Il mondo in una bici. Tutti a pedalare tra le colline ricamate da vigneti, in una domenica di sole, passione e (dolce) fatica. Prosecco Cycling è questa: un brindisi che non finisce mai, lo stile di un evento che sfida il tempo. Ventuno edizioni, ed è sempre come la prima volta.
In 2700, questa mattina, hanno partecipato all’attesa passerella tra le colline dell’Unesco. Un mondo in bicicletta con 26 nazioni e tre continenti (Europa, America e Oceania) rappresentati in Piazza Marconi a Valdobbiadene. Un evento a tutto tondo, in cui la passione per la bicicletta, libera dai vincoli di un esasperato agonismo, diventa volano per la valorizzazione del territorio, vetrina per la promozione di prodotti tipici, l’emozione di panorami che ogni volta offrono sensazioni diverse.
Prosecco Cycling è tutto questo, e molto di più. Uno sguardo rilassato sul mondo, da un osservatorio speciale come quello delle colline Unesco. Senza dimenticare l’impegno - condiviso con gli organizzatori del TD Five Boro Bike Tour di New York, del Cape Town Cycle Tour e della RBC GranFondo Whistler di Vancouver, tre fra gli eventi cicloamatoriali più partecipati al mondo – per le buone pratiche finalizzate alla salvaguardia dell’ambiente.
Per Giancarlo Moretti Polegato, accompagnato dalla moglie Augusta, l’entusiasmo è quello della prima volta, anche se il presidente di Villa Sandi è un assiduo frequentatore della Prosecco Cycling: “Ogni anno è un’emozione nuova. Pedalare tra queste colline è una gioia immensa. Il nostro territorio, per quanto noto, ha ancora bisogno di farsi conoscere nel mondo e la Prosecco Cycling, da questo punto di vista, ha molti meriti”.
Al suo fianco, per il primo brindisi di giornata, Fausto Pinarello: “P come Prosecco Cycling e P come Pinarello – ha detto il presidente di Cicli Pinarello -. Con la Prosecco Cycling abbiamo alle spalle un lungo percorso comune, sin da quando è nata la nostra granfondo, e da quest’anno ci siamo ulteriormente avvicinati diventando partner di un evento che rappresenta una realtà importante in un territorio sempre più centrale per il ciclismo”.
Applaudito anche Claudio “El Diablo” Chiappucci: “Ho perso il conto delle mie partecipazioni alla Prosecco Cycling. La festa inizia alla fine? Sì, perché qui gli ultimi sono protagonisti come i primi, ma in realtà stiamo festeggiando da giorni…”.
Il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese, in fascia tricolore, fa gli onori di casa: “Per la Prosecco Cycling è un’edizione da record. Lo dicono i numeri, ma non solo. La Prosecco Cycling si è ritagliata uno spazio tra gli eventi più significativi a livello internazionale, grazie all’esperienza di chi la organizza, alla bellezza dei luoghi e all’impegno verso la sostenibilità ambientale”. Intervenuto anche Franco Adami, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG: “Tremila produttori, 190 cantine, ottomila ettari di vigneti: chi pedala oggi metterà lo stesso sudore, la stessa fatica, la stessa passione di lavora tra queste colline. Noi aspettiamo tutti”.
Alle 8.30 in punto, lo start. Un’apoteosi. Coriandoli. Il tricolore disegnato in cielo dal triplano della Jonathan Collection. Il “Nessun dorma” di Luciano Pavarotti, la colonna sonora che accompagna le prime pedalate, già in leggera salita, per lasciarsi alle spalle Piazza Marconi. E poi, subito, “Volare”. La colonna sonora ideale di una domenica indimenticabile. Nel gruppo anche i partecipanti al Prosecco Cycling Gravel Contest, la corsa su strade bianche che anche quest’anno, per la terza volta, su un tragitto ridotto di 71 km, ha accompagnato la tradizionale prova su asfalto.
Tutti insieme, ma senza fretta. Perché alla Prosecco Cycling, dove da tempo è favorita la partecipazione delle bici a pedalata assistita e i partecipanti non hanno neppure il numero appeso alla bici (“Solo il nome, perché da noi nessuno è un numero”, spiegano gli organizzatori), la lentezza non è una debolezza, ma una virtù. Chiedere, per conferma, a chi, in cima all’iconico Muro di Ca’ del Poggio, si è fermato, piede a terra, per onorare il classico ristoro con Prosecco e scampi: ne sono stati serviti 250 kg. Quasi nessuno, nel perfetto spirito della Prosecco Cycling, ha tirato dritto. Idem per le altre soste gourmet: a Refrontolo e a Falzé di Piave, dov’è stato addirittura servito il classico spiedo dell’Alta Marca.
Nel gruppo, mai troppo veloce, festa doppia per 12 atleti, nove uomini e tre donne: Giovanni Pietribiasi (Panozzo; Junior), Giulio Pelucca (MrBike Team; Senior 1), Matthias Mayr (Senior 2), Daniele Reghellin (Asd San Vito di Leguzzano; Veterani 1), Sergio Gianola (Comola Bikaffe 36; Veterani 2), Davide Ferrari (Asd Argon 18 Hicari Team Max; Gentleman 1), Giuseppe Bovo (S.C. Formigosa; Gentleman 2), Gabriele Guarini (New MT Bike; Super Gentleman 1 ), Antonio Villa (Asd Bindella; Super Gentleman 2), Giorgia Bandini (Pink Wawe Team; Women 1), Federica Baldassatici (Team Stefan; Women 2), Gloria Gandini (Asd America Sport; Women 3). Sono loro i vincitori di categoria della particolare sfida basata sul tempo di percorrenza di tre salite cronometrate (Zuel di Qua, Ca’ del Poggio e Collalto) che i partecipanti alla Prosecco Cycling hanno incontrato lungo i 100 km di un percorso spettacolare, con 1400 metri di dislivello, che ha toccato i 15 Comuni della Docg.
Con il suo agonismo divertente e mai banale, Prosecco Cycling è anche l’esaltazione del perfetto spirito di squadra. I modenesi del Gs Sportissimo, come già l’anno scorso, si sono imposti nella speciale classifica a squadre che ha premiato la squadra capace di piazzare sul traguardo più atleti nell’arco di 30”: ben 56 i ciclisti arrivati in gruppo. Alle loro spalle CIA Treviso (43) e il Team Armistizio (38).
Il Team Tartaruga, a dispetto del nome, si è aggiudicato la classifica “Fun Team”, riservata alle squadre più veloci che sono riuscite a piazzare sul traguardo almeno cinque ciclisti nell’arco di 30”. Giunta sulla linea d’arrivo in 2h13’19” (tempo del quinto classificato della squadra), il Team Tartaruga ha conquistato il gradino più alto del podio con Michele Pastro, Stefano Battiston, Fabiana Ugotti, Cristian Parisotto e Mattia Gemin. Argento per il Gruppo Ciclistico Arcade (2h17’16”) e bronzo per il Bike Team Fontanelle (2h18’30).
Una domenica indimenticabile anche per Peter Pellicano, arrivato da Main Beach, Queensland, Australia, premiato come ciclista proveniente da più lontano, e per i veneziani del MTB Mania Team, autori di una coreografia tutta all’insegna del tricolore, a cui è stato assegnato il riconoscimento We2gether Team.
Due premi speciali, infine, per gli estoni del Tartu Team, vincitore della classifica Maglia Nera, come squadra più lenta sulle tre salite cronometrate, e anche ultima arrivata sul traguardo di Piazza Marconi, dove ha trovato una grande torta, l’abbraccio del sindaco Fregonese e tanti applausi. Perché alla Prosecco Cycling sono tutti davvero vincitori. E chi arriva ultimo, lo è anche un po’ di più.
Conclusa la corsa, appuntamento a Villa dei Cedri, dove i ciclisti, a proposito da valorizzazione dei prodotti del territorio, sono stati accolti dalla degustazione del tiramisù, un momento di assoluta dolcezza dedicato al dessert trevigiano per eccellenza, accompagnato dall’immancabile bicchiere di Prosecco Docg. L’ultimo brindisi di una domenica da ricordare, anche grazie all'impegno delle oltre 1100 persone di servizio che hanno garantito ordine e sicurezza sulle strade.
“I partecipanti sono cresciuti di oltre il 20% in due stagioni, realizzando un indotto importante per il territorio - commenta Massimo Stefani, executive manager della Prosecco Cycling -. Penso ai 700 stranieri arrivati a Valdobbiadene per partecipare all’evento e ai 1700 ospiti tra ciclisti e accompagnatori registrati dalle strutture ricettive. Le nostre colline sono ormai accreditate tra le principali destinazioni del cicloturismo mondiale. Dietro questo successo ci sono contatti a livello internazionale e tantissimo lavoro. Abbiamo avuto il merito di crederci sempre e oggi, anche grazie all’adozione di un format organizzativo assolutamente originale, raccogliamo i frutti”. Sipario. E appuntamento al 2025 per un altro brindisi infinito.
Press Officer - Mauro Ferraro