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Europei Pista Anadia 2022: i primi acuti azzurri sono di Guazzini e Boscaro

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Nel primo giorno dei Campionati Europei di pista Jrs e U23 l’Italia vince 6 medaglie e due titoli continentali, con gli U23 Vittoria Guazzini e Davide Boscaro, rispettivamente nell’inseguimento individuale e nell’eliminazione. Le altre medaglie conquistate sono l’argento di un combattivo Lorenzo Anniballi nello scratch juniores, i bronzi di Silvia Zanardi e Manlio Moro (inseguimento individuale U23) e del Team Sprint Juniores (Milo Marcolli, Stefano Minuta e Mattia Predomo).

Comincia quindi nel migliore dei modi l’avventura della Nazionale nell’evento che chiuderà anche il ciclo di europei di categoria di scena nel piccolo centro lusitano, da tempo meta fissa degli appuntamenti internazionali. Un evento che mettendo in palio 44 titoli ha offerto, sin da oggi, un programma gara intenso iniziato la mattina con le qualificazioni delle prove a squadre.

LA CRONACA DELLA GIORNATA

TEAM SPRINT JUNIORES - Nel Team Sprint femminile juniores terzo tempo per Beatrice Bertolini, Gaia Bolognesi e Alessia Paccalini, 52”780, nelle qualificazioni. Nel primo turno Carola Ratti sostituisce Bolognesi e il crono di 51'890 vale la finalina, nella quale le azzurre non riescono a ripetere la prestazione e chiudono al quarto posto.

Tra i pari età uomini portano a casa la medaglia di bronzo in una prova contrassegnata da diverse incertezze dei cronometristi che prima ci assegnano una finale per l’oro, poi ce la tolgono a scapito della Polonia. Un torneo lungo, che ha visto le qualificazioni la mattina e la finale alle 22, ultimo titolo assegnato. La medaglia del settore ha un'importanza strategica per la Federazione. E' la prima in questa disciplina, che premia non il singolo talento, ma la scuola. Segno evidente che il settore velocità inizia a raccogliere i frutti del lavoro impostato in questi mesi.

Bene in qualifica Milo Marcolli, Stefano Minuta e Mattia Predomo, che con il tempo 45”712 risultano i migliori. Nel primo turno, decisivo per l’ingresso in finale, peggiorano leggermente (45”941) e vengono superati dalla Polonia, guadagnandosi l’ingresso nella prova per il bronzo che vincono in un confronto serrato con la Gran Bretagna (45”880 il tempo degli Azzurri). Oro alla Germania.

INSEGUIMENTO INDIVIDUALE U23

Nelle qualifiche dell’Inseguimento Individuale Donne U23 Vittoria Guazzini chiude in 3’27”803, migliore prestazione della sessione e ingresso nella finale contro la britannica Barnwell. Silvia Zanardi, campionessa uscente, con 3’30”030 (terzo tempo) si conquista il diritto a correre per il bronzo. Le azzurre vincono le rispettive prove valide per la medaglia: Silvia Zanardi con il tempo di 3’29”598, Vittoria Guazzini addirittura raggiungendo la britannica.

Il titolo dell’inseguimento individuale femminile di categoria rimane quindi in Italia, passando da Silvia Zanardi a Vittoria Guazzini. Rammarico per l’emiliana: “Nelle qualificazioni avrei potuto fare un tempo migliore e mi sarei giocato l’oro con Vittoria.. contenta che questa maglia sia andata e lei”. Vittoria Guazzini felice finalmente per un titolo continentale qui in Portogallo dopo due secondi posti. Con la sua solita ironia la toscana ha commentato: “alla fine Anadia mi vuole bene!”.

Non è contento Manlio Moro del suo 4’15”138, il terzo delle qualifiche che lo ‘costringe’ a lottare per il bronzo nella sessione serale: ‘Valgo molto di più.. ma questa pista è particolarmente lenta’. In realtà l’azzurro ha fornito una prova confortante se si tiene conto che neanche 15 giorni fa era ancora alle prese con il covid. Nella finale per il bronzo, contro il belga Vandenbranden l’azzurro sembra soffrire il ritmo. Scivola ad oltre 2” di distacco a metà gara poi parte la rimonta, che completa solo sulla fettuccia di arrivo. Il distacco dei due è di poco meno di 2 centesimi: 4’13"239 contro 4’13”254. Vince l’oro, in una finale tutta targata Germania, Nicolas Heinrich. Decimo posto per Bryan Olivo, con 4’22”720.

INSEGUIMENTO A SQUADRE JUNIORES

Comincia bene questo torneo per entrambe le formazioni azzurre. Tra le donne Francesca Pellegrini, Martina Sanfilippo, Federica Venturelli e Valentina Zanzi (4’36”152) ottengono il secondo tempo. Addirittura migliore prestazione tra gli uomini per Alessio Delle Vedove, Renato Favero, Luca Giami e Andrea Raccagni Noviero (4’00”629). Quasi abissale la distanza dai secondi, i tedeschi campioni del mondo in carica (oltre 4”), foriera di presagi positivi per le fasi successive del torneo, domani.

SCRATCH JUNIORES

Lorenzo Anniballi è convinto, giustamente, della sua condizione. Per questo il secondo posto, medaglia d’argento, nello scratch lo lascia un po’ freddino: “Si contento per la medaglia, ma la maglia è la maglia…” che veste il francese Delhomme, andato in fuga e capace di prendere il giro ad un gruppo in quella fase poco attento. Ci ha provato anche Lorenzo, ma senza tanta convinzione: “Più per controllare il britannico, che temevo… ma non ho fatto tanta fatica.” L’azzurro domina la volata finale, anche se, a suo dire, è partito troppo presto: “ho rischiato di essere ripreso. Però sto bene e guardo con fiducia alle prossime prove.”

Tra le ragazze Asia Rabbia, pedala sempre nella pancia del gruppo. Prende la testa a tre giri dalla fine, troppo presto. E’ riassorbita dalla volata delle migliori. Vince la belga Lani Wittevrongel.

ELIMINAZIONE U23

L’eliminazione appare sempre più come la nostra disciplina della pista. Non si contano più i titoli vinti tra mondiali e europei, in tutte le categorie. Oggi Davide Boscaro, 22enne che proprio ieri ha festeggiato il compleanno nel ritiro azzurro, ha condotto la gara da navigato sprinter. Ha controllato fino a quando la corsa non è entrata nel vivo. Ha preso la testa degli ultimi sprint e controllato con autorevole forza il tedesco Teutenberg, con il quale si è giocato il titolo. Commosso al termine della prova ci ha tenuto a ringraziare la Federazione, il team che l’ha lanciato e le Fiamme Azzurre: “E’ stata dura, ma le gambe c’erano e hanno tenuto fino alla fine…”.

Tra le donne Sara Fiorin evita la parte interna della pista, ma è costretta a percorrere più metri delle prime. Sempre in rimonta, si ferma al 10° posto. Anche in questo caso successo di un’atleta belga, Shari Bossuyt.