Dopo 2 settimane senza corse dove non è mancato qualche giorno di mare e qualche serata in discoteca, bisognava riattacare il numero e gettarsi nella mischia per tornare a fare quello che mi rende più felice:pedalare! Per rientrare di certo non mi sono trovato una corsa migliore come la Gran Fondo Majellonga. Dura impestata!! Ve lo faccio capire con un po' di numeri: 2.600 metri di dislivello in 150 km. Alla partenza non eravamo tantissimi ma vi posso garantire che c’era davvero tanta ma proprio tanta qualità. Non mancava nessuno tra coloro che settimanalmente si giocano le Gran Fondo del panorama Nazionale.
Pronti via, e la corsa si è subito infiammata con una mezz’oretta di scatti e controscatti sulla poca pianura che c’era nella prima parte del percorso. Tra uno scatto è l’altro", una fuga di 4 atleti di seconda linea si avvantaggia e allora non esito ad entrarci ; Stranamente mi lasciano andare senza problemi! Iniziamo a spingere di comune accordo e la fuga inizia a guadagnare quel che basta per fare le salite regolari senza sprecare troppe energie che servirebbero per un eventuale ricongiungimento che arriva appena Pio Calò e Antonio Borrelli approfittano di un buco per uscire dal gruppo e rientrare sulla nostra fuga. Mossa sbagliatissima e infatti i vari Krys, Maccanti e Mattioli non esitano a mettere le proprie squadre a tirare e da li a poco sarà nuovamente gruppo compatto.
Inizia la salita piu lunga di giornata: Passo San Leonardo e chiedo a Pio di forzare l’andatura visto che mi sentivo davvero in gran giornata e lui senza pensarci due volte si mette a completa disposizione fino a quando non iniziamo con i vari scatti. Rimaniamo in 5: Krys-D’Angelo-Torosantucci- Maccanti e il sottoscritto e dopo aver quasi terminato questa lunghissima asperità inizio a capire che nel mio organismo cè qualcosa che non và. Mi sento che le gambe si stanno svuotando e inizia a venirmi tanta fame. Insomma, quella crisi di fame inaspettata, eccola a pochi km dall’arrivo quando ormai il grosso era fatto. Cerco di reintegrarmi anche se sapevo che ormai è troppo tardi. Per completare il tutto, ci si mette anche una foratura (la quarta stagionale) che mi costringe a fermarmi e risalire in macchina più nervoso che mai.
Si conclude con l’amaro in bocca questa Gran Fondo ma con la consapevolezza di aver avuto ottime sensazione.
Tommaso ELETTRICO
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