Definire Martina Alzini, 17 anni lo scorso febbraio, un grandissimo talento non è sopra le righe. Oggi, al mondiale che si è concluso a Gwang Myeong, in Corea, la ragazzina di Legnano ha vinto la medaglia d’argento dell’omnium olimpico, la specialità multipla che esprime meglio di ogni altra la completezza del bagaglio tecnico e l’eclettismo del pistard. Risultato storico per l’Italia, al pari dell’argento conquistato dalla stessa Alzini nell’inseguimento a squadre insieme a Claudia Cretti, Maria Vittoria Sperotto e Daniela Magnetto Allietta.
La gioia per lo splendido risultato è però offuscata dal fatto che mai come questa volta si può parlare di un oro letteralmente soffiato “a tavolino” dalle mani della più meritevole. Infatti, la Giuria ha annullato all’azzurra i cinque punti dell’ultimo sprint perché avrebbe deviato dalla sua linea. Questione di centimetri, non rilevati invece all’australiana Macey Stewart, incorsa nello stesso difetto, che si vede così assegnato il titolo a parità di punti (205) con l’azzurra. Avrebbe pesato l’ammonizione subita in precedenza da Martina al quarto sprint dopo il rientro da una caduta che l’ha vista coinvolta con la danese Dideriksen e la tedesca Klein, poi squalificate.
La decisione della Giuria è stata subito contestata dal clan italiano e resta un interrogativo pesante in merito. Peccato, fino a quel momento l’azzurra stava coronando un autentico capolavoro. Uscita terza al giro di boa delle tre prove iniziali, Martina aveva vinto la quarta e quinta prova (500 metri e giro lanciato) portandosi in testa alla classifica con quattro lunghezze sulla danese Dideriksen e otto sull’australiana Stewart. Restava la corsa a punti, specialità che Martina interpreta molto bene. Poi è andata come è andata.
Senza questo verdetto a tavolino la trasferta italiana in Corea del Sud sarebbe finita in piena gloria. I giovani azzurri escono comunque a testa alta e con la consapevolezza di poter competere al massimo livello. L’ultima giornata ha offerto anche il quarto posto di Elena Bissolati nella finale 1-6 del keirin vinta dalla belga Nicky Degrendele davanti all’australiana Courtney Field, mentre Miriam Vece si aggiudicava la finalina dal 7° al 12° posto.
Nel madison sesto posto per Gianmarco Begnoni e Attilio Viviani. Titolo alla Nuova Zelanda (Regan Gough, Luke Mudgway), argento alla Germania (Marc Jurczyk, Manuel Porzner), bronzo al Portogallo (Ivo Emanuel Oliveira, Rui Filipe Oliveira).
Infine, vittoria a sorpresa del coreano Jeone Park nella velocità individuale, per il giubilo del pubblico di casa, davanti al francese Sebastien Vigier, mentre l’australiano Dean Braeden ha lasciato giù dal podio l’altro francese Benjamin Gil.
LA DICHIARAZIONE DI SALVOLDI - "Ci hanno privato della gioia di esultare per un risultato bellissimo – dice il CT Salvoldi –. In modo inspiegabile e con una decisione che secondo noi è priva di fondamento, la giuria ha tolto i punti dell’ultimo sprint a Martina e la possibilità di conquistare l’oro. Abbiamo dovuto accettare la decisione, anche se per me Martina oggi ha vinto. La sua medaglia è un risultato di grosso spessore che conferma il suo talento.” – dice Salvoldi che sottolinea anche la buona performance delle azzurrine Bissolati e Vece nel keirin - “Sono molto soddisfatto di questi buoni risultati a conferma delle ottime attitudini delle atlete nelle discipline veloci”.
OMNIUM DONNE
4^ prova 500 MT: 1. Martina Alzini (Ita) 36”711, media 49,032; 2. Soline Lamboley (Fra) 36”788; 3. Lisa Klein (Ger) 37”020; 4. Macey Stewart (Aus) 37”156; 5. Amalie Dideriksen (Dan) 37”501; 6. Nao Suzuki (Giap) 37”860; 7. Jesse Vandenbulcke (Bel) 37”890; 8. Holly Edmondston (Nzl) 37”897; 9. Bobae Kim (Cor) 37”972; 10. Kristina Selina (Rus) 38”140.
5^ prova giro lanciato: 1. Martina Alzini (Ita) 19”871, media 60.329; 2. Macey Stewart (Aus) 20”101; 3. Soline Lamboley (Fra)) 20”107; 4. Lisa Klein (Ger) 20”345; 5. Amalie Dideriksen (Dan) 20”445; 6. Holly Edmondston (Nzl) 21”047; 7. Kristina Selina (Rus) 21”079; 8. Bobae (Kim Cor) 21”092; 9. Jesse Vandenbulcke (Bel) 21”098; 10. Nao Suzuki (Giap) 21”500.
6^ prova corsa a punti e CLASSIFICA FINALE: 1. Macey Stewart (Aus) 205; 2. Martina Alzini (Ita) 205; 3. Soline Lamboley (Fra) 181; 4. Holly Edmondston (Nzl) 158; 5. Jesse Vandenbulcke (Bel) 145; 6. Kristina Selina (Rus) 140; 7. Nao Suzuki (Giap) 127; 8. Ekaterina Knebeleva (Uzb) 97; 9. Ana
MADISON UOMINI
1. NUOVA ZELANDA (Regan Gough, Luke Mudgway) p. 12; 2. GERMANIA (Marc Jurczyk, Manuel Porzner) p. 11; 3. PORTOGALLO (Ivo Emanuel Oliveira, Rui Filipe Oliveira) p. 9; 4. AUSTRALIA (Callum Scotson, Sam Welsford) p. 5; 5. FRANCIA (Corentin Ermenault, Valentin Madouas) p. 4; 6. ITALIA (Gianmarco Begnoni, Attilio Viviani) p. 4; 7. SVIZZERA (Patrick Muller, Nico Selenati) p. 2; 8. SPAGNA (Marc Ferriol Buades, Xavier Sanchez Canellas) p. 2; 9. BELGIO (Bryan Boussaer, Robbe Ghys) p. 1; 10. COLOMBIA (Ignacio Javier Montoya, Andres Wilmar Paredes) p. 0.
KEIRIN DONNE
FINALE 1-6: 1. Nicky Degrendele (Bel); 2. Courtney Field (Aus); 3. Doreen Heinze (Ger); 4. Elena Bissolati (Ita); 5. Emma Hinze (Ger); 6. Yeonhee Jang (Cor)
FINALE 7-12: 7. Miriam Vece (Ita); 8. Seokran Kim (Cor); 9. Sheridan Spark (Aus); 10. Anna Kozinova (Rus); 11. Catherine Wernimont (Bel); 12. Julita Jagodzinska (Pol).
VELOCITÀ INDIVIDUALE UOMINI
FINALE 1-2: 1. Jeone Park (Cor); 2. Sebastien Vigier (Fra)
FINALE 3-4: 3. Braeden Dean (Aus); 4. Benjamin Gil (Fra)
FINALE 5-8: 5. Alexey Nosov (Rus); 6. Sergey Gorlov (Rus); 7. Marco Bravo (Ecu); 8. Shih Feng (Kang Tapei)
Ufficio Stampa Federciclismo