Un incidente durante la prova dell’Eliminazione, che ha coinvolto diverse atlete e in cui Letizia Paternoster ha avuto la sorte peggiore, ha turbato la giornata del ciclismo italiano qui a Monaco. Prima di passare alle belle notizie, pertanto, dedichiamo un breve passaggio per la campionessa trentina, che è stata portata in ospedale per accertamenti e che quindi non ha potuto riprendere la gara. Con lei il medico federale Antonio Angelucci e il papà, presente sugli spalti e che ha potuto accompagnarla nel tragitto al nosocomio.
Bollettino delle ore 23:57: "Trauma cranico commotivo. Frattura della clavicola destra. La ragazza è sempre rimasta cosciente, attualmente è cosciente ma non ricorda nulla dell’accaduto cosa peraltro normale in questo casi. Viene trattenuta in osservazione in ospedale per questa notte."
La giornata di oggi regala ancora medaglie al ciclismo azzurro. L’inseguimento maschile si riscatta prontamente dopo la prova deludente di ieri nella gara a squadre. Davide Plebani e Manlio Moro conquistano rispettivamente la medaglia d’argento e quella di bronzo nell’individuale. Vince il tedesco Nicolas Einrich, con il tempo di 4’09”320. Davide Plebani in finale corre ancora con i suoi migliori tempi (4’12”924) e porta a casa la convinzione di essere ormai tornato ai livelli migliori, quelli per intenderci che gli hanno permesso nel 2019 di cogliere la medaglia di bronzo ai mondiali: “C’è ancora da lavorare – dice al termine – perché sono convinto che posso migliorare ancora. La stagione fino ad ora è stata ottima ma non voglio fermarmi. Punto al mondiale, tra due mesi.” Un dato permette di fotografare la situazione dell’inseguimento azzurro: lo scorso anno agli Europei salimmo sul podio con Milan (oro), oggi argento e bronzo con altri due atleti… crescono bene gli eredi di Filippo Ganna!
Manlio Moro, 20 anni, friulano, acciuffa il bronzo con una prova nella finalina per certi versi inattesa. Approdato con il quarto tempo, contro l’inglese Tanfield, parte subito in testa e non permette al britannico di recuperare. Chiude in 4'15"362. “E pensare – dirà al termine – che le sensazioni di questo pomeriggio non erano le stesse di questa mattina. Mi sembrava di non riuscire ad andare.. evidentemente il mio avversario ne aveva ancora meno.”
Miriam Vece è sospesa, come spesso accade in questi casi, tra il dispiacere per aver perso un argento di soli 30 centesimi e la felicità per essere tornata su un podio importante a distanza di due anni. Lo scorso anno ai mondiali di Roubaix il dispiacere per essere rimasta a secco nella sua gara, i 500 metri, è stato grande. Oggi corre da protagonista e porta all’Italia la seconda medaglia in ordine di tempo. Dopo l’argento dell’inseguimento ecco il bronzo per la ragazza di 25 anni di Crema che in questi anni ha tenuto alto l'onore della velocità italiana nel mondo. “Brucia un po’ perdere l’argento per così poco. Mancano due mesi al mondiale di Parigi e ho tempo per preparare la rivincita.” 33”434 il suo tempo. Vince la tedesca Emma Hinze (32”668) davanti all’ucraina Olena Starikova (33”403).
Vittoria Guazzini vince la finale per il bronzo con il tempo di 3’24”813. Mai in gara la britannica Knight (3’27”523) annichilita da una progressione della toscana che non le ha lasciato scampo. Vince il titolo la tedesca Mieke Kroger (3’22”469) davanti ad una leggenda vivente che risponde al nome di Lisa Brannauer (3’23”566).
“Fino ad ora è stata una stagione molto positiva – ha commentato al termine l’azzurra -. Adesso mi prendo una pausa per poi preparare i mondiali. Questi risultati, in particolare il podio di oggi, mi danno fiducia. Posso lottare con le migliori, anche a livello mondiale”. La dominatrice dei continentali di categoria di neanche un mese fa si conferma quindi atleta di prima grandezza ed è ormai pronta per lottare per le posizioni assolute.
Sesto posto per Mattia Pinazzi nello scratch dominato dal portoghese Leitao, in grado di prendere due giri a tutti. Matteo Bianchi conclude la sua avventura agli ottavi del torneo di Velocità, battuto dal britannico Carlin.
foto Bettini