Il Mountain Bike Città dei Sassi è tornato. Dopo cinque anni di assenza dalle scene (attesa per alcuni), sette dall’ultima edizione nel formato “corsa in linea” la storica gara di ciclismo in fuoristrada, nata nei primi anni 2000 agli albori dell’exploit della mountain bike come disciplina, ha riportato i ciclisti sui sentieri della Murgia Materana.
E lo ha fatto con una veste inedita e del tutto rinnovata, con la consueta regia organizzativa dell’ASD Baser Matera e del presidentissimo Tommaso Barbaro, il supporto istituzionale del comune (in seno alle iniziative verso Matera 2019) e uno stretto partenariato con il tessuto industriale del territorio materano, in particolare con la Italcementi S.p.A., che ne ha ospitato la base logistica, la partenza e l’arrivo.
Complice il meteo sereno è tutto andato per il meglio in quella che si è rivelata una festa dello sport. Ad onor di cronaca l’unica nota stonata è stato il numero di partenti, di poco superiore alle cento unità, un fattore che necessiterà di analisi e che in prima battuta può dirsi legato alla contemporanea presenza di altri appuntamenti rilevanti in Puglia e a un certo timore di fondo per la difficoltà del tracciato.
L’idea alla base è stata quella di celebrare il matrimonio tra sport e cultura, mediante l’amore per il territorio: far conoscere la Murgia Materana equivale ad aprire ad ampie porzioni di paesaggio nuove opportunità, svincolandosi dalla logica del turismo “mordi e fuggi”.
Un anello di 24,5 km da ripetere due volte, composto di sentieri inediti, in modo particolare il SL 408, ricco di passaggi altamente paesaggistici ma tecnici ed impegnativi per le gambe. E al termine pasta party per tutti sui prati della cementeria e premiazioni. Assegnate anche due biciclette Bianchi a sorteggio, offerte dalla Italcementi S.p.A. Tutti gli elementi della mountain bike, compresa la velocità e l’agilità di guida sono valsi a comporre il puzzle di un redivivo trofeo Città dei Sassi, pronto a un salto di qualità per la già annunciata edizione 2019. Un anno che per Matera si preannuncia intenso anche sotto il profilo ciclistico.
È stato il veterano biscegliese Giuseppe Belgiovine (team Eurobike Corato) ad interpretare al meglio il tecnico percorso del 14° MTB Città dei Sassi. In fondo Belgiovine giocava praticamente in casa, atteso che si è sempre esaltato nella gara organizzata dalla Baser, sin da quando era poco più di un ragazzino, conquistando l’edizione 2008 (quando si correva ancora nei sassi) e le piazze d’onore di quelle successive, partite dal belvedere. Il biscegliese ha chiuso i 49 km sulla Murgia Materana in 2h17’50”, precedendo di 2” Gianfranco Bongermino (categoria M2 - Murgia Bike Santeramo) e di 2’21” Nando Bossis (categoria ELMT - Cyclonstore.it Conversano). Prima delle donne la giovanissima élite lucana Ilenia Matilde Fulgido (Ciclo team Valnoce) che ha onorato la gara pur essendo impegnata con gli esami di maturità. Ha preceduto Cristina Eleonora Valluzzi (W2) della Loco Bikers.
Nelle singole categorie sono saliti sul gradino più alto del podio l’andriese Domenico Abruzzese (Santa Marinella Cicli Montanini) tra gli élite, Rocco Barberio (Juniores – GS Fausto Coppi Acquaviva), Michele Guarnaccio (M1 - UC Rionero Il Velocifero), Gianpaolo Salatino (M3 - team Nocinbici), Bernardino Fina (M4 – Bici Club San Vito dei Normanni), Angelo Campanella (M5 – Cyclonstore.it Conversano), Eustachio Persia (M6 – ASD Baser Matera), Giuseppe Lazzazzara (M7 – GS Fausto Coppi Acquaviva), Francesco Laterza (UNDER 23 – Vejus).
Tante emozioni, ma soprattutto grande suggestione per un percorso tutto da scoprire, anche nella gara dedicata alla categoria dei cicloturisti, aperta a tutti i non tesserati. Al via in 40, tra essi, in maglia speciale-evento Bianchi Lee Cougan anche il direttore dello stabilimento materano della Italcementi e padrone di casa, Giuseppe Auriemma, con alcuni dipendenti amanti della mountain-bike. Ovvero il gruppo ispiratore che ha motivato e spinto Tommaso Barbaro a rigettarsi a capofitto nell’avventura organizzativa dopo anni di stop.
Primi al traguardo Giuseppe Mitidieri, Emanuele Pellegrino (ASD Baser) e Cosimo Venezia. Sulla Murgia Materana la natura e la storia hanno incontrato l’innovazione tecnologica: tra le pietre calcaree si sono sfidati anche i rider in sella alle biciclette con pedalata elettricamente assistita, la novità del settore a partire dal 2017. Portano a casa il 1° Trofeo Città dei Sassi “elettrico” Vincenzo Padula (Fascia 2) e Alessandro Bruno (Fascia 1).
LE DICHIARAZIONI DELLA CONFERENZA STAMPA
Tommaso Barbaro (ASD Baser Matera – organizzatore): «Alla fine della giostra sono i corridori coloro che hanno testata la gara e mi hanno dato delle gioie grandissime. Al passaggio del primo giro mi sono sentito tranquillo: tutto stava andando nel verso giusto. Me lo ha confermato Belgiovine al volo e allora per me, in quel momento è cominciata la festa. Non è semplice segnalare in sicurezza oltre 15 km di percorso dove non esistono alberi, paletti. È stato un duro lavoro, ma con tutte queste soddisfazioni, i biker, il direttore Auriemma, i complimenti per aver fatto una cosa esclusiva, ho fatto il pieno di meraviglia. Il percorso ha toccato delle zone impervie, difficili da raggiungere con altri mezzi (ottimi però anche per il trekking), ma con l’aiuto della mia testardaggine ci siamo riusciti. Credo che se non si è un po’ forte e un po’ “selvatico” come questa Murgia non si può nemmeno immaginare di disegnare un simile percorso. Queste le gioie, poi, ovviamente, se qualcosina è andata storta ci può stare e lavoreremo per migliorarla.
Io sono contento, con questo successo mi sono tolto qualche piccolo sassolino nella scarpa, riscattando l’unico mio insuccesso organizzativo in tanti anni di carriera. Forse proprio quella circostanza passata ha condizionato le presenze, forse c’erano troppi timori. Invece si è dimostrato un percorso valido per tutte le categorie, tutti i ceti e tutti i palati. Penso sia qualcosa di irripetibile, perché da Murgia dà colori e sensazioni indescrivibili».
Giuseppe Belgiovine (Team Eurobike Corato – vincitore): «Scaloni, salti, drop ce ne erano in quantità e la mia spalla ringrazia – scherza il biscegliese, che ha corso con un tutore per un infortunio cronico riacuitosi recentemente – Ma il percorso era veramente bello, molto caratteristico, con tutta la gravina e i sassi in evidenza. I single track e le arrampicate erano semplicemente mozzafiato, anche se per affrontare questo tracciato è necessario un bagaglio di competenze tecniche e non ci si può improvvisare (a meno di non optare per l’escursionistico non competitivo). Infatti qualcuno ha avuto inconvenienti tecnici, ma va benissimo così, il bello della mountain bike sono proprio le gare come questa. La location è ottima, con tanto parcheggio e prato per il pasta party. É stata davvero una bella gara, con un percorso perfettamente segnalato e tanti ristori (ben cinque). Tommaso ha dimostrato di aver saputo risolvere con tenacia i piccoli problemi degli anni passati».
Per la cronaca agonistica questa l’impresa del biscegliese rivissuta dalle sue vive parole: «La partenza era molto scorrevole, per i primi 5 km. Poi una volta imboccato il single track non lo si lasciava più per quasi 20 km, con pochi tratti d’asfalto per rifiatare. Come al solito io non prendo mai l’iniziativa, ma lascio fare agli altri e osservo. Subito ha attaccato De Gioia, e ho chiuso. Poi con Bongermino siamo riusciti a staccarlo, Bossis si avvicinato un po’ ma lo abbiamo tenuto a distanza di sicurezza. Gianfranco non sono riuscito a staccarlo e ci siamo giocati il trofeo Città dei Sassi in volata. E com’è noto allo sprint è difficile battermi».