Gio01162025

Aggiornamento:11:47:23

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Memorial Nicola Di Franco, grande successo a Ruvo di Puglia nel segno di Gaetano Del Prete

 

 

Una giornata semplicemente da incorniciare. Per il movimento ciclistico ruvese, murgiano e pugliese tutto. Quello organizzato ieri dall’Avis Bike Ruvo è stato un evento degno del Giro d’Italia. Impeccabile e curata nei minimi dettagli, la logistica del Memorial Di Franco ha dimostrato che con il giusto impegno e soprattutto con spirito di servizio, volontà e abnegazione anche il Sud Italia può allestire manifestazioni che non abbiano nulla da invidiare a più famosi e blasonati eventi.

91 km e quattrocento metri su e giù per l’Alta Murgia, con tanto di Gran Premio della Montagna al culmine della nota ascesa di Serra Stracciacappello, porta di accesso al Parco. Il via, dato dal campione paralimpico Luca Mazzone con la maglia iridata e la sua Hand Bike, ha reso suggestivo l’evento già in partenza. Il percorso del Memorial Di Franco, poi, ha fatto il resto.

Una prima parte impegnativa, con tre salite caratterizzate dal vento laterale prima ancora che dalla pendenza, e una seconda parte velocissima, in picchiata verso Ruvo. Semplice sulla carta, ma come sempre accade la vera corsa la fanno i ciclisti. Si è assistito così a una gara estremamente tattica, con una velocità media che ha sfiorato i 40 all’ora e una fuga a tre tenuta a distanza di sicurezza per tre quarti di corsa e gli ultimi velocissimi km tra scatti e controscatti.

Ma il capolavoro, ciò che consegna il Memorial di Franco agli annali, è il tratto cittadino, sull’extramurale, via Cairoli e Corso Cavour, completamente sgombro di autovetture, presidiato e in sicurezza. Un po’, in fondo, come tutto il tracciato, in cui ogni singolo incrocio era affidato a forze dell’ordine o a associazioni di volontariato (numerosissime, Guardie Ambientali d’Italia, Associazione Nazionale Carabinieri Ruvo e Associazione Nazionale Polizia di Stato in testa). E lo scenografico rettilineo d’arrivo, allestito con archi gonfiabili e lunghe file di transenne, insieme a una premiazione ricca e puntuale sono solo la sintesi di un ottimo lavoro.

2 ore, 26’ e 5” alla media di 39,01 km/h. Tanto ci ha messo il vincitore Gaetano del Prete a conquistare il Memorial Di Franco, ma la classifica non basta a raccontare le emozioni di una corsa incalzante come la volata finale. Pronti via è subito Giuliano Gaeta (Team Bike Revolution) ad allungare, ma il gruppo controlla e sulle rampe di Stracciacappello Tommaso Elettrico scatta e conquista il GPM.

Troppo corta l’ascesa per fare selezione, ma abbastanza lunga per spezzare il gruppo in più tronconi. Il principale rimonta su Elettrico, ma sulla successiva salita verso Trullo di Sopra, strada stretta e curvilinea, partono in contropiede Bartolo Lucarelli (Sport Bike Lucania) e Luigi Caputi (Cicli De Marzo), seguiti a breve distanza dal tenace Gaeta. Il loro vantaggio aumenta sino al massimo di 1’35, superando tutti i tratti altimetricamente più critici. Poi al giro di Boa la situazione cambia, la strada è più semplice e in tre contro venti non si può andar lontano. Dietro ci si organizza, in vista del traguardo volante vinto da Lucarelli il vantaggio è ormai risicato, ai meno 20 c’è il ricongiungimento, che mette fine a un tentativo coraggioso e molto ben strutturato. Il vento laterale completa la selezione e il gruppo di testa si restringe a nove unità, fuggitivi della prima ora compresi. È quindi il turno di Tommaso Elettrico, che dopo aver favorito la fuga dell’amico Lucarelli deve agire in prima persona. Ma il terreno non è adatto a una grande selezione, e come spesso accade, in una fase di studio ai meno tre dal traguardo, una partenza in contropiede compromette i piani del gruppo. Giuseppe Navedoro (Team Bike Lucania) e Gaetano Del Prete (The Panthers) guadagnano quei centro metri incolmabili. Al traguardo è Del Prete a beffare Navedoro in una volata spettacolare, che prevedeva ai meno 150 metri l’aspra rampa di via Cairoli, dopo la quale il corridore del Team Bike Lucania, vincitore lo scorso anno, si è fatto fatalmente sorprendere. Segue la volata del gruppetto, con Elettrico che precede un energico Pastushenko, Carrer, (Team Eurobike) e i tre fuggitivi di giornata.

Visibilmente emozionato il presidente dell’Avis Bike Giacomo Brucoli, che dopo aver coordinato alla perfezione l’evento, ha dichiarato ai taccuini de Lo Stradone: «Sono soddisfatto. Una manifestazione perfetta, che spinge me e tutto lo staff organizzativo a migliorarci sempre di più. In questa edizione, come nelle precedenti, è andato tutto per il verso giusto e la soddisfazione maggiore è vedere il gradimento di tutti i partecipanti prima, durante e dopo la gara. Queste ritengo che siano le componenti principali per allestire un evento che cresca anno dopo anno»

Chi senti di dover ringraziare? «Un doveroso ringraziamento va a tutti gli sponsor che hanno collaborato all’ottima riuscita dell’evento. Uno speciale attestato di stima va alla Provincia di Bari, ai comuni di Ruvo di Puglia, Corato, Altamura, alle Polizie Locali di Ruvo di Puglia e Corato, al Corpo Forestale dello Stato, ai volontari dell’associazione Nazionale Carabinieri di Ruvo di Puglia – continua in un lunghissimo elenco che è l’essenza stessa della buona riuscita dell’evento – dell’associazione Nazionale Polizia di Stato di Terlizzi, per le guardie ambientali di Corato. Per l’associazione Pubblica Assistenza Ruvo Soccorso che hanno permesso il regolare svolgimento della gara. Doveroso elogio alla scorta tecnica effettuata dal vespaclub di Ruvo di Puglia e da simpatizzanti centauri che con il loro lavoro di controllo hanno messo completamente in sicurezza la carovana».

I ruvesi si sono comportati da gran signori. Hanno atteso la corsa senza lamentarsi troppo. «Si, un grazie speciale va a tutti i cittadini di Ruvo per la pazienza dimostrata e per il calore al traguardo. La promessa che che mi sento di fare a tutti è quella di migliorare ulteriormente la qualità della manifestazione, che vi dà appuntamento al 2017».

Ad majora, dunque. Avis Bike Ruvo, il ciclismo ha bisogno di società come la vostra.

Roberto Ferrante - Lo Stradone