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Mondiali Pista 2022: inseguimento femminile sul tetto del mondo e argento per il quartetto maschile

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Storico e spettacolare oro per il quartetto dell'inseguimento femminile, che nella finale che chiude il programma odierno dei Mondiali di Pista a Parigi ha battuto la Gran Bretagna, segnato il nuovo record italiano (4'09"760) e, soprattutto, portato l'inseguimento femminile sul tetto del mondo. Un titolo che non avevamo mai vinto e che compensa ampiamente il dispiacere aver visto sfilare la maglia iridata dalle spalle dell'inseguimento maschile.

Nella prova decisiva Marco Villa ha schierato il quartetto già protagonista in occasione delle qualificazioni: Elisa Balsamo, Chiara Consonni, Vittoria Guazzini e Martina Fidanza. Le azzurre partono subito forte, accumulando oltre un secondo di vantaggio già nel primo chilometro di gara. Le britanniche non rientreranno più in gara. Al termine del secondo giorno di gare il medagliere dell'Italia sale così a 4 medaglie: 2 ori e 2 argenti.

E' stato un percorso lineare quello delle italiane che nel pomeriggio si erano imposte in modo netto contro l'Australia e che hanno tremato solo nella fase iniziale della penultima sfida, a causa di una falsa doppia partenza. Attimi da gestire con particolare attenzione per non rischiare inutili nervosismi.

Tutto si è però risolto al meglio con le azzurre che hanno fornito ancora una prova convicente.

La parola alle protagoniste, in lacrime, subito la linea d'arrivo dove ad hanno trovato l'abbraccio di famigliari e fidanzati: "Un sapore speciale questa maglia iridata - afferma Vittoria Guazzini - (per lei anche quella U23 in Australia a cronometro). Un doveroso ringraziamento va a tutto lo staff e a Marco Villa". Sulla prova: "Siamo partite molto forte, perchè le inglesi erano competitive, ma ci siamo attenute alla tattica, seguendo i nostri tempi". I momenti più difficili del torneo. "La doppia falsa partenza della semifinale, avevo paura della squalifica. Un momento complicato. Poi alcuni momenti in cui andava gestita la tensione di alcuni singoli".

Per Elisa Balsamo un'altra maglia iridata che sostituisce quella su strada. "Lascio una maglia e grazie a queste ragazze ne indosso un'altra. 2 successi differenti ottenuti con un lavoro di team super".

 

Quartetto Donne

 

Chi ha sofferto maggiormente, in finale, è stata Chiara Consonni: "Quando Guazzini apre il gas si fa veramente fatica a starle a ruota. Ad un certo punto stavo per mollare, ma non potevo. Questo risultato è frutto di tanti sacrifici". Per Martina Fidanza la seconda maglia in 2 giorni. "Nom mi sembra vero, difficile descrivere questa situazione". Martina Alzini: "In finale ero a bordo pista, ma l'ansia che ho provato è stata. peggio di chi era in gara. Ho pianto tutte le mie lacrime".

Ad applaudiere gli azzurre era presente anche il Presidente FCI, Cordiano Dagnoni, con il Segretario Generale, Marcello Tolu.

Il bilancio di giornata è del CT Marco Villa alla sua prima esperienza iridata ad un Mondiale alla guida delle donne: "Direi buona la prima. Peccato per il quartetto uomini con cui abbiamo lasciato qualcosa per strada. Ora sarà importante analizzare e capire dove c'è margine per recuperare". Tornando alle donne: "Non era facile nemmeno per me trovare la giusta quadra con le ragazze. Si usano diversi rapporti e carichi di allenamento. Sorpattutto negli ultimi mesi il quartetto è però arrivato ad eccellenti tempi. Questo team può fare molto bene anche negli anni a venire".

I prossimi step: "Fino a domenica ci sono gare e, soprattutto nelle discipline olimpiche, vogliamo far bene. Domani c'è l'inseguimento individuale, l'omnium e poi il chilometro con Boscaro e Bianchi. Ragazzi giovani e con ottime doti".

 

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Arrivano ancora medaglie per il ciclismo su pista ai Campionadi del Mondo su pista di St Quentin, Parigi. Sono quelle del quartetto maschile (Ganna, Milan, Consonni e Moro) e di Rachele Barbieri nell'Eliminazione.

La giornata è vissuta sulla lunga attesa della prova maschile con gli azzurri che dovevano difendere la maglia di campioni del mondo conquistata un anno fa a Roubaix. La prova ha vissuto su un lungo testa a testa con i britannici Vernon, Wood, Bigham e Hayter che hanno chiuso in 3.45.829. Per gli azzurri un gap di 0,422 al termine di una prova tiratissima in cui l'Italia non è riuscita nella consueta rimonta.

La terza posizione è andata alla Danimarca (3.46.721) che nell'ultima fase ha fiaccato la resistenza dell'Australia (3.48.127).

Subito dopo la linea d'arrivo è parsa subito evidente l'incredulità degli inglesi che, trascinati da un grande Hayter, sono riusciti in una grande impresa all'insegna della solidità fisica a psicologica. Infatti il trenino italiano era arrivato a meno 2 giri ad avere uno svantaggio di 0,290" e pareva avviato alla consueta rimonta. Il dopo gara è stato all'insegna del fair play con gli azzurri che si sono complimentati in modo sincero con gli avverari.

"Abbiamo dato tutto quello che si poteva dare e loro sono stati bravissimi - il commento unanime - ci sarà tempo per analizzare meglio la prova, ma siamo decisamente soddisfatti di noi stessi".

Il primo a parlare è Pippo Ganna: "Penso al nostro percorso fatto in anni e a questo argento ottenuto credo sia una grande cosa". Il piemontese risponde così a chi gli chiede della sua prestazione. "Avevo lavorato su intensità più basse per il record dell'ora, ma questo risultato ci soddisfa è stata una bella sfida. Ora penso solo a riposarmi e questa sera festeggeremo tutti assieme in hotel".

Il più fresco dopo l'arrivo pare essere Jonathan Milan. Il friulano rivela di essere arrivato nel finale ancora con qualche energia. "Sono arrivato alla seconda tirata con ancora qualche forza, forse un mio errore, avrei potuto dare di più. Purtroppo la rimonta non è riuscita. Peccato. Non sempre si vince nello sport e nella vita". Milan in questa gara ha sperimentato il ruolo di primo al lancio. "Questa nuova posizione mi è piaciuta. Ringrazio Lamon per i numerosi consigli dati relativi alla gestione dello sforzo". Un commento sul fatto che il calendario fitto non ha permesso agli azzurri di preparare l'appuntamento. "Siamo arrivati pronti, forse gli altri hanno avuto la possibilità di effettuare qualche ritiro collegiale in più, ma non recriminiamo".

Simone Consonni è sempre molto lucido nelle sue analisi e spiega il suo punto di vista. " Diciamo che siamo abituati a queste sfide adrenaliniche. I britannici hanno pedalato davvero molto forte. Ma dobbiamo essere orgogliosi di esserci confermati ai vertici della specialità. Siamo un bel gruppo, noi stradisti faciamo del nostro meglio per assicurare il nostro appoggio alla Nazionale. Ho corso tanto su strada in questo ultimo periodo, ieri Villa mi ha risparmiato, oggi non sapevo nemmeno io quale potesse essere il mio rendimento. Ma ho dato tutto me stesso, come i miei compagni, e il nostro impegno è quello di puntare dritti verso Parigi 2024".

Anche Manlio Moro, debuttante di soli 20 anni, altro friulano del gruppo, ha ben impressionato per solidità. "Per me un debutto importante, anche quando sei qui non ti vuoi certo accontentare. Gli inglesi non hanno mai mollato".

 

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ELIMINAZIONE: L'Argento di Rachele Barbieri è frutto di una prova generosa, coraggiosa e all'insegna dell'istinto. La modenese è stata sin qui protagonista di un'annata ampiamente positiva con 4 medaglie ai Campionati Europei di Monaco (nessuno come lei) a cui si somma quella di oggi per un totale di 5.

Barbieri è stata preceduta dalla belga Lotte Kopecky favorita per la vittoria finale. Kopecky si è imposta addirittura per distacco nonostante l'azzurra abbia dato il massimo per rimanerle attaccata. Chiude il podio l'americana Jennifer Valente, medaglia di bronzo.

“Non voglio fermarmi mai. Sono molto contenta di questa stagione che non mi aspettavo così ricca. Sono arrivata qui in condizione. Non sarà l’ultima gara di questo mondiale perché sabato correrò la madison con Chiara Consonni. Dopodiché ci sarà un po’ di riposo penso anche meritato". Tornando alla prova odierna. "C’è un po’ di rammarico perché il secondo posto brucia. Ero qua per giocarmi la maglia, però ho trovato Lotte che è stata più forte".

Sul tentativo di allungo finale: “In quel momento è stata la prima cosa che mi è venuta in mente, mi dicono sempre di seguire più l’istinto e di rischiare di perdere per provare a vincere: così è stato. Magari tornassi indietro non lo rifarei o magari sì, non lo so".

Sulla mancata partecipazione al quartetto femminile: “Tiferò certamente per le mie compagne. Mi dispiace non essere lì con loro e giocarmi la maglia, ma è comunque stato un lavoro che abbiamo creato insieme. Anche se non partirò con loro mi sento parte della squadra. Tiferò tantissimo".

Domani saranno in gara: Davide Boscaro e Matteo Bianchi nel chilometro, Elisa Balsamo nell'Omnium, Jonathan Milane. Filippo Ganna nell'inseguimento individuale, Michele Scartezzini nella corsa a punti.