Sabato 10 luglio oltre 3000 bikers solcheranno l’alta Val Pusteria, chi sul selettivo tracciato di 123 km e 3400 metri di dislivello, chi sul percorso più “morbido” di 60 km e 1570 metri di dislivello. È la 26.a edizione della celebre gara altoatesina e scorrendo l’albo d’oro saltano subito all’occhio nomi di tanti campioni, del mondo, europei, nazionali, ma è evidente che con tali numeri a calamitare l’interesse è la schiera di amatori che affrontano la Südtirol Dolomiti Superbike per poterla annoverare nel proprio palmares. Non importa la classifica o il tempo, quello che più interessa è l’ambìto titolo di finisher, oltrepassare quel traguardo mitico di Villabassa che molto ore prima è valso da partenza.
Poi c’è un anno da raccontare tutto quello che è successo nei primi chilometri, per districarsi nel gruppone salendo a lato della chiesa Mooskirche (Santa Maddalena a Moso), al km 14 a Maso Kurter quando si deve decidere se essere “macho” e allungare puntando verso San Candido seguendo il percorso marathon, oppure un biker “terrestre” e piegare per Dobbiaco affrontando il bivio per la 60 km girando a destra. Tante storie da raccontare, come l’interminabile salita che porta ai piedi della Croda Rossa, un affascinante spuntone delle Dolomiti di Sesto che si staglia in cielo. Non è il punto più alto della gara con i suoi 1925 metri, prima dell’arrivo l’altimetria a Prato Piazza segna 2040 metri. E lì in molti prendono la scusa di un selfie con le più belle cime della zona per prender fiato. Vi si arriva, con entrambi i tracciati, dopo aver accarezzato il Lago di Braies, il Lago di Landro e salutato in lontananza le Tre Cime di Lavaredo. Ma per ognuno che partecipa alla Südtirol Dolomiti Superbike ci vorrebbe un libro per raccontare le emozioni vissute.
La gara di “patron” Ploner è un evento da 4000 unità, quest’anno sono poco più di 3000 i concorrenti perché molti stranieri hanno preferito glissare l’invito causa Covid, anche tanti italiani non si sono potuti allenare o hanno ancora timore di stare nella massa, nonostante gli organizzatori abbiano predisposto un piano di sicurezza davvero importante. Per partecipare (iscrizioni aperte fino all’ultimo!) serve il green pass oppure un tampone che si può anche fare in loco, prenotandolo on line sul sito della gara. Mascherine e distanziamento sono previsti in funzione delle norme.
Dunque la Südtirol Dolomiti Superbike è una gara di massa, ma piace anche ai grandi campioni. Lungo l’elenco dei favoriti o di chi porta al collo medaglie pregiate. Uno di quelli che ritorna per fare tris è Hector Leonardo Paez. Lo vedremo con la maglia iridata addosso, e non è la prima per il colombiano che a Villabassa ha firmato l’albo d’oro nel 2016 e nel 2006. Si è sposato da poco e una vittoria in terra altoatesina la vorrebbe proprio mettere nuovamente nel suo palmares: “Mi ricordo di quando ho vinto la Dolomiti Superbike la prima volta, era una gara che non conoscevo. È stato bello vincere una prova così dura. Sono molto motivato e voglio fare bene sabato, indosso la maglia di campione del mondo che mi darà ulteriori motivazioni per dare tutto me stesso. Sarà una battaglia molto dura, perché oltre a me ci saranno altri atleti molto forti, è una gara lunga in cui sarà importantissimo riuscire a gestire al meglio le forze nel corso delle salite, che sono molto impegnative. Sarà una gara molto difficile. Ci sarà anche il mio compagno di team Diego Arias Cuervo, lui sta molto bene e lo ha dimostrato di recente. Sarà di grande aiuto averlo in gruppo perché cercheremo di fare, come sempre, gioco di squadra per provare a fare la selezione, poi che vinca il migliore.” Ovviamente la pensano diversamente i vari Martin Stosek (2019), Tiago Ferreira (2015), Periklis Ilias (2014), Kristian Hynek (2013), Alban Lakata (2012), Urs Huber (2008, 2010, 2011) e Roel Paulissen (2008), tutti bravi a “firmare” la “Dolomiti Superbike” e così anche gli azzurri Samuele Porro, Juri Ragnoli, Mattia Longa, Tony Longo, Christian Cominelli e Fabian Rabensteiner, per fare alcuni nomi. Katazina Sosna tra le donne è la favorita dei bookmakers, ma sono diverse le ragazze che puntano al podio.
La gara partirà di buon mattino, alle 7.30, e nel lungo serpentone ci sarà anche Thomas Widmann, assessore alla sanità della Provincia di Bolzano, ma soprattutto “senatore” della manifestazione. Come lui ad aver concluso le 25 edizioni fin qui disputate ci sono anche Emil Oberegger, Manfred Arnold e Peter Paul Laner. Widmann, soprattutto in questi tempi dominati dal Covid, di tempo per allenarsi non ne ha molto, si presenterà al via con nemmeno 800 km nelle gambe: “Voglio arrivare a tutti i costi – ha detto con veemenza – e farò ovviamente il percorso lungo!”
L’Alta Val Pusteria è pronta a riabbracciare i bikers, la Südtirol Dolomiti Superbike 2021 sarà davvero una grande festa. E per chi se la perdesse ci sarà la sintesi su Rai Sport, qualche giorno dopo. Stay tuned!