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Back Sport e Medicina L'altro alimento Il ginocchio del ciclista

Il ginocchio del ciclista

Pesaro - Prima di parlare di dolore al ginocchio, dobbiamo fare una premessa sull’articolazione del ginocchio considerandolo un vero snodo e punto di carico della pedalata, considerando inoltre che è vincolato alla posizione del piede e del bacino. Nella pedalata l’articolazione del ginocchio è sicuramente quella maggiormente sollecitata. Dobbiamo considerare che la posizione del piede sul pedale e la posizione del bacino sulla sella possono influire positivamente o negativamente sul movimento del ginocchio. La forza che viene sollecitata dall’arto inferiore passa attraverso il ginocchio considerando che i muscoli della coscia creano una spinta e il pedale esercita una forza contraria che si oppone al movimento. Inoltre la relativa libertà di cui gode il ginocchio, non solo di piegarsi e distendersi, ma anche di essere ruotato e portato verso l’interno e l’esterno, può determinare importanti e frequenti di disturbi dati da sovraccarichi. Essendo il ginocchio un punto importante di carico del gesto atletico del ciclista, il dolore al ginocchio porta a periodi di stop che impediscono all’atleta di gareggiare e al cicloamatore una vera sofferenza e di conseguenza periodi di stop dall’attività ciclistica. Comunque i disturbi al ginocchio sono spesso causati da una errata posizione in bicicletta. In effetti la posizione ideale in bicicletta deve partire proprio mettendo il ginocchio nella condizione migliore per lavorare.

QUANDO PARLIAMO DEL GINOCCHIO COSA DOBBIAMO CONSIDERARE?

Partiamo dal fatto che il ginocchio è formato da due articolazione. Una formata dall’osso della gamba “tibia”, e dall’osso della coscia “femore”.  L’altra formata dalla rotula e dal femore. Tra il femore e la tibia troviamo i menischi, la cui funzione è quella di migliorare i rapporti di scorrimento tra le due ossa ed avere funzione di ammortizzazione cercando di limitare l’usura. Il ginocchio viene mosso dai muscoli della coscia. Il quadricipite femorale formato da 4 muscoli che si riuniscono in unico tendine( il rotuleo)  ha la funzione ha la funzione di estensore. Nella parte posteriore troviamo gli ischi-crurali formati da bicipite femorale, semitendinoso e semimembranoso che hanno la funzione di flessori. Nel ciclista i dissturbi si verificano principalmente nel tendine rotuleo e a carico del quadricipite in quanto principali strutture sovracaricate nel gesto motorio della pedalata. Nel ginocchio troviamo anche strutture legamentose (LCA,LCP,CM,CL e i menischi, ma che raramente creano problemi al ciclista. Si sono verificate diverse situazioni dove i ciclisti riescono a pedalare anche con una lesione legamentosa senza dolore o disturbi.

QUALI SONO LE PATOLOGIE PIU’ FREQUENTI?

DOLORE ROTULEO

L’articolazione femoro-rotulea è la  parte del ginocchio che più facilmente va incontro a problemi questo dipende dal sovraccarico cui va incontro l’articolazione durante la fase di spinta.
Il quadricipite quando distende il ginocchio schiaccia la rotula contro il femore e questa forza è tanto maggiore quanto più è piegato il ginocchio. La continua pressione ed il continuo sfregamento usura la cartilagine e determina dolori localizzati anteriormente e/o ai lati della rotula. In generale la zona dolente è più di frequente sul lato mediale della rotula.
Queste problematiche possono dipendere   da errate posizione sulla bici.  Sella troppo bassa, troppo avanti,. telaio troppo dritto?
Altre  cause predisponenti possono essere male allineamenti della rotula, che tende in genere a spostarsi verso l’esterno, oppure l’utilizzo di rapporti troppo lunghi ad inizio della preparazione e soprattutto programmi invernali di allenamento con i pesi che mirano al potenziamento del quadricipite.
Ricordiamo come  l’eccessivo carico rotuleo si ha quando si forza il ginocchio da una posizione di eccessiva flessione in estensione.  Questo ci deve fare riflettere nell’eseguire esercizi di potenziamento per il quadricipite che dovrebbero essere prevalentemente esercizi in cui il ginocchio lavora solo negli ultimi gradi di estensione.
Negli ultimi 30° gradi di estensione lavora difatti soprattutto una parte del quadricipite che ha la funzione di stabilizzare la rotula. Per curare e prevenire quindi questo tipo di patologia, chiamata “condropatia femoro-rotulea”, si deve correggere la posizione in sella, , e svolgere un intenso programma di rieducazione e potenziamento del ginocchio, facendolo lavorare negli ultimi 30° di estensione.

TENDINOPATIA DEL TENDINE ROTULEO E QUADRICIPITALE

Quando parliamo di tendine rotuleo è quel tendine situato al di sotto della rotula la cui funzione è quella di estendere la gamba sulla coscia. Il tendine del quadricipite è situato sopra la rotula ed unisce il muscolo quadricipitale alla rotula stessa. Il tendine avvolge la rotula e diventa tendine rotuleo che si inserisce sulla tibia. Come tutti i tendini , se vengono sovracaricati, possono diventare dolenti durante l’attività fisica e alla palpazione. La tendinopatia del tendine rotuleo e del  tendine del quadricipite hanno cause simili a quelle descritte per la rotula. Cause predisponenti possono essere un ginocchio varo o valgo. Un programma pesistico errato o una scorretta preparazione possono essere cause scatenanti. Altre cause possono essere ricercate nel periodo invernale-primaverile, quando i ciclisti gareggiano in condizioni atmosferiche pessime (pioggia, nevischio). In queste condizioni senza una adeguata protezione termica degli arti inferiori, i tendini (in particolare il rotuleo) subiscono un abbassamento ulteriore nella temperatura interna e una riduzione degli scambi nutritivi provenienti dai tessuti circostanti sottoposti a vasocostrizione. Ne consegue una sofferenza temporanea che si presenta con sintomi dolorosi dopo la gara o negli allenamenti successivi.

LE TENDINOPATIE HANNO TUTTE LA STESSA GRAVITA’?

Sicuramente no, perché per essere più precisi dobbiamo parlare di tendinite e di tendinosi. La tendinite vuol dire infiammazione del tendine e colpisce prevalentemente gli atleti. La tendinosi è una patologia cronica. Al contrario dell’infiammazione acuta, la tendinosi ha una insorgenza più graduale ed è caratterizzata da micro-lesioni ed un ispessimento del tendine. La tendinosi provoca sintomi simili alla tendinite.

Come viene fatta una diagnosi?


Il medico può essere in grado di determinare la diagnosi in base a segni e sintomi e a test clinici.Se la diagnosi non è chiara, potrebbe richiedere esami per escludere altre condizioni. I test e gli esami potrebbero includere:

  • Esame fisico. Il medico può applicare una pressione in diverse parti del ginocchio per determinare esattamente dove si trova il punto del dolore.
  • Raggi-X.
  • Ecografia.
  • Risonanza magnetica (MRI).


La tendinite rotulea richiede un trattamento  lungo. Il recupero potrebbe richiedere alcune settimane o mesi, se la lesione non è troppo grave, o fino a un anno o più per le persone che si sottopongono a un intervento chirurgico. La maggior parte delle persone affette da tendinite rotulea trovano sollievo con il trattamento conservativo.

Che tipo di trattamento può essere effettuato per curare un dolore al ginocchio?


inizialmente L'approccio è sempre  conservativo.  Il medico può suggerire diverse tecniche per ottenere questo risultato, tra cui:

  • Riposo. Riposo non significa rinunciare a qualsiasi attività fisica, ma evitare di correre e saltare oppure ridurre l’intensità dell’attività.
  • Regolazione meccanica del corpo. Un fisioterapista può aiutare a imparare a distribuire meglio la forza che si esercita durante l'attività fisica.
  • Stretching.
  • Rinforzo muscolare mirato. Un fisioterapista può raccomandare esercizi specifici per rafforzare ed equilibrare  i muscoli intorno ad esso.
  • Fisioterapia strumentale: tecarterapia, laser ad alta potenza
  • Mesoterapia locale con Fans o cortisonici
  • Terapia manuale: Massaggiare il tendine  può aiutare a favorire la guarigione del tendine.

Quando si deve pensare ad un intervento chirurgico?

Il tuo medico può prendere in considerazione un intervento chirurgico per la tendinopatia rotulea , se approcci meno invasivi non stanno aiutando dopo 12 mesi di trattamento.

La maggior parte delle persone che hanno avuto un intervento chirurgico per la tendinite rotulea sono in grado di riprendere la preparazione atletica in circa sei mesi. In alcuni casi, tuttavia, il recupero può richiedere fino a 18 mesi.

Ci sono altri approcci da tenere in considerazione?

Altri tipi di terapia possono fornire sollievo al dolore.  Questi metodi vanno presi in considerazione dal medico specialista  ed in modo accurato per singola patologia.

  • Infiltrazioni di acido ialuronico per quanto riguarda le condropatie, oppure gel piastrinico (PRP) sia per condropatie che per tendinopatie rotulee.

 

Fonte: Fisioradi Pesaro