La sparata sul Cauberg e l’arrivo a braccia alzate sul traguardo dell’Amstel Gold Race con dedica al compianto compagno Antoine Demotié sono due delle immagini più belle della prima parte di stagione ciclistica per i colori azzurri. Reduce dal secondo successo in carriera nella classica olandese del mese scorso, il trentaquattrenne di Sacile si sta allenando per i prossimi appuntamenti e nel weekend assisterà da spettatore alla tredicesima tappa del Giro d’Italia, da Palmanova a Cividale del Friuli: 170 km di fatica con quattro gran premi della montagna. E due giorni dopo, Gasparotto sarà alla partenza anche della Gran Fondo amatoriale che si correrà sulle stesse strade della Corsa Rosa, come testimonial dell’evento e della regione che gli ha dato i natali.
Lei che conosce bene quelle salite, crede i quattro gpm tra Palmanova e Cividale possano rivelarsi un terreno per attacchi anche di uomini di alta classifica?
«Innanzitutto mi auguro che ci sia il bel tempo cosicché lo spettacolo risulti migliore sia per i tanti appassionati friulani, oltre a non creare disagi agli stessi corridori. La tappa di Cividale arriverà appena prima di un tappone dolomitico, quindi presumo che i grandi uomini di classifica si tengano un po’ per il giorno successivo, ma se qualcuno di loro vorrà tastare il polso ai rivali, le possibilità per un colpo di mano ci sono».
E che consigli si sente di dare ai tantissimi amatori che saranno alla partenza della Gran Fondo di domenica?
«Gli dico soltanto che si divertano, che non mi stacchino troppo e che mi portino all’arrivo con loro. Spero che domenica sia una bella giornata di sport per tutti: io ci sarò e farò il percorso lungo così, oltre a fare public relations, mi allenerò per le mie corse. Ci sono posti bellissimi da godere e il sabato mattina parteciperò anche alla Ciclogusto, una pedalata con tanti ristori in cui provare piatti e vini tipici della mia terra».
Tra un allenamento e l’altro sta seguendo il Giro? C’è qualche tappa che l’è piaciuta di più in questa prima settimana di corsa?
«Da buon italiano lo seguo sempre con passione. Non saprei scegliere una tappa in particolare perché credo che ognuna abbia avuto il suo perché e sia stata interessante. È un Giro molto aperto, non c’è un dominatore e ciò rende ancora più interessante il seguito».
Come procede la sua stagione dopo il trionfo all’Amstel?
«Con una vittoria così, il morale è alto e tutto va bene. Mi sono allenato un po’ in altura a Livigno, ma poi il maltempo mi ha costretto a tornare a pedalare dalle parti di casa a Lugano prima di spostarmi in Friuli. Correrò a fine mese (25-29 maggio) il Giro del Belgio e poi dal 5 al 12 giugno sarò al Giro del Delfinato, dove andrò a caccia di qualche tappa».
INFO UTILI
Sabato 21 gli ultimi indecisi potranno perfezionare la propria iscrizione presso il palazzetto dello sport di Via Gaetano Perusini 18 a Cividale, dove dalle 10 alle 19 verranno consegnati i pacchi gara. Ogni quota di iscrizione comprende il pettorale personalizzato, il pacco gara, l’assistenza meccanica, l’assistenza sanitaria in corsa, ristori lungo il percorso e all'arrivo, spogliatoi e docce, servizio scopa e il pasta party all’arrivo. Qui, invece, sarà possibile trovare maggiori informazioni su quali requisiti bisogna avere per iscriversi alla festa su due ruote del 22 maggio, con la possibilità anche di eseguire un tesseramento giornaliero, oppure di rivolgersi ad uno dei nostri tour operator per non perdersi un secondo del weekend rosa in Friuli.
I cicloamatori potranno scegliere se optare per il medio percorso (82,4 km) oppure il lungo (141,2 km), che ripercorreranno le strade affrontate due giorni prima dai pro’. Le asperità da superare saranno il Montemaggiore o Matajur per dirlo alla friulana (8,3 km con l’8,8% di media), il Passo San Martino (che, pur non essendo un gpm a tutti gli effetti, aggiunge 3,4 km di fatica al 3,2%), la salita del Drenchia (7,2 km al 6,6%), la Cima Porzus (7,5 km durissimi al 9,3%) e la salita di Valle (6,7 all’8,8%) prima di fare ritorno a Cividale del Friuli dove sarà situato il traguardo. Chi, invece, sceglierà Mediofondo si “risparmierà” le ultime due asperità, ma dovrà comunque sudarsi il pasta party per tutti i 77 km previsti. A questo link è possibile studiarsi nel dettaglio i percorsi e analizzare ogni singolo metro di salita.
Ufficio Stampa RCS Sport