovuto darla, oltre che chiederla, superando l’ostacolo di un calendario non felicissimo che ha creato persino una sovrapposizione tra manifestazioni di primo piano. La risposta è nelle cifre: l’appuntamento bergamasco conferma ed anzi incrementa il numero degli iscritti (4.032) nonostante l’inverno rigido che ha ritardato la ripresa dell’attività. Aumenta anche la risonanza internazionale (25 paesi di cinque continenti rappresentati), il numero degli stranieri e delle donne al via.
Un’altra sfida vinta da un’organizzazione (GM Sport) esperta e consolidata che ha predisposto anche questa edizione 2018 curandone come sempre ogni minimo dettaglio. Tocca ora al meteo dare l’ultimo colpo di pennello: le previsioni sono incerte con qualche minaccia di pioggia che tuttavia non guasterà la festa dei 4.000, pronti a cimentarsi sul percorso breve (km 89,4) con Colle Gallo e Selvino prima di decidere se avventurarsi nel medio (km 128,8 con il GPM di Costa d’Olda) o addirittura nel lungo (km 162,1) che riserva Forcella di Berbenno e Costa Valle Imagna.
“Tutto è stato preparato nel migliore dei modi – commenta Felice Gimondi, l’icona di questo evento – sarà un’altra edizione da ricordare”. E per ricordare gli amici andati in fuga troppo presto, come Eugenio Mercorio (a cui è dedicata la cronoscalata del Selvino) o Ilario Zonca, il cui nome ispirerà i partecipanti al concorso fotografico.
In occasione della partenza di domani, la Granfondo Felice Gimondi Bianchi ricorderà anche la figura di Eugenio Aringhieri – per oltre un decennio Amministratore Delegato di Dompé, il colosso farmaceutico presente tra gli sponsor della manifestazione con il marchio Friliver Sport – deceduto nei giorni scorsi a Boston a causa di un improvviso malore. Cinque minuti prima del via, lo speaker inviterà gli oltre 4000 al via ad osservare un minuto di raccoglimento. Il taglio del nastro effettuato dai figli di Eugenio Aringhieri, Giorgio e Lorenzo, libererà nell’aria palloncini azzurri e bianchi: l’applauso che ne seguirà sarà il miglior modo per ricordare un grande manager del settore farmaceutico, ciclista praticante e appassionato.
Poi sarà solo corsa. Il via alle ore 7 in punto da Viale Marzabotto, di fronte allo stadio della “Dea”.