Giro di Basilicata-Memorial Augusto Viggiani, ecco la prima tappa da Picerno a Filiano La 33°edizione del Giro della Basilicata-Memorial Augusto Viggiani è nel pieno del countdown: i preparativi si stanno intensificando per il comitato organizzatore del Nucleo Gioventù Potenza che, con professionalità ed impegno, ha riproposto in grande stile questo appuntamento agonistico allo scopo di promuovere e di rilanciare la vetrina per eccellenza del ciclismo juniores nazionale ed internazionale. La conferenza stampa di presentazione del Giro 2016 prevista per lunedì 5 settembre a Matera alle 11:00 (presso la sala Nelson Mandela del Municipio in via Aldo Moro) è un ulteriore step di avvicinamento allo svolgimento della 33°edizione che prenderà ufficialmente il via venerdì 8 settembre con la prima tappa da Picerno a Filiano per complessivi 93 chilometri (sabato 9 la seconda frazione da Potenza a Matera di 112,5 chilometri e chiusura domenica 10 con la Laurenzana-Nova Siri scalo di 105 chilometri).
Da Picerno, sede di partenza, è un percorso suggestivo, immerso tra le vicine montagne dell’Irpinia e il massiccio del Vulture in lontananza a fare da sfondo, che comprende la scalata ai 1135 metri del Passo delle Crocelle (la “Cima Coppi” del Giro della Basilicata 2016), i passaggi nelle località di Baragiano Scalo, Muro Lucano, San Fele (città di origine paterna del neo campione olimpico a cronometro Fabian Cancellara) e la conclusione a Filiano al termine di un circuito ondulato di 20 chilometri per una frazione inaugurale breve ma alla portata di chi vuole andare all’attacco anche da lontano.
PICERNO
Le origini di Picerno vanno fatte risalire al secondo secolo a.C., come attestano l'esistenza di ruderi e tombe risalenti a quell'epoca. L'intero paese fu pesantemente danneggiato dal terremoto del 1857, che sconvolse anche altri centri limitrofi. Una caratteristica delle vie del centro storico è costituita dai portali degli antichi palazzi nobiliari. Tra i vicoli è possibile ammirare la Torre Medioevale di forma cilindrica, che domina il borgo. Di notevole interesse storico-culturale è la trecentesca chiesa dell'Annunziata, con facciata in pietra di stile tardo-imperiale e con rilievi raffiguranti un'anfora, una donna e una famiglia. Sull'altare centrale vi è un tempietto, sorretto da due statue, ornato da figure di angeli e putti. La chiesa di San Nicola, ricostruita sui ruderi del castello medioevale nel 1700 e nel cui interno, a tre navate, sono custoditi una pala d'altare del sedicesimo secolo e pregiatissime opere lignee. Ebbero parte attiva i suoi abitanti durante i moti della Rivoluzione Partenopea (1799), soffocati nel sangue dalla restaurazione sanfedista. Le scale della cattedrale, su cui perirono il parroco Don Nicola e numerosi rivoltosi, furono il teatro di quel triste epilogo. E' uno dei centri lucani, con Potenza, Tito, Pignola, Vaglio e Trecchina, dove si parla il galloitalico, probabile frutto di migrazioni (tredicesimo secolo) di popolazioni provenienti dal settentrione d'Italia (Monferrato) che si fusero con le comunità locali (G. Rohlfs).
FILIANO
Il paese ha una particolare costituzione formata da un nucleo centrale e da 35 contrade sparse in 7 frazioni. Probabilmente il suo nome deriva dalla "filatura della lana", attività molto diffusa a causa dei numerosi allevamenti di pecore, esistenti sul territorio. Molto bella è la chiesa di Santa Maria del Rosario, costruita nel 1830, con interno ad una sola navata ed un altare in marmo. Poco fuori dall'abitato, sono state portate alla luce pitture rupestri che raffigurano scene di caccia con immagini di colore ocra e dimostrano che la zona è stata abitata fin dalla preistoria. Filiano è noto per la produzione di ottimi formaggi, in particolare del pecorino, apprezzato ovunque.