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Aggiornamento:03:14:25

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Nippo Vini Fantini: un Giro d'Italia alla Giuliani, all'attacco e con un piccolo principe quasi azzurro

 

 

Tempo di bilanci in sede NIPPO Vini Fantini al termine dei due grandi appuntamenti stagionali, Giro d’Italia e Tour of Japan.
Si comincia con la Corsa Rosa dove si contano ben 13 giorni in maglia azzurra e sul podio del Giro d’Italia, 10 tappe all’attacco e 0 penalità nella classifica Fair Play per il secondo anno consecutivo.
Il bilancio del Giro d’Italia 2016 degli #OrangeBlue è tinto di azzurro, dove per un successo di tappa mancato e per una maglia di miglior scalatore finale solo sfiorata, sono 13 i giorni in maglia azzurra e 10 le azioni realizzate dagli atleti del team Italo-Giapponese per animare le 21 tappe corse con lo spirito combattivo e frizzante trasmesso dal Direttore Sportivo Stefano Giuliani.



#ESCAPETEAM.
Circa 1.500 i km all’attacco, davanti al gruppo maglia rosa, quasi 500 dei quali con il capitano Damiano Cunego e altrettanti con l’Escapeman Giacomo Berlato, questo lo specchio del Giro d’Italia 2016 del team NIPPO Vini Fantini.
Tra quelle in linea, più di una tappa su due del Giro d’Italia ha visto infatti una divisa #OrangeBlue in avanti, con “l’Escapeman” Giacomo Berlato che alla quattordicesima tappa, prima del suo sfortunato ritiro, era nettamente primo nella speciale classifica con 406km di fuga ufficiali, cifra superata a fine Giro solamente da 3 atleti in tutto il gruppo.
6 i corridori in azione, non solo Berlato, anche Bisolti, Bole e Zilioli, così come il Giapponese Genki Yamamoto che con un’azione di 230 km è stato il terzo corridore nipponico nella storia del Giro a entrare nei primi 25 di tappa. Tra questi non figura Eduard Grosu, la ruota veloce del team, protagonista invece nell’ultima tappa con arrivo a Torino, dove nonostante l’infortunio alla spalla hasfiorato la vittoria personale ripreso a 75 metri dal traguardo finale.


#CUNEGO.
Il 10 maggio 2016, a 12 anni esatti dalla sua prima volta, Damiano Cunego è ritornato sul palco del Giro d'Italia. Il 10 maggio 2004 vi era salito per la sua prima vittoria nella corsa rosa (Novi Ligure-Pontremoli) e proprio dal 2004, l'anno del suo trionfo rosa, non ritornava su quel podio pur avendone calcati molti altri.
Damiano Cunego è stato anche il corridore più volte all’attacco del team sul traguardo di Torino, per numero di azioni intraprese. Il dato statistico è simbolico del nuovo atteggiamento trasmesso al team e al capitano Damiano Cunego dal Direttore Sportivo Stefano Giuliani. Il Piccolo Principe, che ha come miglior piazzamento del Giro 2016 il 5° posto sul traguardo di Sestola, è stato protagonista ditutti i prossimi appuntamenti della squadra


#FAIRPLAY.
Combattività e Fair Play viaggiano di pari passo nel team #OrangeBlue, l’unico a chiudere entrambe le ultime due edizioni del Giro d’Italia con 0 punti di penalità.

Stefano Giuliani si è dichiarato molto soddisfatto del Giro d’Italia del team: “ Seppur avessimo qualche rammarico finale per la maglia azzurra persa a due tappe dalla conclusione e per la vittoria di tappa inseguita e sfiorata proprio nel finale di Torino, riavvolgendo il nastro del nostro Giro d’Italia non si può che essere molto più che soddisfatti. 13 giorni in maglia azzurra e un secondo posto nella speciale classifica degli scalatori, a soli 18 punti da un grande corridore come Nieve di un grandissimo team come la SKY, sono un ottimo risultato.Nonostante il grande lavoro svolto per il nostro capitano da tutta la squadra c’è stato davvero spazio per tutti, dall’azione di Alessandro Bisolti che poteva portarci alla vittoria di tappa, alle emozioni provate con Giacomo Berlato nelle tappe olandesi, sino a quella finale di Eduard Grosu. Abbiamo corso con la C maiuscola ogni singola tappa, sapendo di dover colmare un gap con avversari più attrezzati di noi e che solo con l’entusiasmo, la grinta e la voglia di esserci, nell’appuntamento più importante della nostra stagione, potevamo provare a essere protagonisti. Ora la stagione continua e mi aspetto questo approccio in ogni gara."



Francesco Pelosi è particolarmente felice anche del supporto nipponico a questo Giro d’Italia: “ Incredibile il sostegno e la visibilità avuta in Giappone con e dal Giro d'Italia. Ogni giorno avevamo al seguito giornalisti e fotografi Giapponesi con una copertura anche di interviste live su network nazionali Giapponesi per Genki Yamamoto, l’unico corridore Giapponese in gara, e in generale per tutto il team. Per tutta la corsa rosa abbiamo avuto importanti ospiti e sponsor nipponici che ci tenevano a seguire da vicino il team, per alcuni di loro si è trattato della prima volta in un evento di ciclismo di simile portata e ne sono rimasti positivamente impressionati. Abbiamo inoltre ospitato alcuni turisti e tifosi che desideravano vivere una gara così importante insieme all’unica squadra Italo-Giapponese a parteciparvi. L’interesse per il Giro d’Italia in Giappone è davvero stato altissimo e lo abbiamo piacevolmente toccato con mano in ogni singola tappa.