Il countdown è finalmente terminato: domani, domenica 3 Aprile, andrà in scena il 73° Trofeo Piva. Col San Martino (Treviso) è addobbata a festa e non vede l’ora di incoronare il successore di Juan Ayuso, il talentuosissimo spagnolo vincitore nel 2021 e ora professionista con la UAE Team Emirates.
Gli organizzatori dell’AC Col San Martino sono pronti per accogliere un vero e proprio parterre de roi, non solo per quanto riguarda l’elenco di atleti iscritti, ma anche per gli ospiti che hanno annunciato la loro presenza il giorno della gara. A salutare i campioni del futuro ci saranno infatti alcuni ex corridori che hanno fatto la storia di questo sport, come Francesco Moser, Gianni Bugno, Giovanni Battaglin, Maurizio Fondriest, Moreno Argentin e Silvio Martinello, oltre al Consigliere dell’Unione Ciclistica Internazionale, Daniela Isetti, il Presidente della FCI Veneto Sandro Checchin e FCI Treviso Giorgio Dal Bò.
Potrà godersi un po’ meno l’atmosfera il CT della Nazionale Italiana U23 Marino Amadori, che sarà concentrato sul valutare attentamente i suoi ragazzi in uno degli appuntamenti più prestigiosi del calendario dilettantistico. “In una corsa come il Piva vengono fuori sempre corridori di una certa caratura, atleti che con ogni probabilità hanno un buon futuro anche tra i professionisti – spiega il tecnico romagnolo -. Il percorso è affascinante, selettivo, mi aspetto una corsa esplosiva, e dopo un inizio di stagione in cui sono stati soprattutto gli uomini veloci ad essere protagonisti, qui mi aspetto quei corridori che hanno wattaggi importanti su salite brevi e ripide. Il tempo? Speriamo tenga, ma la pioggia potrebbe essere un fattore”.
Le squadre maggiormente temute sono quelle che hanno già un po’ di esperienza col mondo professionistico e, tra queste, spicca la Bardiani-CSF-Faizanè. La formazione dei Reverberi si affiderà ad Alex Tolio e Alessio Martinelli, ma occhio anche al talento di Alessandro Pinarello, trevigiano di Volpago del Montello. Tra gli italiani hanno buone possibilità fare bene anche Davide Piganzoli (Eolo-Kometa), Mattia Petrucci, Alessandro Baroni (Colpack Ballan), Jacopo Menegotto (Team Qhubeka), quinto l’anno scorso, Marco Frigo (Israel Cycling Academy), Samuele Carpene (General Store-Essegibi-F.lli Curia), Lorenzo Ginestra (Work Service Group Vitalcare Vega), Riccardo Ciuccarelli (Biesse Carrera), Davide De Pretto e Federico Guzzo (Zalf Euromobil Desirée Fior), reduce dal grande successo di San Vendemiano. Una menzione la merita anche l’atleta di casa Andreas Presti (Valcavasia), che vive a Mosnigo, qualche centinaio di metri da Col San Martino e le strade del Piva le fa tutti i giorni in allenamento.
Non mancheranno i corridori stranieri agguerriti, a partire dal figlio d’arte Fran Miholjevic (CT Friuli), apparso in grande forma nelle ultime uscite. E a proposito di figli d’arte ci saranno anche i gemelli Nicolas e Alexander Vinokourov (Astana Qazaqstan), compagni di squadra di Davide Toneatti, che l’anno scorso, in queste zone, aveva vinto con le ruote grasse l’XC Tra Le Torri, organizzato dall’AC Col San Martino. Attenzione poi al colombiano German Gomez (Colombia Tierra de Atletas), allo spagnolo Fernando Tercero (Eolo-Kometa), l’austriaco Florian Lipowitz (Tirol-KTM), il danese Andreas Foldager (Biesse Carrera) e l’australiano Dylan Hopkins (Ljubljana Gusto Santic).
“La Israel Cycling Academy potrebbe essere un po’ il faro della corsa, con il nostro Frigo ma non solo – ha analizzato ancora il CT Amadori -. Li ho visti al Tour de Normandie la settimana scorsa e hanno corso molto bene. Poi ovviamente mi aspetto nel vivo Zalf e Colpack, con Guzzo, De Pretto e Petrucci che secondo me sono tutti molto adatti a questo tipo di corsa. Molto dipenderà da come verrà affrontata la gara; quando ci sono le formazioni Continental straniere, spesso, il canovaccio di corsa è simile a quello dei professionisti, con una fuga iniziale e lotta nel finale, ma non bisogna sottovalutare la voglia di mettersi in mostra delle nostre squadre dilettantistiche, che magari vogliono far esplodere la corsa fin da subito”.
L’unica cosa certa è che il divertimento per gli appassionati non mancherà: “Il Piva è una corsa storica, alla quale ho preso parte anch’io ai miei tempi, e non nascondo che mi fa tornare in mente la mia giovinezza. L’edizione che più mi è rimasta impressa ultimamente è proprio quella dell’anno scorso, con tanti attacchi e poi il colpo finale del talento Ayuso, che si rivelò a tutti sul traguardo di Col San Martino. Quest’anno mi aspetto un’edizione altrettanto spettacolare, ma stavolta speriamo sia un italiano ad alzare le braccia al cielo” ha concluso Amadori.
IL PERCORSO
179,2 km immersi nel bel mezzo delle colline del Prosecco, patrimonio dell’UNESCO. Dopo la partenza in Via Treviset di Col San Martino, è previsto un tratto di 11,9 km in cui i corridori saliranno verso Guia per poi ridiscendere e cominciare il circuito con la salita del Combai, lungo 17,7 km e da ripetere 7 volte. Le cose cambieranno a circa 45 km dall’arrivo, quando il circuito si arricchirà per gli ultimi due giri del terribile strappo di San Vigilio, 700 metri al 10% di pendenza media, durissimo ma scenograficamente degno di nota. Il penultimo giro sarà lungo 19,4 km, mentre nell’ultimo il muro di San Vigilio verrà affrontato addirittura due volte, prima e dopo la salita del Combai, con l’ultimo scollinamento che arriverà a ridosso del gran finale di Via Treviset.