“Scendevo in bici dalle parti di Faetano, nella Repubblica di San Marino, eravamo in discesa, quando ad un certo punto un gruppo di ciclisti, a bordo strada, mi supplicano di fermarmi. Avevano un copertone lacerato, non sapevano come proseguire. Erano tedeschi, ma parlavano un buon inglese. Gli diedi una mano, facendo ricorso alla mia esperienza di cicloamatore, e gli indicai il negozio specializzato più vicino. Ma pedalando verso casa, elaborai quell’idea che adesso, dopo quasi quattro anni, sono qui a raccontarvi”.
Filippo Grandicelli è un fiume in piena. Pesarese, di professione guida cicloturistica del rinomato bike hotel “Belvedere” di Riccione, si è inventato una seconda attività professionale alla soglia dei cinquant’anni, in maniera casuale ma con una tenacia frutto di tanti anni passati a “menare” sui pedali. Ha registrato il marchio “Bike Point Sos”, che riunisce bar, ristoranti e strutture ricettive predisposte all’assistenza ai ciclisti, con strumentazione utile a riparare un guasto meccanico, e con la vendita di accessori e gadget necessari alla pratica ciclistica, come camere d’aria, copertoni, bombolette “gonfia&ripara” ed altro ancora.
“Ho iniziato come cicloamatore, facendo anche qualche gara – racconta Filippo -. Poi, per vicissitudini personali, ho avuto l’opportunità di trasformare l’andare in bici in un vero e proprio lavoro, accompagnando i cicloturisti ospiti del bike hotel Belvedere sui percorsi classici del nostro entroterra. Lì ho capito che la bicicletta non era solo uno strumento di benessere e di competizione, ma soprattutto uno straordinario veicolo di turismo. Non era necessario, in sostanza, allenarsi sempre a tutta, chiedere il massimo dal proprio fisico, ma si poteva pedalare ammirando il panorama, scattando una foto, fermandosi a bere un buon caffé con i propri amici. Quindi, la sosta al bar diventava la meta di ogni giro in bici, anche perché il bar è l’unico luogo sempre aperto, senza orari, un riferimento che chi è per strada può avere ad ogni ora del giorno”.
La rete dei bike point è quanto di più semplice si possa immaginare: bar, ma anche ristoranti oppure bed&breakfast o pensioni, hanno cominciato a desiderare il “bollino giallo” che, sulla porta di ingresso, contraddistingue il luogo idoneo ad una sosta in bici. “Di fatto ho creato una mappa, dando alcune coordinate di servizio agli esercenti che via via mi chiedevano di entrare nella rete dei Bike Point Sos – spiega -. Ho preparato un kit con una serie di attrezzi e strumenti necessari ad intervenire sui più comuni guasti meccanici che possono capitare durante una uscita in bici da corsa o mountain bike. Il barista può acquistare il kit direttamente dal mio sito, mettendolo poi a disposizione nel proprio locale. Ho allestitito un sito internet, www.bikepointsos.it, nel quale è pubblicata la mappa degli esercenti convenzionati e, attraverso la compilazione di un modulo, è possibile chiedere informazioni, acquistare il kit e affiliarsi alla rete”. Questo sito, annoverando attualmente un centinaio di esercenti convenzionati, è consultatissimo dagli stessi cicloturisti, che nel momento del bisogno, possono facilmente cercare il bike point più vicino.
Si direbbe “tutto è compiuto”, ma Grandicelli non si accontenta della rete già creata e brandizzata: già sogna qualche nuova frontiera da esplorare, a vantaggio di chi ama le due ruote a pedali: “Lancio una provocazione – ribatte Filippo -, chissà che qualcuno di importante non ci legga. Cosa ce ne facciamo delle tante Case Cantoniere disseminate sulle strade di competenza Anas? Questi locali facilmente identificabili perché tinteggiati di rosso, potrebbero diventare luoghi di sosta, magari anche di pernottamento frugale, rappresentando un segmento importante per il cicloturismo e, in generale, per il turismo italiano. Secondo me è importante partire da ciò che c’è, magari riconvertendolo”.
Proposta intrigante, ma nel frattempo? “Sto cercando di allargare la rete dei bike point inglobando non solo bar ma anche strutture ricettive, che potrebbero essere gli stessi bike hotel. Del resto, essere georeferenziati in una mappa va a vantaggio di chiunque, perché i turisti non seguono tutti gli stessi canali promozionali”.
C’è da scommettere che da qui a pochi anni la rete dei Bike Point Sos crescerà, diventando qualcosa che, adesso, nemmeno lo stesso Grandicelli immagina. Nel frattempo, oltre a pedalare, sarà bene continuare a dare linfa a nuovi progetti.
Pierpaolo Bellucci
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