Il treno da Milano è arrivato in stazione che il sole era già alto e illuminava le montagne innevate sul Lago. Capilinea Laveno Mombello, in questa domenica sono scesi passeggeri in bici: treno+bici, per pedalare per Lei. Una festa per stare assieme in bicicletta: la Pedalata per Lei ha fatto incontrare famiglie e bambini con i ciclisti più allenati. Per una buona causa, ovvero un progetto di beneficenza a favore di una squadra ciclistica giovanile di Addis Abeba, in Etiopia.
L’associazione Africa&sport di Varese ha lanciato il suo progetto, la Cycling Sport Promotion di Mario Minervino ha raccolto l’invito e ha inserito l’iniziativa negli eventi collaterali della Coppa del mondo femminile. La gara top dell’anno si disputerà nello stesso scenario nel quale, oggi, si è svolta una pedalata spensierata su una pista ciclabile che è un piccolo gioiello per il cicloturismo: dal Lago Maggiore a Cittiglio, il paese di Alfredo Binda. Sosta, naturalmente, al museo dedicato a lui, all’indimenticato campione varesino.
Erano in tanti alla partenza, ancora di più lungo il percorso e che si sono dati appuntamenti con il resto del gruppo, al museo che, per l’occasione, era letteralmente addobbato “Cyclemagazine”. C’erano i miniciclisti della Besanese targata Stefano Garzelli, c’erano le atlete junior della Piemonte in Rosa - Cicli Fiorin, una delle migliori squadre femminili giovanili in Italia, che il 30 marzo sarà protagonista sul percorso di Cittiglio, c’erano cicloamatori della domenica, bambini alla prima pedalata e che non pedala quasi mai, ma per l’occasione l’ha fatto. C’erano grandi e piccini sulla pista ciclabile che profumava di primavera, all’ombra del Sasso del Ferro, dal Lago alla Valcuvia. Sindaci, assessori, organizzatori, c’erano giornalisti e telecamere. E naturalmente loro: le donne, le protagoniste, alle quali la pedalata era dedicata.
La cultura ciclistica, secondo Cyclemagazine, è questa: le immagini che permettono di comprendere, sono quelle di volti sorridenti, che vivono una giornata meravigliosa. Gente felice di guardarsi attorno e di riscoprire un territorio di una grande bellezza. Due mondi apparentemente distanti, quello delle squadre agonistiche e quello dei ciclisti alle prime anni, delle famiglie, si sono ritrovati in una sola community: questa è la cultura ciclistica, secondo Cyclemagazine.