Quarto giorno di gare in Israele per i Mondiali pista juniores e quattro medaglie d'oro vinte, due delle quali oggi grazie a Federica Venturelli, nell'inseguimento, e Mattia Predomo, nella velocità. Il medaglie dell'Italia quindi sale a sei metalli complessivi, se si aggiungo gli ori dell'inseguimento a squadre e del keirin e i due argenti dell'inseguimento femminile e di Belletta nella corsa a punti ieri.
E' stata quindi una giornata ancora una volta ricca di soddisfazioni, con anche la gioia di riportare in Italia la maglia iridata nella velocità dopo 30 anni esatti da Atene 1992, con Ivan Quaranta. Lo stesso Quaranta che, oggi tecnico di settore, ha guidato con consigli e suggerimenti l'astro nascente dello sprint italiano Mattia Predomo.
Il 18 enne bolzanino, predestinato dello sprint azzurro, dopo i titoli europei colleziona anche il secondo mondiale, questa volta nella disciplina più spettacolare e prestigiosa tra quelle veloci. Sul tondino di Tel Aviv, a festeggiarlo, anche Carlo Buttarelli, meccanico della Nazionale e ultimo juniores, nel 1995 a Quito, in grado di arrivare in finale.
Mattia non sbaglia una volata in questo torneo, vestendo la maglia iridata da imbattuto. L’ultima fatica è contro l’australiano Elliott. In precedenza, ai quarti, aveva superato il giapponese Nakaishi. In semifinale stampa un netto 2-0 al colombiano Jaramillo Camacho. Con identico score termina la fatica contro l’australiano.
Emozionato, come in occasione del primo successo nel keirin, Ivan Quaranta, che ‘finalmente’ ha trovato l’erede: “Mattia è la punta di un gruppo di giovani sui quali si può costruire. Guai a fermarci, ma guardiamo avanti, ai prossimi appuntamenti. Parigi è vicina e possiamo ancora crescere.”
Guarda avanti anche il fresco campione del mondo, che non sembra particolarmente soddisfatto del risultato raggiunto: “Penso già al prossimo anno, al passaggio di categoria, alla necessità di confermare questi risultati. La maglia è un bel ricordo, ma subito dopo aver festeggiato bisogna tornare a lavorare.”
Inseguimento individuale donne - Nelle qualifiche Federica Venturelli stampa il miglior tempo assoluto (2'20"701) e vola nella finale per l’oro dove chiude i conti con la britannica Sharp già delle prime battute. La ragazza di Cremona, 17 anni compiuti a gennaio, si scioglie in un pianto liberatorio: “Dopo Anadia (dove ha vinto i titoli europei nell’inseguimento e omnium) ho avuto una serie di problemi, tra influenze varie e cadute.. mi sono allenata veramente poco. Non sapevo come avrei reagito qui ai Mondiali, dove il livello è ancora più alto”. In realtà l’azzurra non ha mai concesso illusioni alle avversarie. L’altra azzurra in gara, Sara Pepoli (2:33.931), chiude al 17° posto.
Per Federica si tratta della prima maglia iridata: “La dedico a tutto lo staff della Nazionale, che in questi mesi mi è stata sempre vicina anche nei momenti di difficoltà…”.
“Questo mese non è stato facile – aggiunge Diego Bragato, che qui a Tel Aviv sostituisce Marco Villa -. Abbiamo avuto una serie di problemi. Il rischio è che arrivassimo scarichi o demoralizzati. Invece le ragazze sono state brave ad affrontare le difficoltà. Con un oro e un argento (quello dell’inseguimento a squadre, ndr), tenuto conto che al mondiale l’asticella si alza per tutti, il bilancio è positivo".
500 METRI - L’Italia della velocità dimostra progressi anche tra le ragazze. Carola Ratti, 17enne (tra pochi giorni) di Varese, coglie il quinto posto nella finale, scalando due posizioni rispetto alle qualifiche della mattina e migliorando anche il riscontro crono (36”358 e 36”042). Buona prova anche quella di Gaia Bolognesi, decima con il tempo di 36”832. Vince la coreana Kim.
Omnium maschile – Dopo le fatiche di ieri (e l’argento) nella corsa a punti, Dario Igor Belletta torna in pista nell’Omnium. Nella mini corsa a punti di qualificazioni cade e sbatte la spalla. Completa la prova e si qualifica. Dopo breve passaggio in infermeria “nulla di grave, qualche escoriazione, certo me lo sarei evitato volentieri”, colleziona due secondi posti, nello scratch e nella tempo race. Nel pomeriggio torna in pista per l’Eliminazione, che buca clamorosamente, facendosi trovare in coda al gruppo all’inizio della gara. Un 23 posto che pregiudica la prova finale nella quale tenta più volte di prendere il giro e recuperare gli oltre 30 punti dalla vetta, senza esito. Vince la gara il canadese Mattern (120 punti) davanti al polacco Rayajczak (111). Belletta chiude all’ottavo posto con 81 punti.
CORSA A PUNTI DONNE – Camilla Locatelli porta ancora evidenti i segni della caduta di due giorni fa nell’eliminazione. Nella corsa a punti di oggi non riesce mai a trovare il ritmo: “Ho dolori un po’ da per tutto e sinceramente ho avuto paura di restare coinvolta in qualche altra caduta. Era però importante tornare subito in gara e alla fine sono soddisfatta.” Per lei un 14° posto.