Il Santuario di Madonna di Picciano ha confermato l’indissolubile legame dei santuari benedettini con i campioni delle due ruote. A Montevergine di Mercogliano e a Montecassino, più volte sedi di arrivo del Giro d’Italia, solo i fuoriclasse hanno trionfato. E così anche a Picciano sono stati incoronati due campioni delle gran fondo: al secondo trofeo Colline Materane ha vinto la coppia Vincenzo Pisani-Roberto Cesaro del team Animabike Falasca Zama Greco, al termine di una corsa entusiasmante e molto tattica. Tra le donne onori tutti per Rosa Di Nunno, portacolori della società di casa. Vincenzo Pisani e Roberto Cesaro sul traguardo del 2° trofeo Colline Materane Una giornata di festa sulle Colline Materane Organizzata dall’ASD Pedale Elettrico, la gara ha visto al via circa 340 atleti giunti da ogni regione del Sud Italia. Notevole la presenza dei granfondisti di spicco, tutti incuriositi dal particolare percorso su e giù dalle colline materane, ottimo banco di prova per il fisico al termine della preparazione invernale. 108 i km totali del percorso, 1500 i metri di dislivello su un circuito di 35 km da ripetere per tre volte, impreziosito dall’ascesa finale verso il Santuario di Picciano, retto dai monaci benedettini dal caratteristico abito bianco, probabilmente il km più duro e affascinante di tutta la corsa. Due salite, la prima per i passisti, la seconda per gli scalatori, una discesa tecnica, falsipiani e pianura: gli ingredienti del ciclismo ci sono tutti sulle Colline Materane. Clemente il cielo, che salvo aver avvolto con una densa nebbia tutto il primo giro di corsa, non ha mai fatto cadere una goccia d’acqua sui corridori. Rigida la temperatura, resa sopportabile dall’assenza del vento.
PERCORSO BLINDATO - Tra le particolarità del circuito la messa in sicurezza di tutti gli incroci: pur rispettando le norme del codice della strada, infatti, il folto plotone ha potuto pedalare in tranquillità, in completa assenza di traffico grazie agli “angeli custodi” della Polizia Stradale, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale. «Abbiamo investito tutte le nostre energie e forse di più in questa gara – spiega il granfondista Tommaso Elettrico, team manager del Pedale Elettrico – basti pensare che l’ente con cui si è svolta la gara, lo CSEN, prevedeva premiazioni per fasce e noi siamo riusciti a farle per categorie. Questo è solo un dettaglio che vi spiega quanto ci crediamo in questa gara di casa, disegnata sui nostri percorsi quotidiani. Abbiamo messo su un banco di prova per tutti, in 35 km sono condensati esempi di tutti i terreni che un ciclista può trovarsi ad affrontare durante una gara. Ringrazio tutti per essere giunti così numerosi: è stata dura e sfiancante, ma ci avete riempito il cuore di gioia».
I PIU' NUMEROSI - Premiata come società più numerosa, con ben 14 atleti al via, la Voyager Bike Castel San Giorgio ASD, che è anche una di quelle provenienti da più lontano. Seconda per numero la Bikemania ASD (12 elementi).
MINUTO DI SILENZIO - Un minuto di raccoglimento, prima di partire, è stato osservato in memoria dei ciclisti materani Nunzio Pedicini e Mimmo Di Mauro (quest’ultimo devoto proprio alla Madonna di Picciano) e dello sfortunato Simone Martucci, vittima di un’assurda tragedia giovedì scorso a Noci. La cronaca della gara PROBLEMI AL VIA - Gara partita con circa 30 minuti di ritardo a causa della messa in sicurezza di due incroci pericolosi. Quando gli animi dei presenti si stavano scaldando è bastato l’intervento di Tommaso Elettrico che spiegava la particolarità delle misure di sicurezza adottate, per rasserenare i 340 al via. Primo giro di corsa particolarmente nervoso e incerto, in cui si è registrato l’attacco di Roberto Ciervo ai piedi della prima salita di giornata, quella per Monte Carbone. Il suo vantaggio massimo sul gruppo (25 unità) è stato di 1’30”. Salita regolare, quella sulla strada per la Selva, seguita da una discesa impegnativa che si rivelerà il punto chiave della gara. Sulle successive rampe verso il Santuario di Picciano, Ciervo veniva riacciuffato dal gruppo.
Le dichiarazioni dei protagonisti
ROBERTO CESARO - «Al secondo giro Vincenzo ha provato e gli avversi hanno tentennato. Io avevo un’ottima gamba così sono partito e sono rientrato su di lui e di comune accordo abbiamo continuato. Borrelli lo abbiamo staccato in discesa, è un avversario pericoloso e abbiamo deciso di tagliarlo fuori il prima possibile, altrimenti ci avrebbe dato filo da torcere. Vorrei fare i complimenti a Tommaso, spero che questa gara cresca sempre di più perché ha uno scenario bellissimo e merita tanto. Percorso perfetto, nessuna macchina, traffico zero, manto stradale discreto. Noi abbiamo fatto tre ore di macchina per venire qui, gli amici laziali qualcuna in più, ma vi assicuro che ne è valsa davvero la pena». VINCENZO PISANI - «Siamo venuti qui a Matera con una buona condizione. Strada facendo la corsa si stava innervosendo, c’erano parecchi scatti. A quel punto abbiamo pensato che più che difenderci conveniva attaccare, allora abbiamo provato a saggiare il polso degli avversari attaccando. Penso sia stato il momento giusto, perché li abbiamo presi in contropiede e non sono riusciti ad organizzarsi. Ci sono dei tratti in falsopiano, a volte anche controvento, dove bisognava impegnarsi più della salita. Questa è una gara che ci piace molto, ne è conferma il fatto che dopo la vittoria di Roberto (Cesaro, ndr) l’anno scorso, siamo tornati qui con piacere. Percorso ideale, chilometraggio giusto per valutare la gamba al termine della preparazione invernale». ANTONIO BORRELLI - «Ho provato in tutti i modi a restare agganciato a Roberto e Vincenzo, ma in discesa non me la sono sentita di rischiare, viste le mie passate esperienze. Ho perso l’attimo giusto e quando sono rimasto nel limbo, tra fuggitivi e inseguitori, ho pensato di mettermi al medio (ovvero lavorare su una frequenza cardiaca che consente allenamenti su lunghe distanze, ndr) e devo dirmi davvero soddisfatto del mio stato di forma se sono riuscito a tener testa agli arrembanti inseguitori alle mie spalle e a mantenere un bellissimo terzo posto». BARTOLO LUCARELLI - «Semplicemente grazie a tutti voi. A coloro che sono intervenuti dietro le quinte, al preziosissimo supporto delle forze dell’ordine, a tutti gli atleti che hanno pazientato per il piccolo ritardo in partenza. Organizzare e correre nello stesso evento non è cosa facile, ma ci tenevo tanto a ben figurare oggi, sotto l’uno e l’altro aspetto. Oggi il trofeo Colline Materane si è confermato a tutti gli effetti una gara degna del prestigioso calendario pugliese, dopo l’esperimento dello scorso anno. Vi aspetto qui a Picciano per l’edizione 2019, mentre già da ora vi posso dire che con questi presupposti visti oggi il 2018 agonistico sarà davvero scoppiettante».
Roberto Ferrante