Martina Fidanza è campionessa del mondo nello Scratch ed il quartetto (Ganna, Milan, Moro e Lamon) maschile va in finale contro la Gran Bretagna dopo aver battuto la Francia. Il bilancio di giornata, al Velodrome National di St Quentin, è impreziosito dal primo posto dell'altro quartetto, quello donne (Balsamo, Consonni, Fidanza e Guazzini) che fa segnare il miglior tempo (4:11.011).
Partiamo però dalla medaglia d'oro, il 122° metallo per la FCI nel 2022. La bergamasca si è imposta al termine dei 40 giri di pista ed ha così dato un potente calcio alla sfortuna che nell'ultimo anno l'ha colpita sotto forma di Covid, ablazione cardiaca e frattura alle vertebre.
Una gara apparentemente semplice per Fidanza che ha corso sulle ali della leggerezza di chi non aveva nulla da perdere, nel senso che un titolo mondiale di specialità, lei, lo aveva già nel palmares. Una prova in controllo, senza spreco di energie in cui ha saputo risalire il gruppo con consumata maestria a 10 giri dall'arrivo. Si è posizionata nella parte alta della pista e ha continuato a guadagnare posizioni e, ai meno 2 dall'arrivo, si è lanciata in un allungo risultato poi essere irresistibile. Sulla linea d'arrivo un urlo liberatorio e tante lacrime. Alle sue spalle l'olandese Maike Van Der Duin e la britannica Jessica Roberts.
Unico amuleto dichiarato lo smalto verde smeraldo, mentre l'adesivo di campionessa del mondo sul telaio della bici era stato coperto.
"E' stata una gara che desideravo rivincere in un'annata difficilissima - racconta Fidanza trattenendo a stento le lacrime - Quest'anno ne ho passate di tutti i colori. Dopo aver vinto il mondiale 2021 (a Roubaix) ho avuto mio padre Giovanni in ospedale, poi il Covid e l'ablazione, la rottura delle vertebre oltre ad un periodo di malattia. Oggi è come tornare all'apice perchè le persone si dimenticano in fretta di quello che hai conquistato. Invece ho creduto tanto in me stessa e ringrazio chi mi è stato vicino: Le Fiamme Oro, la Nazionale, la squadra, la mia famiglia e il mio ragazzo".
Cosa aspettarsi ancora dal suo Mondiale è presto detto: "Sono venuta qui per fare bene con il quartetto. Oggi abbiamo ottenuto la prima qualifica. E' il nostro grande obiettivo e lotteremo fino all'ultimo per fare bene".
SERATA MAGICA: Poco dopo sono stati gli uomini a scendere in pista per un confronto senza storia con la Francia che a meno 3 giri dal termine si sfalda completamente. Ora sarà una sfida per l'oro contro i britannici che hanno battuto la Nuova Zelanda.
Sono Marco Villa e Filippo Ganna a commentare le prove, partendo dal CT: "Dopo la prova del pomeriggio abbiamo capito di aver commesso alcuni errori, rimediando. In particolare avevo notato un rallentamento in una fase di gara con Lamon in cui aveva tenuto la tirata lunga, ma è bastato parlarci per sistemare il tutto. Rimanere in questo quartetto non è facile e qundi è stato bravo". Alcune considerazioni su Pippo Ganna. "Pensavo che dopo il record avesse bisogno di più tempo, invece lui ci sorprende sempre". Su Moro: "E' entrato bene nel gruppo, è forte e si fa ben volere dai senatori che sanno di potersi fidare di lui". Sulla giornata di domani: "Abbiamo un grande gruppo con anche Simone Consonni, reduce da una faticosa Parigi Tours. Lui è pronto e cercheremo di capire come trovare la giusta combinazione, forse con Milan in partenza".
A seguire il leader del gruppo, il piemontese Filippo Ganna: "Abbiamo dimostrato, noi e le ragazze, di essere sempre sul pezzo. Non è facile con un calendario così fitto, trovare il modo di incontrarci. Ora pensiamo a recuperare e poi a domani. Bravo Manlio Moro che ha sopportato la pressione al meglio. Siamo una bella famiglia, ci supportiamo a vicenda, e ricordo anche Liam Bertazzo. Il ruolo di Villa? Uno zio che ci ascolta".
La giornata era partita con il piede giusto a St. Quentin. La prova femminile vedeva il quartetto schierare Elisa Balsamo, Chiara Consonni, Martina Fidanza, Vittoria Guazzini che hanno chiuso con il primo tempo (4’:11”:05) e confermato quanto di buono fatto vedere sin qui. Al secondo posto si è piazzata la Gran Bretagna, a +2,106 e 3^ la Francia, a +2,414. Solo quinte le fortissime tedesche, campionesse in carica, che chiudono a +5,887. Prossimo step per le azzurre contro l’Australia, oggi 4^.
DONNE: Non una prova semplice da gestire con le italiane che si sono presentate al via con un po’ di tensione, frutto anche di un’attesa crescente sul gruppo di Marco Villa che dimostra però tutta la sua solidità. Le ragazze partono molto bene e la prima a farsi da parte è Martina Fidanza (che più tardi sarà impegnata anche nello scratch). La più provata di tutte è però Martina Alzini, riserva, che ha seguito le compagne a bordo pista.
Soddisfatto il CT Marco Villa: “Le azzurre hanno fatto bene, una bella prova cronometrica e anche stilistica, direi che hanno confermato quello che ci aspettavamo. A Montichiari, nei giorni scorsi, avevo avuto buonissime indicazioni e in questi giorni la condizione di forma poteva solo che crescere”.
A parlare per le azzurre Vittoria Guazzini, sempre più leader del gruppo quando si parla di prove contro il tempo: “Sapevamo di poter fare bene anche se ieri le sensazioni non erano state delle migliori, ma poi in gara, soprattutto con questa maglia può cambiare tutto. Siamo partite regolari - prosegue - gestendo bene ed il tempo ci ha dato ragione. C’era tanta tensione come sapete, questa è una specialità olimpica, ci giochiamo un mondiale ed entriamo quindi nella nostra bolla. Il segreto del quartetto è comunque quello di essere affiatate e ragionare da squadra, senza egoismi." Cosa si potrà fare meglio?: “Abbiamo ancora margine, anche se domani tutto si azzera. Troviamo l’Australia”. Va da sè un paragone con Filippo Ganna al quale la Guazzini risponde semplicemente dicendo che "E' un grande paragone anche se i risultati non sono quelli di Pippo. Mi piace comunque che le mie compagne mi diano fiducia e ci facciamo in 4, anzi in 5, l’una per le altre”.
RECORD ITALIANO: Nella gara Team Sprint i giovani Matteo Tugnolo, Daniele Napolitano e Matteo Bianchi hanno ottenuto il record italiano di specialità con il tempo di 44, 558.
UOMINI IL MATTINO: Italia che chiude al 2° posto, +0.151 alle spalle della Gran Bretagna (3’:48.892), terza la Francia +0.753 e quarta la Nuova Zelanda, +1,406.
Il quartetto di Pippo Ganna, Jonathan Milan, Manlio Moro e Francesco Lamon parte subito fortissimo con il miglior intertempo che vede l’Italia avanti di oltre un secondo. Poi vi è un calo ed infine con le trenate di Pippo Ganna si chiude a pochissimo dal miglior tempo.
La prova degli azzurri è influenzata da un fatto accaduto prima della partenza, quando Manlio Moro è costretto a cambiare il manubrio della bici da crono. Il motivo? Questione di misure UCI. Moro infatti viene solitamente misurato a 1,90 di altezza e gli viene riconosciuto l’utilizzo di un manubrio con una certa escursione. In questo caso, i giudici lo classificano come 1,895 m. Le misure classiche non sono così ritenute valide e si deve procedere alla sostituzione del manufatto in carbonio. Una situazione che ha creato non poco stress visto che i meccanici sono stati chiamati ad un extralavoro proprio in extremis.
Le dichiarazioni del giovane Moro, 20 anni di Azzando Decimo (PN) che corre nella Zalf e quest’anno ha ottenuto 4 successi (3 su strada e uno a cronometro): “Per me è stata un’esperienza importante. Ero molto emozionato, essendo un giovane che gareggiava con dei corridori esperti come i mei compagni di nazionale. Ora ci toccano i francesi che sono avversari tosti e corrono in casa. Sarà una bella sfida. L’episodio del manubrio? Non me lo saprei spiegare. Sicuramente ci ha condizionato”.
Tocca poi all’esperto Francesco Lamon, che anche oggi ha effettuato il lancio: “Una prova positiva, è mancato solo il primo posto. Il primo sforzo per noi è sempre più difficile rispetto alle altre prove. Comunque, su questa pista ci siamo sempre ben comportati. Ancora non sappiamo chi farà parte del prossimo quartetto, siamo 5 titolari fiduciosi che faremo bene”. Una parola per Moro: “Fa parte di questo movimento in crescita e Villa sa come valorizzarli. Noi esperti abbiamo cercato di incoraggiarlo anche alla luce delle vicende odierne. Ha dimostrato di avere testa”.